lunedì 25 luglio 2011

Stragi in Norvegia, si indaga su un complice Breivik rischia il linciaggio

E' durata meno di un'ora l'udienza preliminare del trentaduenne, arrivato al tribunale di Oslo a bordo di un'auto che è stata tempestata di pugni dalla folla in attesa. L'uomo rischia solo 21 anni di carcere poiché nel Paese non esiste la pena dell'ergastolo

E’ durata meno di un’ora l’udienza preliminare di Anders Breivik, l’autore delle stragi in Norvegia di venerdì scorso. Il trentaduenne è arrivato nel tribunale di Oslo a bordo di un’auto che è stata tempestata di pugni dalla folla in attesa. E mentre si cercano possibili complici tra i movimenti di estrema destra di altri Paesi a mezzogiorno la Norvegia si è fermata per ricordare con un minuto di silenzio le vittime degli attentati. All’omaggio, guidato da re Harald e dal premier, Jens Stoltenberg, nella cerimonia davanti all’università della capitale, si sono uniti anche gli altri Paesi scandinavi.

All’arrivo in tribunale Breivik ha rischiato il linciaggio mentre l’auto blindata della polizia su cui viaggiava si faceva largo tra la folla. Al grido di “traditore” e “assassino”, la gente ha battuto con i pugni sui vetri, prima che intervenissero gli agenti. Insultato anche il suo avvocato. L’udienza si è tenuta a porte chiuse, anche se Breivik aveva chiesto che si svolgesse alla presenza del pubblico per poter spiegare le sue deliranti “ragioni”. Il giudice ha tuttavia stabilito diversamente, anche su input della polizia che temeva che Breivik potesse mandare messaggi in codice a possibili complici. Pur avendo ammesso il massacro, l’autore delle stragi erano intenzionato a dichiararsi non colpevole.

Il giallo del presunto complice. E’ giallo sulla notizia del fermo a Breslavia, in Polonia, di un commerciante di prodotti chimici online, da cui forse si sarebbe rifornito Breivik; la polizia ha smentito l’arresto ma ha confermato che sono in corso indagini per appurare eventuali legami con le stragi. “Stiamo indagando dietro richiesta della polizia norvegese”, ha spiegato il portavoce della procura di Breslavia, Malgorzata Klaus. Era stato lo stesso assassino, nel suo memoriale di 1.500 pagine postato su internet 6 ore prima della strage, a citare un fornitore di prodotti chimici sulla Rete.

I collegamenti con i movimenti dell’estrema destra europei. Anche in Gran Bretagna, Scotland Yard ha avviato un’inchiesta per far luce possibili complicità, dopo che nel memoriale su internet erano emersi diversi riferimenti al Regno Unito e un “mentore” di nome Richard. Per approfondire i possibili legami tra la strage di Oslo e i movimenti dell’estrema destra europei, inoltre, l’Europol, l’agenzia anticrimine dell’Ue, ha costituito una speciale task force con esperti di antiterrorismo provenienti da tutta Europa.

Anders Breivik rischia solo 21 anni. Il portavoce della polizia norvegese Henning Holtaas ha spiegato che la condanna massima a 21 anni di detenzione prevista dal codice penale della Norvegia – dove non esiste l’ergastolo – può essere in alcuni casi estesa una volta che il condannato ha scontato per intero la sua pena. Una volta giudicato colpevole dei reati che gli vengono attribuiti, Breivik non potrebbe quindi essere condannato a una pena superiore ai 21 anni. Tuttavia – spiega ancora Holtaas, citato dal sito della Cnn – se la corte riterrà che in futuro l’imputato potrebbe rappresentare un pericolo per la società, la condanna potrebbe comprendere l’obbligo, allo scadere dei 21 anni, di una revisione del caso, con la possibilità di un prolungamento della detenzione una volta constatato che il condannato continua a rappresentare una minaccia per il pubblico.

Le fasi preparatorie della strage. A settembre del 2010, Breivik avrebbe trascorso alcuni giorni a Praga per acquistare armi illegalmente, afferma l’agenzia Ctk, ma senza riuscirci. “Praga è nota come punto di transizione in Europa per le armi illegali e la droga”, ha scritto nel suo ormai famoso diario l’uomo prima di partire per la capitale ceca con la sua Hyundai Atos, dalla quale aveva rimosso i sedili posteriori per avere più spazio per le armi. Praga “è una città più sicura di Oslo”, commentava al ritorno, “evidentemente perché i musulmani quasi non ci sono. La maggior parte dei delinquenti sono gli zingari cristiani”. Tuttavia, secondo quanto riporta il servizio di sicurezza interno polacco, i prodotti chimici che Breivik avrebbe acquistato in Polonia e utilizzato per fabbricare la bomba di Oslo non sono illegali, ma anzi di comune accesso. Un tabloid riporta poi alcune fasi preparatorie della strage: Breivik aveva assunto degli anabolizzanti prima di colpire e avrebbe voluto concedersi anche vino rosso e due squillo di lusso.

La passione di Breivik per Putin e il movimento giovanile filoputiniano Nashi. Il premier russo Vladimir Putin e il movimento giovanile filoputiniano Nashi come modelli positivi da imitare: è quanto emerge, come sottolineano oggi i media russi, dal ‘manifesto’ di 1.500 pagine diffuso su Internet dall’autore della strage norvegese. Breivik, scrive il quotidiano Kommersant, “fa riferimento alla Russia quando ragiona sul tema del modo ideale di governare”. “La democrazia di massa che ha mostrato la sua inefficacia in Europa deve essere sostituita da una forma di democrazia dirigista che assomigli a quella della Russia”, scrive l’autore del testo. “Putin dà l’impressione di un leader giusto e risoluto, che merita rispetto”, aggiunge Breivik, secondo il Kommersant, sostenendo che il capo del governo russo figura, insieme al Papa e ad altri politici, nella lista di persone che il giovane norvegese avrebbe voluto conoscere.
Secondo il giornale on line Gazeta.ru, Breivik vede inoltre nei Nashi un modello per la creazione di un “movimento giovanile conservatore e patriottico”. Interpellato dal Kommersant, il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha definito l’autore del ‘manifesto’ una “creatura dell’inferno, un folle: qualunque cosa abbia detto o scritto, non si può qualificare questo diversamente dal delirio di un pazzo”.

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