di Giampiero Gramaglia
Quei due non si sono proprio mai presi. Eppure, la storia di Italia e Germania è fitta di leader che se la sono intesa bene (pensiamo solo al dopoguerra, sia ben chiaro): De Gasperi e Adenauer, anche fisicamente simili, determinati a ricostruire i loro Paesi e a costruire insieme un’Europa di pace; Andreotti e Kohl, loro fisicamente diversissimi, ma protagonisti insieme di una stagione che portò l’Europa fuori dal comunismo e ne accelerò l’integrazione – tedesca e continentale, con il Trattato di Maastricht – (e neppure una battuta di Andreotti contro l’unificazione della Germania rovinò il rapporto); Prodi e Schroeder, insieme alla nascita dell’euro e nella stagione dell’allargamento dell’Ue – sarebbero stati insieme anche nel no all’invasione dell’Iraq, ma lì, in Italia, comandava già Berlusconi, che scelse di stare con Bush. Invece tra quei due, B. e
La vendetta d’acciaio
Poi c’è la gaffe in Germania: una telefonata, ufficialmente al premier turco Erdogan, induce Berlusconi a ritardare l’arrivo a una cerimonia sul Reno che apre la seconda giornata del vertice Nato, il 4 aprile 2009. Sulla spianata del Ponte dell'Europa a Kehl,
di diffidenza teutonica nei nostri confronti: senza risalire all’8 settembre, una copertina di Der Spiegel del 1977 sintetizzava l’Italia con una pistola su un piatto di spaghetti, condensato di stereotipi da anni di Piombo. Storia passata, uno direbbe. Ma il giochino venne aggiornato e il 18 luglio, Der Spiegel s’è ripetuto: in uno speciale dal titolo “Basta”, il settimanale analizzava "il declino del Paese più bello al mondo"; sulla copertina, Berlusconi in versione gondoliere con ai piedi due sirenette e al centro dell'Italia un piatto di spaghetti con una pistola. E non era ancora saltata fuori la storia della “culona inchiavabile”... Certo, il sorrisino d’intesa, domenica, tra Angela e il suo partner di direttorio Sarkozy non era il massimo della raffinatezza diplomatica. E pure la pezza messaci fa un po’ (sor)ridere: la risatina nasceva dall’incertezza su chi dovesse rispondere sull’Italia, stile “vai avanti tu, che a me vien da ridire”. O da piangere, se sei italiano: perché ci toccano le battute di lui e il sarcasmo di lei.
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