lunedì 26 settembre 2011

Berlusconi: lascio solo se sfiduciato "Stretta su intercettazioni e giustizia"


Era un po' che Silvio Berlusconi non parlava pubblicamente. Nel mezzo c'è stato il voto su Milanese salvato dall'arresto per un soffio, l'assenza di Giulio Tremonti che ha fatto saltare il tappo dell'irritazione, il rischio che i pm di Napoli lo trasformino da vittima a indagato. Eppure il presidente del Consiglio non cambia il suo disco e, in un collegamento telefonico con una manifestazione in provincia di Cuneo, torna a ripetere che lui a dimettersi non ci pensa proprio. Mica il Cavaliere intende «stare dietro alle aspettative dei media e dell'opposizione». Che qualcuno lo sfiduci, se ne avrà la forza e il coraggio. «Il governo - sottolinea il premier - andrà avanti finché c'è una maggioranza».

E se
Roberto Formigoni intravede elezioni politiche per il 2012 e invita il Pdl a trovare un nuovo candidato premier, Silvio Berlusconi continua a dichiarare che la legislatura arriverà fino alla sua scadenza naturale nel 2013 e che dunque ci sono 18 mesi per fare le riforme. Compresa quella delle intercettazioni perché così - afferma - siamo nella «morsa dello stato di polizia». E sarà pure come sostiene lui, e cioè che l'87% degli italiani è convinto che si debba limitare la pubblicazione delle conversazioni, ma di certo in cima alle preoccupazioni delle famiglie c'è la situazione economica. Silvio Berlusconi assicura che «il governo dimostrerà che lavora sodo per l'Italia» e che in settimana verranno esaminate «le misure per la crescita e lo sviluppo».

Misure che, però, questa volta il Cavaliere non vuole lasciare appannaggio di Giulio Tremonti, mai nominato in venti minuti di telefonata. Il gelo tra il premier e il ministro sembra continuare e Berlusconi è ancora intenzionato a ridimensionarlo attraverso la parola d'ordine della collegialità e la creazione di una sorta di cabina regia che faccia capo a palazzo Chigi.

Il presidente del Consiglio, insomma, continua a spiegare che intende resistere alla faccia di tutto e tutti. Ivi compresi, ovviamente, Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini che anche oggi tornano a chiedere al premier di accomodarsi fuori da palazzo Chigi. «Il governo non sa che pesci prendere" dice il presidente della Camera, mentre il leader centrista sottolinea che piuttosto dello stallo attuale "è meglio andare a votare». Un uno-due a cui si affianca anche il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, che schiera il partito a favore di un «esecutivo di emergenza».

Ma le voci critiche non arrivano soltanto dal «fronte nemico». Se ieri a cantare fuori dal coro era stato Roberto Formigoni, oggi è la volta di
Gianni Alemanno. Il sindaco di Roma, chiudendo la tre giorni di convention dei Circoli Nuova Italia, spiega che non è sua intenzione accorciare a vita della legislatura e anzi chiede al governo di governare e di aprire già da domani un cantiere per progettare le riforme da portare a termine nei prossimi mesi. Il primo cittadino di Roma invoca però anche un cambio di passo del Pdl, si appella ad Angelino Alfano perché riunisca gli organismi statutari, che devono essere luoghi di riflessione «collettiva». E rilancia le primarie. «Mai più Minetti in consiglio regionale perché in questo modo - dice - noi offendiamo il Pdl e anche Silvio Berlusconi».

4 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

ANCHE BENITO NON VOLLE LASCIARE E L'ITALIA FU RIDOTTA TUTTA UNA MACERIA. OGGI SI STA COMPIENDO LO STESSO DESTINO, SOLO CHE RIDURRA' IN MACERIE LA COSTITUZIONE REPUBBLICANA E LO STATO SOCIALE. E COSI' SIA.

Francy274 ha detto...

Aspèèè... Ricordi Bagnasco? Quello che, tutto sorridente, si fece riprendere insieme a b. dopo che la Consulta bocciò il famigerato "lodo Alfano"? Ebbene oggi il principe della Chiesa ha voltato gabbana, lo ha scomunicato e invitato i fedeli a cambiare "idolo politico".
Te l'ho detto che ora gli ordini sono "cambio della guardia al Governo", questo per tutti i Paesi a rischio rivolte... indovina da dove viene l'ordine? :))
Questa volta possiamo dire che i giorni di b. sono contati, spiccioli... scommettiamo?

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

NO, NON SCOMMETTIAMO, PERDERESTI! ;-)

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

NO, NON SCOMMETTIAMO, PERDERESTI! ;-)