mercoledì 5 ottobre 2011

“Lei è la metafora degli Stati Uniti: innocenti ma violenti”


di Beatrice Borromeo

Per Alexander Stille, giornalista e professore di Giornalismo internazionale alla Columbia University, appassionato osservatore delle vicende italiane, il caso di Amanda Knox è un esempio cristallino di “follia giudiziaria”. “L'accusa – spiega Stille – si è incaponita su un'ipotesi che, semplicemente, non stava in piedi”.

Professore, è per questo che la televisione americana, da un paio di giorni, non fa altro che parlare della knox?

I motivi sono vari. Il primo è che ci sono tutti gli elementi per montare una fantastica storia giornalistica: sesso, omicidio, una ragazza molto bella dipinta come angelo e demone. Quanto si è parlato degli occhi celesti di Amanda che nascondono una mangia-uomini?

Quanto ha influito il fatto che la Knox fosse una cittadina americana?

Molto. Fosse stata Belga, non sarebbe diventato un caso mondiale. La Knox è stata percepita come una metafora degli Stati Uniti, che sembrano innocenti, ma in realtà sono violenti. Un certo antiamericanismo – il fatto che il caso inquadrava con certi preconcetti sugli Usa – ha contribuito sostanzialmente.

Però è raro che il segretario di Stato Usa Hillary Clinton si occupi di un delitto comune. È verosimile pensare che il governo americano abbia esercitato pressioni per far assolvere la Knox?

Spero di no. Almeno, non direttamente: i giudici vivono nel mondo, guardano la tv, leggono i giornali. Sapevano che sarebbero stati giudicati anche all'estero per l'esito di questo processo. Ma nulla di più.

Il Dipartimento di Stato americano ha addirittura espresso soddisfazione per la sentenza.

Questo perché, secondo me, l'ipotesi accusatoria era un castello di carta. I due ragazzi sono stati arrestati sulla base di un sms che Amanda ha scritto al suo datore di lavoro, Patrick Lumumba. Quando l'alibi di Lumumba si è rivelato inconfutabile, invece che ammettere l'errore, hanno insistito.

Perché allora la Knox, se innocente, ha calunniato Lumumba?

Prendi una persona, sottoponila a ore d'interrogatorio e confesserà qualunque cosa. Amanda è stata stupida, ma i pm dovevano sapere che stavano estorcendo qualcosa di diverso dalla verità. L'idea di due fidanzati innamorati che passano le giornate a fare l'amore e a fumare marijuana e che, all'improvviso, decidono di uccidere la coinquilina, non regge. La Knox è stata dipinta come un vampiro del sesso, come una ragazza facile: ma le prove non c'erano. Infatti, come dice la sentenza, “il fatto non sussiste”.

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