venerdì 22 luglio 2011

Pil, nuovo allarme Confidustria "Crescita nulla e consumi fermi"

Il Pil segna il passo. La crescita si blocca. Il mercato del lavoro è debole e i consumi ristagnano. E' uno scenario negativo quello disegnato dall'analisi mensile del Centro Studi di Confindustria. "La crescita sarà quasi nulla nel terzo trimestre, dopo che nel secondo si è avuto un aumento dell'1,6% della produzione industriale, concentrato nella prima parte del periodo, che ha originato una temporanea accelerazione del Pil" si legge nel documento. Gli indicatori qualitativi sono in corale arretramento: le pmi hanno rilevato in giugno ordini calanti nel manifatturiero (47,5, minimo da 20 mesi, da 51,1) e nel terziario (47,4, da 50,1).

L'associazione di viale dell'Astronomia spiega che si profilano "debolezza della domanda interna, minor forza di quella estera, ripercussioni dalle violente turbolenze finanziarie globali e stretta sui conti pubblici". Per l'Italia, quindi, "gli indicatori puntano a una nuova e prolungata fase di variazioni del Pil che saranno molto difficilmente superiori all'1% annuo".

Consumi e lavoro. Il mercato del lavoro in Italia rimane debole ed i consumi "hanno un profilo piatto" si legge nell'analisi del centro studi di Confindustria, che ricorda come "a maggio il tasso di disoccupazione è salito all'8,1% (+0,1 su Aprile) e al 28,9% (+0,4) tra i giovani sotto i 25 anni", mentre "a giugno la percentuale di imprese che si attendeva una riduzione del numero di addetti nei successivi tre mesi (17,5%) è tornata a essere superiore a quella di quante prevedevano un incremento (16,0%): un deterioramento che ricalca quello delle previsioni delle aziende sulle condizioni economiche in cui operano". Non a caso, spiega il Csc, "i consumi risentono delle difficoltà occupazionali e della dinamica dei prezzi al consumo: vendite al dettaglio e immatricolazioni di auto hanno un profilo piatto" e "la domanda interna ristagna".

Export.
'Congiuntura flash' indica inoltre che a maggio le esportazioni italiane sono rimaste ferme: +0,1% in valore su aprile, dopo il +5,4% messo a segno da dicembre ad aprile (dati destagionalizzati). Rispetto ai mesi precedenti, le vendite nei mercati extra-ue sono arretrate (-1,0%) e quelle verso l'ue sono salite (+1,0%). L'export è aumentato dall'inizio della ripresa a un ritmo mensile superiore a quello tedesco: +1,6% contro +1,5%. Tuttavia, resta del 4,0% sotto il picco pre-recessione (aprile 2008), mentre le esportazioni tedesche in maggio erano del 7,7% sopra il massimo precedente la crisi. La maggiore durata della caduta (minimo toccato nell'agosto 2009; in Germania nel maggio 2009) e la sua superiore intensità (-31,9% contro il -24,9% tedesco) spiegano il ritardo nella chiusura del gap.

Previsioni negative.
Le prospettive sono negative per i prossimi mesi. Il saldo dei giudizi delle imprese manifatturiere italiane sugli ordini dall'estero è in netta flessione: -17,4 in giugno, da -10,1 in aprile. Le richieste di autorizzazione di cig a giugno sono diminuite del 20,1% su maggio, più del doppio di quanto spiegato da fattori stagionali. Tuttavia, il bacino di lavoro assorbito dalla cig sfiora le 340mila unità, livelli analoghi a quelli dell'autunno 2010. Il ricorso a questo ammortizzatore è particolarmente ampio nei settori dove la produzione è ferma molto al di sotto dei livelli pre-recessione.

Confcommercio taglia stime pil per il 2011. Alle stime in negativo di Confindustria si aggiungono quelle di Confcommercio, che rivede al ribasso le previsioni di crescita del prodotto interno lordo in Italia per l'anno in corso, al +0,8% dal +1,0%. Inoltre, sono state ritoccate verso il basso anche le previsioni per il 2012 (a +1% da +1,2%) e per il 2013 (a +1,1% da +1,3%).

Commercio extra Ue, sale deficit a giugno.
Si amplia, poi, il disavanzo commerciale con i paesi extra Ue, passato da -1,4 miliardi di giugno 2010 a -1,5 miliardi dello stesso mese del 2011. Lo comunica l'Istat, diffondendo la stima preliminare del commercio estero con i Paesi fuori dai confini dell'Unione europea.

A giugno le esportazioni italiane verso i Paesi extra Ue rimangono stabili rispetto al mese precedente, mentre le importazioni calano del 2,2%. Nell'ultimo trimestre (aprile-giugno) la dinamica è positiva, rispetto al trimestre precedente, per le esportazioni (+1,6%) e negativa per le importazioni (-0,5%). La crescita tendenziale, invece, si mantiene su tassi positivi, pressochè simili, per importazioni (+8,1%) ed esportazioni (+7,8%), ma risulta in marcato rallentamento rispetto ai mesi precedenti.

(21 luglio 2011)

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