giovedì 27 ottobre 2011

Berlinguer: “Noi non siamo come il tg di Minzolini”


CARLO TECCE

Il direttore del Tg3 replica alle accuse del presidente Paolo Garimberti. La redazione ha pubblicato sul sito il video e la scaletta del telegiornale contestato

Paolo Garimberti è un presidente Rai di garanzia che parla a dosaggio ridotto, e prestando estrema attenzione al tipo di posologia: mai una goccia in più, mai un aggettivo di troppo. Anche se Augusto Minzolini ha sfigurato il Tg 1 trasformandosi in megafono del Cavaliere, Garimberti dice poco, non dice. Oscilla. Come i rovesci che disegna con la racchetta al circolo sportivo dove con Gianni Letta condivide campo da tennis, armadietto e spogliatoio.

Così il colpo al telegiornale di Rai 3, nel mezzo di una discussione in Vigilanza sul Tg1, è sembrato irrituale (come definì l’editoriale di Minzolini, tempo fa): “Il Tg 1 è fazioso, ma esiste un problema Tg3, lo ammetto”. Il presidente si riferiva a domenica scorsa: edizione serale, “i lanci non erano obiettivi”. Reprimenda pubblica di martedì anticipata con una telefonata privata di lunedì a
Bianca Berlinguer: “Per la prima volta, in due anni di direzione, mi ha chiamato per discutere del telegiornale. Mi faceva notare con garbo che – spiega il direttore – in due lanci non fossero perfettamente distinguibili la notizia dal commento. Io l’ho ringraziato, e gli ho detto che avrei verificato. Siccome il rilievo è stato discreto, non mi aspettavo che il Tg3 diventasse un problema, per questo motivo sono rimasta sconcertata”.

Ieri la redazione ha pubblicato sul sito video e scaletta del telegiornale contestato: “L’abbiamo fatto per consentire ai telespettatori di farsi un’opinione. Senza volerlo, il presidente ha innescato l’operazione che dura da due anni di quelli che vogliono equiparare il Tg3 al Tg1: io non posso accettarlo. Anche i berlusconiani non ci hanno mai attaccato per aver omesso dei fatti, soltanto per aver fatto scelte che giudico legittime, come aver aperto un’edizione sul sì di Montecitorio per l’arresto di Papa e non con la manovra economica. Se qualcuno ritiene che il Tg 3 abbia censurato una notizia, tiri fuori le prove e ne discutiamo. Non siamo disponibili al gioco di faziosità speculari con il Tg1”.

Il presidente ha scelto un momento sbagliato, proprio ieri sera il Tg1 ha perso il confronto con il Tg5 per quasi 300 mila spettatori, mentre il Tg3 sta per chiudere ottobre con il 15, 5 per cento di share. E dunque l’azienda, sempre con l’occhio lungo, ignora la richiesta di anticipare Linea Notte perché fra la prima serata e mezzanotte c’è il vuoto per la cacciata di Serena Dandini e il suo Parla con me.

Nulla da segnalare sul direttore generale
Lorenza Lei: “Ho buoni rapporti, non mi ha mai chiamato – rivela la Berlinguer – per contestarmi qualcosa, anzi dice di apprezzare il nostro lavoro. Invece, Garimberti non l’ho più risentito”. In scadenza di mandato, il presidente cerca di estendere le amicizie: per puntare a un secondo giro in Rai oppure a guidare la prestigiosa Ebu, l’organizzazione dei servizi pubblici europei.

da Il Fatto Quotidiano del 27 ottobre 2011

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