sabato 16 luglio 2011

Obama: "Accordo sul debito per evitare l'Armageddon"


"Troviamo un accordo per evitare l'Armageddon economico". Il presidente Usa, Barack Obama, nel suo discorso radiofonico settimanale, si rivolge ai membri del Congresso e li invita a trovare un'intesa sul debito per evitare quello l'apocalisse economica. "E' semplice - dice Obama - serve un approccio equilibrato, sacrifici condivisi e l'intenzione di fare scelte impopolari da tutte le parti". "Questo significa - aggiunge - spendere meno sui programmi interni, spendere meno per la difesa e prendere le leggi fiscali e tagliare alcuni sgravi e deduzioni degli americani più ricchi. Sono pronto a fare quello che è necessario per risolvere questo problema, anche se impopolare - ha detto Obama - mi aspetto che i leader del Congresso diano prova della stessa volontà per arrivare a un compromesso".

Ieri Obama aveva rinnovato il suo invito a trovare un "grande compromesso", che avrebbe tagliato alcuni programmi di spesa cari ai democratici, ma i repubblicani si sono opposti alla sua richiesta di aumentare le tasse agli americani più abbienti.
Obama oggi ha ripetuto il suo invito a trovare un'intesa dell'ultimo minuto, ricordando che gli Stati Uniti stanno andando fuori tempo massimo per evitare il default.

In un video di quattro minuti, torna a rivolgere il suo appello ai leader repubblicani, auspicando un "grande accordo" che, a suo dire, rappresenterebbe "un'occasione unica per risanare i conti e mettere in sicurezza il fisco americano".
In mancanza di un'intesa, ci sarebbe il default, "un'apocalisse economica".

Per evitare questo scenario fosco, non solo per gli Stati Uniti ma per tutta l'economia mondiale, Obama è pronto a fare la sua parte, magari accettando impopolari tagli alla spesa pubblica, duri ma necessari. Ma chiede ai leader repubblicani di fare lo stesso, di non arroccarsi per motivi elettorali sulla difesa dei più abbienti.

E, come ieri, evoca uno spirito di collaborazione bipartisan che in passato, nella storia politica americana, ha già dato buoni frutti. "Dopo tutto - spiega oggi Obama - abbiamo già lavorato assieme altre volte. Ronald Reagan ha collaborato con il democratico Tip O'Neill per tagliare le spese e riformare le pensioni. Bill Clinton - prosegue il presidente - ha lavorato fianco a fianco con Newt Gingrich e i repubblicani per mettere a posto il bilancio e creare surplus. Nessuno di loro ha ottenuto tutto ciò che voleva, ma hanno lavorato assieme e hanno portato avanti questo Paese".

Quindi, rivolgendosi agli americani, sempre più spazientiti dai litigi tra Casa Bianca e Capitol Hill, ammette che "questo tipo di collaborazione è il minimo" che i cittadini si aspettano dai loro rappresentanti. "Ci avete mandato a Washington per fare cose giuste per il Paese e vi aspettate che ognuno di noi faccia lo stesso. Non solo cosa è sufficiente per essere eletto alle elezioni del futuro, ma quello che è giusto fare per aiutare le generazioni del futuro, creare lavoro, ricostruire il benessere del ceto medio e rimettere in piedi il paese. E questo è quello che mi impegno a fare".

Obama ieri aveva chiesto ai repubblicani di presentargli un piano serio di riduzione del deficit. "La crisi nazionale del debito e dell'occupazione richiede un'azione reale - replica il leader repubblicano alla Camera, Mitch McConnell - Per cui è bene che il dibattito si sposti dalle stanze della Casa Bianca a quelle della Camera e del Senato". "E' tempo che anche i democratici si facciano seri - sostiene lo speaker del Senato, il repubblicano John Boehener - Abbiamo chiesto al presidente di guidarci, gli abbiamo chiesto di presentarci un vero piano, non discorso ma un piano reale, ma non l'ha fatto. Adesso lo faremo noi".

E la strada per un accordo sul debito Usa si fa stretta, mentre il tempo stringe in vista della scadenza del 2 agosto. Oggi il presidente, Barack Obama potrebbe convocare i leader del Congresso alla Casa Bianca per una nuova tornata di colloqui. Intanto i repubblicani fanno sapere che martedì alla Camera voteranno la loro proposta di aumento del tetto del debito, abbinata a un piano di riduzione del deficit da 2.400 miliardi, che non contiene aumenti fiscali e che Obama ha già detto di non gradire. Il dibattito su questo provvedimento catalizzerà gran parte della prossima settimana e potrebbe costituire la base per costruire un'intesa al Congresso.

(16 luglio 2011)

6 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Domanda: Obama è uno che bluffa?

Francy274 ha detto...

Risposta : Si!
La politica è marcia ovunque. La globalizzazione ha messo in evidenza che i potenti tali sono e tali restano. Dietro ai loro bei discorsi ci sono accordi e decisioni già prese, che vanno dalla parte opposta delle loro belle parole. Sono esperti nel gioco dello "scaribarile" ad uso e consumo del "popolo".

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Risposta: no, non lo è. Dal che si deduce che la mia era una domanda retorica. Dovresti seguire un pochino di più le vicende statunitensi. ;-)

notizie del futuro ha detto...

Ma c'è un'idea geniale per evitare l'Obamageddon...

http://notiziedelfuturo.blogspot.com/2011/07/ticket-contro-lobamageddon.html

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

SEI UN CAZZARO O UN BUONTEMPONE? IN ENTRAMBI I CASI SI SCHERZA COL FUOCO.

Francy274 ha detto...

Ormai pecco di "sfiducia congenita"... ;)