sabato 22 ottobre 2011

Cave nanum


di Marco Travaglio

C’è un che di geniale nell’autodifesa di Er Pelliccia, arrestato per lancio di estintore alla manifestazione di sabato: “Volevo spegnere l’incendio di un cassonetto”. In effetti a che servono gli estintori? Il fatto che poi uno, anzichè azionarli per spruzzarne il liquido ignifugo, li lanci contro l’oggetto incendiato, è un dettaglio.

Dietro la rocciosa linea difensiva di Er Pelliccia s’intravede lo zampino di uno degli avvocati del premier: un Ghedini, un Longo, un Paniz. Si deve infatti a questi principi del foro se B., sorpreso a finanziare una prostituta minorenne, s’è difeso dicendo: “La pagavo perchè non si prostituisse”. O se, beccato a telefonare in questura per farla rilasciare dopo un fermo per furto, ha dichiarato: “Per forza, è la nipote di Mubarak”. E se la sua maggioranza alla Camera e poi al Senato ha certificato unanime la sua credibilissima versione.

Ora, delle due l’una: o il premier, i suoi avvocati e parlamentari sono dei dementi assoluti, convinti di trovare un giudice disposto a credere alle baggianate che dicono, e allora nemmeno Er Pelliccia può sperare di esser assolto per aver cercato di domare l’incendio; oppure sono dei geni incompresi (almeno da noi), e allora i processi a B. per Ruby e al Pelliccia per l’estintore finiranno trionfalmente in assoluzione.

Ci sarebbe pure una terza ipotesi: che certe boiate vengano credute solo se l’imputato è un politico. Ma non vogliamo nemmeno pensarci: significherebbe che l’art. 3 della Costituzione è stato abrogato a nostra insaputa.

A questo proposito: Er Pelliccia che spegne incendi lanciando estintori è un filino più credibile di Scajola che compra casa ma gliela paga un altro senza dirgli niente; o di Minzolini che spende 65mila euro per fatti suoi con la carta di credito Rai e poi dice: “Sono innocente: ho restituito i soldi all’azienda” (come se un topo d’appartamenti potesse cavarsela restituendo la refurtiva e sostenendo che dunque non ha rubato).

Si spera vivamente che i giudici di Roma, se condanneranno Er Pelliccia, facciano altrettanto con Scajola e Minzolingua. Altrimenti qualcuno potrebbe pensare che la legge è più uguale per qualcuno.

Idem per D’Alema: viaggia sei volte gratis sul jet di un imprenditore che finanzia la sua fondazione e paga tangenti al suo fedelissimo Morichini. I pm lo indagano per illecito finanziamento (ogni volo a scrocco vale 6mila euro), ma lui fa il vago: “Pensavo pagasse Morichini”. E certo: uno s’imbarca su un aereo senza biglietto e non s’informa su chi paga.

Poi c’è Alemanno, che pare incredibile ma è il sindaco di Roma. Venerdì piove tre ore: càpita, specie in autunno. Ma lui non se l’aspetta, così non fa pulire i tombini, alcuni quartieri paiono Atlantide e ci scappa pure il morto. Lui, anzichè andarsi a nascondere, chiede lo stato di calamità e se la prende con la Protezione civile: “Non ha lanciato l’allarme meteo”. Da giorni le previsioni del tempo davano pioggia per venerdì. Ma a sua insaputa: lui, essendo solo il sindaco, scambia la Protezione civile per il servizio meteo.

Poi c’è Bossi: a Bankitalia voleva Grilli. Ma non perchè è bravo: perchè “è nato a Milano”. Gli avessero proposto Vallanzasca, che è nato a Milano e con le banche se la cava benino, avrebbe accettato.

Poi c’è ancora B.: ammazzano Gheddafi, che lui ha prima baciato e poi bombardato, e si rifugia nel latinorum per dire qualcosa senza dire niente: “Sic transit gloria mundi”. Come Totò e Macario ne “Il monaco di Monza”, che biascicano giaculatorie a base di “cave canem” e “linoleum”, poi partono con le orazioni: “Tony Curtis… ora pro nobis… Kurt Jurgens… ora pro nobis… Sophia Loren… ora pro nobis… Brigitte Bardot… Bardot…”. Aveva anche pensato di commentare: “Baciavo Gheddafi perchè non facesse il tiranno”, o “non ci ho messo la lingua”, o “l’ho scambiato per un’Olgettina”, o “non era un bacio,ma un morso”, o “il bacio è un apostrofo rosa tra le parole ‘ti’ e ‘sparo’”. Ma era troppo rischioso. Molto meglio linoleum.

4 commenti:

Francy274 ha detto...

Logico!Come sempre.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Peccato che la raffinatezza dei fondi di Travaglio cozza contro la rozzezza delle 'gente'. Un mio ex-amico rifiutava pregiudizialmente di leggere IL FATTO QUOTIDIANO e REPUBBLICA per via del disastro PSI (era un uomo politico da strapazzo) che il FATTO riprendeva sistematicamente (tutti gli ex PSI sono convolati a nozze con B.) e REPUBBLICA lo avrebbe addirittura propiziato. Era costui (un maestro elementare con il solo diploma magistrale) abituato ad avere sempre ragione perché, secondo lui, i contraddittori erano dei semplici fessi, ancorché dotati di laurea.
Il giochetto con me non funzionava perché io ero abituato a contraddittori ben più duri e tenaci: i detenuti. La circostanza lo esasperava. Dopo l'ennesima diatriba (ogni volta era snervante tollerare le sue continue interruzioni) non riuscendo ad averla vinta con me, sbottò: "Allora vuol dire che tu ti credi più intelligente di me?". Roba da matti. Gli risposi "Non più intelligente di te ma non meno intelligente di te".
Rotti i rapporti con mio grande sollievo.
Questi del centro-destra ragionano in questo modo!

Francy274 ha detto...

E' vero Luigi, ne so qualcosa sul "dialogo a senso unico" di questi simpatizzanti della destra. Non se ne accorgono nemmeno che b. ha tolto loro l'apertura al dialogo che avevano durante la prima Repubblica.
E' triste constatare quanto gli odierni politici sono riusciti a creare questo clima astioso fra la gente.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Concordo.