giovedì 21 luglio 2011

Fini: "Non vedo possibilità di condivisione" La Camera dà via libera al piano tagli

Gianfranco Fini parla alla cerimonia del Ventaglio, e ai buoni auspici unisce una visione disincantata del momento politico. A chi gli chiede se ci sarà una condivisione di intenti come è accaduto per la manovra economica, il presidente della Camera risponde: "Io auspico che non si tratti di un momento eccezionale, ma sono scettico. Non mi pare che allo stato ci siano le condizioni che portino ad affrontare la mole di problemi che ha l'Italia con forme di responsabilità condivisa". Insomma la celerità che ha caratterizzato l'approvazione della legge di bilancio è più un caso eccezionale che una rondine che fa primavera. Ma per Fini, la "coesione nazionale" è un valore da perseguire, anche se "non equivale a un eventuale governo di unità nazionale". La coesione nazionale, ha aggiunto, è la condivisione dei valori costituzionali e del perseguimento "dell'interesse generale del Paese".

Piano dei tagli. Via libera al piano di Fini per tagliare le spese della Camera di 110 milioni di euro nel periodo 2011-2013 prevedendo risparmi complessivi per 151milioni. L'ok all'atto di indirizzo è giunto dall'ufficio di Presidenza, che si è riunito per oltre due ore. Le misure verranno ora recepite nel bilancio di Montecitorio che sarà esaminato in Aula nei primi giorni di agosto. Unico caso di astensione, quello di Mimmo Lucà del Pd. Fini comunque precisa: "Non è la politica che costa, e men che meno la democrazia, ma gli apparati, il proliferare degli organi decisionali".
Nel dettaglio, 45 milioni di minori oneri derivano dalla 'crescita zero' della dotazione per gli anni 2012-2013. Altri 16,5 milioni dall'applicazione del contributo di solidarietà ai vitalizi degli ex deputati e alle pensioni dei dipendenti. Ulteriori 48 milioni di risparmi derivano dalla riduzione degli stanziamenti in bilancio su diverse voci: tra queste figurano il blocco anche per il 2013 (già previsto fino al 2012) dell'indennità dei deputati, le limitazioni dei viaggi a carico della Camera, l'accentuazione del blocco del turn over del personale, il recesso anticipato di contratti di locazione, la chiusura di un ristorante. E poi, tagli alle spese per l'autorimessa, l'informatica e la comunicazione.
Fini, accenna anche ai tagli ai vitalizi dei Parlamentari. "Per le future legislature modifichiamo il criterio in base al quale si computa il vitalizio- spiega- il criterio scelto sarà una tra le varie tipologie possibili nel nostro sistema previdenziale, in base a quel che si versa".


Lucà (Pd): "Adeguamento agli standard Eu". Mimmo Lucà del Pd si è astenuto, giudicando non efficaci le proposte di Fini che riguardano i risparmi sul personale. Lucà tiene a precisare di "essere d'accordo su tutto", ad eccezione - e da qui la decisione di astenersi - della norma che "riguarda esclusivamente la revisione del trattamento economico dei nuovi assunti. Ma poiché - osserva Lucà - si prevede il blocco del turn over e di nuovi assunti non ce ne saranno, vuol dire che la norma non serve a nulla non comportando alcun risparmio". Per il parlamentare del Pd, invece "bisognerebbe prevedere una misura che senza comportare peggioramenti, adegui in sede di rinnovo contrattuale, i trattamenti agli standard europei".

Fini: "Legge elettorale da cambiare". Dopo il capitolo costi, il presidente della Camera si dichiara a favore di una nuova legge elettorale: "Il mio auspicio è che quando si andrà di nuovo alle urne ci sarà una nuova legge elettorale per colmare il divario che si è creato tra eletto ed elettore", dice Fini, che spiega: "Nessuno può sostenere che l'attuale legge garantisca all'elettore la possibilità di scegliere il suo rappresentante. Fini precisa poi che "Ci sono tanti modi per cambiare la legge elettorale ma sarebbe una dimostrazione di insensibilità non comprendere che oggi la pubblica opinione si sente privata del diritto di scegliere anche la persona fisica in cui riporre fiducia".

(21 luglio 2011)

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