martedì 4 ottobre 2011

Vendola: "Il Paese è pronto a voltar pagina, non solo la sinistra"

6 commenti:

Francy274 ha detto...

Se un popolo fosse saggio non avrebbe come rappresentati simili elementi. E' l'ignoranza del popolo che li rende oratori del nulla... e i politici lo sanno!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Mi par di capire che Vendola non ti piace. Perché?

Francy274 ha detto...

Luigi, onestamente non mi piace più nessuno degli attuali politici, anche se a Di Pietro riconosco il merito di avere dato al popolo qualche soddisfazione. E' tempo di cambiare radicalmente il modello partitocratico e l'impostazione a vita che, gli adepti a queste congreghe del sempre chiamati ancora pariti, si sono dati! Parlano, parlano, un cumulo di parole ripetitive, e da vent'anni non hanno trovato lo straccio di un misero accordo! Ma ancora si può credere in questa marmaglia dorata di soldi e di potere?

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

mumble --- mumble ... mi sembra di notare una filone di qualunquismo (sono sicuro che non è omofobia) nelle tue parole, per cui ... mumble ... mumble ... consiglio più lettura 'politica', pena la disaffezione che porta verso l'astensionismo. Pericolosissimo! ;-)

Francy274 ha detto...

mmmmm... certo, lettura politica... ma in Italia c'è ancora la politica? mumble ... mumble ... lo dico io ;))
Non scambiare il qualunquismo con il disgusto che mi suscitano con le loro litanie del "nulla di fatto".

No, assolutamente, i gusti privati di Vendola non mi riguardano, non ho mai pensato di sposarlo :DDDD

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Forse dovresti ascoltare con più attenzione. Quanto al qualunquismo ti invito a leggere.
“Con il termine qualunquismo si indica un atteggiamento vagamente ispirato dalle azioni del movimento dell'Uomo qualunque, e che rinnega o almeno intenzionalmente ignora l'aspetto politico del vivere associato. Comparve in Italia nell'immediato dopoguerra.
È caratterizzato da una generica sfiducia nelle istituzioni, nei partiti, nei vari soggetti della politica, veduti come distanti, perniciosi o comunque di disturbo, di intralcio, nell'autonomo perseguimento delle soggettive scelte individuali. Questo atteggiamento è in genere considerato negativamente dagli individui politicamente attenti, che ne sottolineano i rischi connessi al rifiuto della partecipazione in un sistema democratico. Spesso l'attributo "qualunquista" è usato con senso spregiativo nel dibattito politico.
Sul qualunquismo si sono svolte analisi a diversi livelli, ad esempio in sociologia e in storia, partendo dall'assunzione dei contesti fattuali in cui ebbe a svilupparsi subito dopo l'instaurazione in Italia di un regime democratico. Le evidenze del tutto negative del mondo politico, subito dopo la sconfitta, offrivano molti spunti per lo sviluppo di sensazioni diffuse di insufficienza dei sistemi sociali, talvolta sfociando in non isolati casi di "depressione collettiva" per i quali il rigetto aprioristico della rappresentanza politica passiva ben poteva essere uno degli esiti.”.
Significato del termine qualunquista: “Chi mostra un atteggiamento pregiudizialmente e indistintamente polemico e critico nei confronti delle ideologie politiche e delle istituzioni pubbliche.”
Vedi, io mi sono confrontato e mi confronto quotidianamente con comportamenti qualunquistici. In genere sono di persone di scarsa cultura, anzi di insufficiente scolarizzazione. Con queste persone mi comportavo sempre con molto garbo, sapendo che non avevano i mezzi cultuali per capire, e tentavo di spiegare, sempre inutilmente.
Io stesso ho avuto nel lontano passato pensieri e comportamenti qualunquistici, preso com’ero da altre incombenze. Ma oggi non ho più scusanti. Capisco i lettori di questo blog che, fatta alcune eccezioni – fra le quali i tuoi commenti – che non spendono parole per commentare. Penso che ciò sia dovuto all’ingarbugliamento dei rapporti sociali. Ho appena letto una descrizione dei guasti della tv commerciale (Gianni Canova – Il risveglio del cinema italiano – Micromega n.6/2011 – pag. 3 ss.). Illuminante. Io sono affascinato dall’oratoria di Nichi Vendola, del quale comprendo alcune forzature nelle dichiarazioni estemporanee ma la profondità di pensieri nei dibattiti televisivi. Che te devo di’, nessuno è perfetto! ;-)