di Marco Travaglio
Spiace per i gufi e gli sciacalli dei partiti e dei giornali, ma alla manifestazione anti-Tav è filato tutto liscio: 10-15 mila persone a volto scoperto, armate soltanto delle proprie ragioni, come nella stragrande maggioranza dei cortei degli ultimi vent’anni in Val di Susa. Che non sono ideologici o emotivi: sono basati sui dati e non c’entrano nulla con la sindrome Nimby (non nel mio quartiere).
La gente della Valsusa, come ogni italiano sano di mente, non è contro le opere pubbliche. È contro quell’opera. Perché non serve a nulla, costa uno sproposito, devasta ambiente e paesaggio molto più dello smog causato dai tir.
Chi avesse ancora dei dubbi si riveda su Internet la prima puntata di Report. Emanuele Bellano ha messo a confronto le ragioni dei Sì Tav e dei No Tav e, per i primi, è stato un bagno di sangue. Anzi di ridicolo.
Il giornalista sbatteva i dati ufficiali in faccia allo sgovernatore del Piemonte, l’acuto Roberto Cota. Il quale, con lo sguardo penetrante tipico della triglia lessa, rispondeva con supercazzole del tipo: “
Inutile far notare che la linea ferroviaria storica Torino-Modane è sottoutilizzata per un sesto della sua capacità: “Se vuole intervistarmi sulla Tav, prenda appuntamento”. Poi se la dava a gambe. Come tutti i politici di destra, di centro e del Pd quando s’imbattono nei fatti e nei dati.
Nel 1991 il primo studio di fattibilità commissionato dalla Regione al comitato Alta Velocità prevedeva che il traffico passeggeri fra Italia e Francia sarebbe passato da 1 milione e mezzo di persone a 7,7 milioni nel 2002. Invece, vent’anni dopo, è precipitato a 7-800 mila. Dunque il Tav non serve per il trasporto passeggeri. I
nfatti, per giustificarlo ex post, si prese a dire che era indispensabile per le merci e gli cambiarono nome: da Alta Velocità ad Alta Capacità.
Purtroppo, secondo l’Ufficio Federale Trasporti della Svizzera, il traffico merci fra Italia e Francia sta colando a picco da 10 anni: dagli 8 milioni di tonnellate del 2000 ai 2,5 del 2009. Infatti gli interporti di Susa e Orbassano sono semideserti e i treni merci sulla linea storica Torino-Modane sono vuoti all’80%: potrebbero trasportare 20 milioni di tonnellate, invece ne scarrozzano meno di un sesto. Il grosso delle merci passa dal Gottardo e dal Brennero.
Ma ecco la trovata geniale del sottosegretario ai Trasporti, Mino Giachino: “Il progetto è stato riconvertito da passeggeri a merci perché è caduto il muro di Berlino (in verità era già caduto nel 1989, due anni prima che partisse il progetto, ndr). Ma
Ma ecco l’ultima scusa inventata da Cota: l’“apertura psicologica”. Un bel buco psicologico, anzi psichiatrico di
Chiamparino, l’ex sindaco-banchiere, invita Bersani a farsi fotografare con Di Pietro e Vendola “solo se dicono pubblicamente che sono per
1 commento:
C'è ancora qualcuno che ha voglia di PD o della 'Sinistra che vogliamo'? Sveglia bella gente !!!
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