Tokyo ai minimi da 30 mesi, Nikkei -2,17%. Piazza Affari parte male, poi recupera S&P taglia il rating a undici enti locali italiani
La settimana in Europa apre all’insegna del nervosismo, a causa delle incertezze dei leader Ue sulla soluzione da prendere per combattere la crisi del debito sovrano. Durante la riunione del G20 tenutasi nel week-end non sono state prese decisioni concrete ma sono emerse solo ipotesi, tra cui, secondo le indiscrezioni non confermate nè smentite del Sunday Times, vi è il piano da 3mila miliardi di euro per difendere l’euro, con un’iniezione di capitale in almeno 16 grandi banche internazionali. Un piano che i mercati, al momento, giudicano però di difficile realizzazione. La situazione resta quindi tesa, in attesa domani dell’incontro tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il premier greco Georges Papandreu.
A preoccupare è soprattutto la situazione delle banche europee, anche dopo le numerose indiscrezioni, uscite nei giorni scorsi, secondo cui importanti investitori americani hanno iniziato a vendere: secondo Fitch, i dieci principali fondi Usa attivi sul monetario hanno ridotto l’esposizione verso le banche Ue del 27% da maggio ad agosto. Il Journal du Dimanche ieri ha riportato inoltre che il governo francese starebbe pensando a un’iniezione di capitali pubblici nei cinque maggiori istituti di credito del paese, tra cui i colossi Bnp Paribas (+3,38%), Societè Generale (-2,46%) e Credit Agricole (+1,40%), indiscrezione smentita però da Christian Noyer, governatore della banca di Francia.
L’allarme sulle banche è arrivato anche dal segretario al tesoro Usa Geithner, che dall’assemblea del Fmi, ha detto che i rischi legati alla crisi del debito sono catastrofici, c’è il pericolo di default a cascata e di un assalto alle banche. Questa mattina, dopo un avvio in netto calo, gli indici trattano in deciso rialzo, grazie a una serie di ricoperture dopo le vendite dei giorni scorsi. La piazza migliore è Milano (+1,80%), dove il 30% della capitalizzazione del listino è rappresentata da titoli finanziari, seguita da Madrid (+0,66%), Francoforte (+0,75%), Parigi (+0,07%) e Londra (-0,34%).
Sul Ftse mib tratta ancora in calo Ssaipem (-2,31%), che porta a -11,6% le perdite realizzate dalla chiusura di mercoledì scorso. Giù anche Finmeccanica (-1,05%) e Pirelli (-0,68%). Sempre sulla parità Bulgari: venerdì si è conclusa l’opa di Lvmh che ora detiene oltre il 98% del capitale e, vista la riduzione del flottante di Bulgari sotto il 2%, il prossimo 28 settembre il titolo uscirà dal Ftse mib, lasciando il posto ad Ansaldo. Tra i tioli positivi spiccano Intesa (+6,53%), Ubi (+5,48%), Generali (+4,42%), dopo che venerdì a mercati chiusi S&P ha confermato il rating aa- con outlook stabile, Unicredit (+4,12%), Mps (+3,62%). Nel resto del listino vola Meridiana (+10,06%). A Londra bene i finanziari con Lloyds a +1,58% e Rbs +1,27%.
Questa mattina Standard and Poor’s ha abbassato il rating di lungo termine di 11 enti locali italiani - tra cui le città di Bologna, Genova e Milano - da "A+" ad "A" mantenendo l’outlook negativo. Secondo quanto si legge in una nota, l’agenzia di rating ha tagliato il suo giudizio su: la città di Bologna, la provincia di Mantova, la regione Marche, la provincia di Roma, la regione Sicilia, la regione Emilia Romagna, la regione autonoma del Friuli-Venezia Giulia, la città di Genova, la regione Liguria, la città di Milano e la regione Umbria. Allo stesso tempo Standard and Poor’s ha rivisto l’outlook da stabile a negativo e ha confermato il rating "A" sul debito di lungo termine della città di Torino. L’agenzia ha inoltre abbassato i rating di lungo termine da "A+" ad ’À e ha mantenuto l’outlook negativo sui bond emessi dalla regione Umbria con scadenza 2017, 2018 e 2019, e dalla regione Marche con scadenza al 2018, e dei titoli emessi dalla regioni Sicilia con scadenza 2016.
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IN COMPENSO SILVIO E' DETERMINATO A RESTARE FINO A TERMINE LEGISLATURA O A EVENTUALE (IMPROBABILE) SFIDUCIA PARLAMENTARE. EVVIVA!
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