A Roma vietati i cortei (anche quello della Fiom) Oggi gli agenti protestano contro i tagli
di Silvia D’Onghia
Se n’è accorto persino lui, il ministro dell’Interno: dopo la guerriglia di sabato a Roma serve “prevenzione”. Proprio quella che è mancata la settimana scorsa. Solo che, anziché l’applicazione delle norme in vigore, sono in arrivo “nuove misure legislative per prevenire”, ovvero una stretta sui diritti politici.
Il “la” gliel’ha dato ieri Antonio Di Pietro, che per primo ha ritirato in ballo la Legge Reale del 1975, proponendo di “specificare nuove figure di reato, prevedere arresti e fermi obbligatori, istituire riti direttissimi con pene esemplari, aggravare le condanne per i reati già esistenti”.
Incredibile ma vero, il titolare del Viminale ha subito fatto sua la proposta.
Così oggi Maroni in Senato dovrebbe annunciare il ricorso (attraverso un decreto legge, come anticipato ieri dal collega della Difesa, La Russa) a una misura contenuta nella normativa varata negli anni di piombo, il “fermo preventivo”. L’articolo 3 della Legge Reale (mantenuta in vigore dall’esito negativo del referendum del ‘78 e solo in parte superata) prevede infatti che, anche in assenza di flagranza di reato, “quando vi è il fondato sospetto di fuga”, la polizia possa “fermare le persone nei cui confronti ricorrono sufficienti indizi di delitto” per 96 ore. Non solo: potrebbe essere applicato anche ai manifestanti violenti l’“arresto differito”, che concede 24 ore di tempo alle forze dell’ordine per, appunto, arrestare come se ci fosse la flagranza di reato. Una misura, già contenuta nel Daspo (Divieto di assistere alle manifestazioni sportive) che naturalmente deve essere accompagnata da prove certe, per esempio immagini inequivocabili. Ieri nei corridoi del Viminale si parlava anche di una trasposizione dello stesso divieto sportivo alle manifestazioni politiche. Una decisione che sarebbe però difficile da difendere davanti alla Corte costituzionale.
CERTO È che in queste ore l’interventismo la fa da padrone. “È l’ora di avere leggi che consentano al personale delle forze di polizia di difendersi e di poter intervenire duramente senza il rischio di finire condannate dopo qualche anno e pagare singolarmente il dovere di servire lo Stato”, ha dichiarato il sottosegretario alla Difesa, Crosetto, con tutta la maggioranza che appoggia la Reale bis. Fa persino specie che Cicchitto parli, a proposito di di Di Pietro, “di linea oltranzista”. E se la sinistra radicale è drastica (“diversivo pericoloso e inutile” per Cento di Sel, “proposta irricevibile”, per il Verde Bonelli, “una sciocchezza” per il segretario Prc Ferrero), il Pd entra nel merito: “Prima di pensare a leggi speciali, converrà valutare perché non siano state utilizzate in maniere efficiente quelle esistenti”, afferma il responsabile Sicurezza, Emanuele Fiano, che pone l’accento anche sui tagli operati dal governo: “Un comparto sicurezza che ha subìto negli ultimi tre anni e mezzo tagli per quattro miliardi di euro non può per definizione essere efficiente come lo era prima”. In disaccordo col governo è anche il vicepresidente del Csm, Michele Vietti: “Sono assolutamente contrario a legiferare sull’onda dell'emotività dei fatti di cronaca”.
Non a caso, mentre oggi Maroni illustrerà le nuove misure in Senato, in piazza a manifestare ci saranno proprio i poliziotti aderenti ai sindacati Silp Cgil, Siap, Coisp e Anfp. Quelli che hanno denunciato che per prendersi i sanpietrini addosso, sabato, gli agenti sono stati pagati 7 euro l’ora, senza neanche il diritto alla cena. Qualcuno sostiene pure che il mezzo dei carabinieri dato alle fiamme avesse troppi chilometri e poche revisioni.
SE LE PAROLE della politica si sprecano, un risultato reale gli incappucciati l’hanno già ottenuto: il sindaco di Roma, Alemanno, ieri ha firmato un’ordinanza che vieta per un mese lo svolgimento di cortei nel primo Municipio, il centro storico. Linea evidentemente condivisa con la Questura, che ha detto no al corteo della Fiom, in programma per sabato prossimo. Il Questore Tagliente potrebbe prescrivere di far svolgere la manifestazione in un luogo statico: piazza della Repubblica, lontano dai Palazzi, quindi né piazza Farnese né piazza Navona né Santi Apostoli.
“Nei prossimi giorni continueremo a chiedere di poter fare il corteo – la risposta del segretario generale, Maurizio Landini –, anche immaginandone uno diverso, perché non vogliamo stressare le forze dell’ordine. Ma è necessario per noi manifestare, a maggior ragione dopo ciò che è accaduto sabato, quando non è stato colpito il potere ma il nostro diritto di manifestare”.
L’altro effetto immediato delle violenze di Roma arriva da Oltralpe. La Francia ha annunciato che reintrodurrà controlli alla frontiera franco-italiana in vista del G20 del 3 e 4 novembre a Cannes. La polizia autorizzata a procedere a “misure di allontanamento” soprattutto in caso di “intrusioni collettive”.
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