Ma quale maggioranza? Dire che il governo ha una maggioranza è una di quelle barzellette sceme che al presidente del consiglio piace tanto raccontare.
Hanno raggiunto il numero legale solo grazie al fatto che i radicali cercavano un po’ di visibilità, dimenticando che ci sono momenti topici in cui bisogna assumersi responsabilità serie. Ma senza un vero numero legale non funzionano nemmeno le assemblee di condominio, figurarsi il Parlamento della Repubblica.
In secondo luogo i 316 voti che hanno raggranellato sono in buona misura voti comprati un tanto al chilo e quanto valgano politicamente lo vediamo dal 14 dicembre dell’anno scorso: niente, niente, niente.
In terzo luogo anche questa fiducia comprata coi soldi, le cariche o i ricatti traballa a ogni voto di più. Anche i parlamentari comprati si sanno fare quattro conti e iniziano a sentire fortissima la puzza del pesce marcio.
Ancora per questa volta hanno ritenuto conveniente tenere in vita artificiale il cadavere, ma già si stanno dando molto da fare per trovare altre vie di sopravvivenza. Il presidente del consiglio può cantare vittoria quanto gli pare, ma la sua festa è finita e lui è l’unico in tutto il mondo a non averlo ancora capito.
Il problema è che questo Paese è pieno di persone, soprattutto giovani, disperati e comprensibilmente molto arrabbiati. Per questo il tirare avanti ancora per un po’ del governo da un lato è patetico ma dall’altro è molto pericoloso. Perché quella rabbia può esplodere da un momento all’altro. Dunque bisogna fare il possibile perché il governo prenda atto di essere finito e se ne vada prima che ciò accada.
sabato 15 ottobre 2011
Più pericoloso che patetico
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
5 commenti:
Ha ragione.
La rabbia...potrebbe diventare incontrollabile.
Madda
Non sarebbe il caso di denunciarli come traditori della Patria, questi politici venduti? La corte marziale ci vuole, davanti a un plotone d'esecuzione meritano di finire questi sciacalli della Repubblica.
La corte marziale è un organo giudicante che giudica i membri delle forze armate per violazioni del diritto militare, in particolare del diritto penale militare di guerra, e per crimini contro i civili. È operativa in caso di guerra sia interna sia internazionale.
Nel 2007 fu approvata una legge costituzionale che modificò l'art. 27 della Costituzione. Con tale riforma fu introdotto il divieto assoluto di utilizzare la pena di morte nell'ordinamento penale italiano.
Quindi, niente da fare! ;-)
uffffffff... che disdetta, però... non era una cattiva didea ;)
:-)
Posta un commento