Il ministro leghista, intervistato dal Tg1, evoca oscuri retroscena sulla legge elettorale che ha determinato la scelta di due parlamenti, nel 2006 e nel 2008. Non aggiunge alcun dettaglio, e il giornalista si guarda bene dal chiederglielo. Pisapia: "Non racconti balle, la sinistra si oppose in ogni modo". Casini: "Votare subito"
Gli italiani hanno scelto il loro parlamento per due legislature con una legge elettorale frutto di ricatto. Un ricatto tutto interno al centrodestra. Lo afferma Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione e “padre” della legge che lui stesso definì “una porcata”, varata in fretta e furia dalla maggioranza berlusconiana il 13 ottobre
“
Qual era la materia del ricatto? Calderoli non lo dice e, incredibilmente, il conduttore del Tg1 non fa una piega e continua l’intervista come se niente fosse, senza chiedere conto al ministro delle sue gravi affermazioni.
Per il Pd reagisce Davide Zoggia, responsabile per gli Enti locali ”
Insolitamente piccata è la reazione di Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, che oggi milita in Sel e nella legislatura “incriminata” era deputato di Rifondazione comunista. In un comunicato dal titolo “Calderoli non racconti balle”, Pisapia afferma che “il ministro Calderoli,
Pier Ferdinando Casini glissa sul presunto ricatto, nonostante Calderoli lo additi come il principale responsabile, ma va dritto a chiedere le elezioni anticipate, con il Porcellum: “Con una maggioranza come questa, in stato confusionale, fare una legge elettorale seria e condivisa è come scalare l’Everest a piedi nudi. Molto meglio dare la parola ai cittadini, che è sempre un grande fattore di democrazia”, scrive sul suo blog. Quando poi si dovrà affrontare la riforma, continua Casini, “la mia posizione sulla legge elettorale è chiarissima. Sono per il sistema proporzionale tedesco e non ho alcuna nostalgia per le ammucchiate né per le decine di minipartiti dell’epoca del Mattarellum”.
Nessun commento:
Posta un commento