Silvio Berlusconi in pressing su Lorenzo Bini Smaghi perché lasci la Bce. «Il problema - attacca il premier collegato telefonicamente con Maurizio Belpietro su Canale 5 - è che qualcuno possa pensare di comportarsi contro gli interessi del proprio Paese, in questo modo causando uno spiacevole incidente con un Paese amico (la Francia, ndr)». Il capo del governo ammette comunque di confidare «nel senso dello Stato» dell'economista italiano. Anche da parte francese, confermano fonti diplomatiche, si spera che l'accordo Berlusconi-Sarkozy venga «rispettato» e si giunga a una soluzione «entro la fine della settimana» o comunque: «al più presto possibile».
LA VICENDA - Nel ricostruire la vicenda di Bini Smaghi, il Cavaliere ricorda come alla base della scelta dell'italiano Mario Draghi al vertice della Bce, il nostro Paese abbia assunto con Parigi l'impegno di liberare il posto occupato dall'altro italiano nel board della Banca centrale. «Vuole la logica che sia cosi», ha detto Berlusconi. «Per questo confido nel senso dello Stato e del dovere di responsabilità che certo non mancano al dottor Bini Smaghi - ha aggiunto - perché questa situazione spiacevole che si è creata e della quale il governo non ha alcuna responsabilità, si sblocchi al più presto».
BERSANI - Anche secondo Pier Luigi Bersani Bini Smaghi dovrebbe fare un passo indietro, ma il leader del Pd ritiene anche che in merito a questa faccenda il governo si sia mosso malissimo, con una gestione «incredibile»: «Draghi ce lo hanno proposto gli altri. Su Bankitalia non si è trovata una soluzione se non all'ultimo minuto e a prezzo di lacerazioni enormi. Alla Bce non si è trovata una soluzione su Bini Smaghi. Tutto questo la dice lunga sul calo di credibilità che abbiamo in Europa», ha detto il numero uno dei democratici.
PATTO CON LA LEGA E PRIMARIE - In tv il premier ha parlato anche delle questioni di politica interna, assicurando che non esiste alcun patto con la Lega per andare al voto nel 2012 e mettendo così a tacere alcune indiscrezioni di stampa a riguardo. «L'Italia oggi ha bisogno di stabilità e andare a elezioni sarebbe andare contro gli interessi del Paese» è la convinzione del premier, il quale ha spiegato di essere contrario a un governo di larghe intese, perché «porterebbe alla paralisi politica». In vista delle prossime elezioni, in ogni caso, il premier apre all'ipotesi delle primarie per scegliere il candidato del centrodestra.
«Lo sceglieremo sul modello americano, coinvolgendo tutti i cittadini che vogliono partecipare», ha spiegato il presidente del Consiglio, confermando poi anche l'intenzione di cambiare il nome del Popolo delle Libertà: «Sono due parole meravigliose, ma si pensa ad un altro nome non sostituibile da un acronimo come era Forza Italia. Ma non sarà "Forza Silvio"».
LICENZIAMENTI - Dal premier, infine, un accenno ai licenziamenti più facili contenuti nella lettera inviata dal governo al Consiglio europeo. «Il nostro obiettivo è incentivare le assunzioni, non i licenziamenti», ha assicurato Berlusconi. «Ci siamo impegnati a rendere ancora più efficienti i nostri sostegni al reddito, i dipendenti troveranno nella Cig la garanzia di essere remunerati e di trovare un nuovo lavoro. La strada è quella del ddl Ichino, senatore e giuslavorista del Pd», ha aggiunto il capo dell'esecutivo.
Redazione Online
28 ottobre 2011
1 commento:
Bini Smaghi ingenuo, doveva agganciare e ritelefonare lui. B. ormai lo conosciamo bene.
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