martedì 15 novembre 2011

Il rischio che nasca il governo di nessuno


di CLAUDIO TITO

"La verità è che qualcuno ancora spera nelle elezioni in primavera". La riflessione che Pier Ferdinando Casini ha fatto ieri nell'incontro con Mario Monti e successivamente con gli esponenti del Terzo Polo, illustra bene l'impasse che blocca il governo del neosenatore a vita. L'incarico che domenica sera Napolitano ha affidato all'ex commissario europeo si sta rivelando infatti molto più complicato del previsto.

Non solo i tempi per la formazione dell'esecutivo si stanno allungando, ma la qualità del sostegno che i due principali partiti del Paese - Pdl e Pd - intendono fornire, si presenta assai scadente. Il no alla presenza di ministri politici, al di là della robustezza della squadra "montiana", rischia di mettere in discussione la nascita della nuova compagine. Un pericolo di cui si è ben reso conto il Professore che chiede un "convinto sostegno" al suo sforzo. Nella consapevolezza che il suo potrebbe presto rivelarsi il "governo di nessuno". Senza "padrini" ma anche senza "difensori", in balia di un Parlamento che storicamente non ha mai apprezzato i "tecnici". Il presidente del consiglio incaricato sa che se Pdl e Pd continuano a prendere le distanze, il suo sforzo può presto incagliarsi tra i veti dei partiti. Il suo orizzonte temporale si ridurrebbe drasticamente e nel giro di poco tempo potrebbe essere costretto a fare i conti con le Camere "vietnamizzate". Molti infatti già pongono un interrogativo a Monti: come può un "tecnico" superare lo scoglio delle commissioni Bilancio composte da parlamentari abituati a tutto? Come può far digerire la prossima manovra economica?

Interrogativi che sono ben noti al Quirinale che infatti sta tentando un'ultima mediazione per garantire un percorso sminato. Napolitano sa bene che senza una concreta copertura politica, lo spettro del voto ad aprile o maggio può improvvisamente materializzarsi. Sta di fatto che le ritrosie del
Popolo delle libertà e il veto dei Democratici si sostengono vicendevolmente e sicuramente sono in grado di limitare il raggio di azione temporale di Monti. Del resto, sebbene Berlusconi sia ormai pronto ad avallare l'eventuale nomina di Gianni Letta, molti nel suo partito non fanno nulla per nascondere l'obiettivo del voto anticipato. Così come il "niet" di Bersani - sebbene non sia condiviso da tutti i democratici - sembra denunciare la volontà di usare il gabinetto Monti soprattutto per chiudere la stagione berlusconiana e quindi tornare davanti agli elettori. E il Colle sta seguendo con irritazione il gioco dei veti incrociati.

Eppure, al di là delle consultazioni insolitamente lunghe con gruppi parlamentari dal peso politico decisamente esiguo, il premier incaricato si sta facendo carico di un'emergenza senza precedenti per il Paese. Ieri lo spread con i bund tedeschi è tornato a salire e lo stesso Monti ha lanciato un monito drammatico ai "consultati": "Abbiamo due mesi per salvarci". Il giudizio che oggi daranno i mercati alle indecisioni della politica saranno allora determinanti. Un'impennata dei tassi dei nostri titoli di Stato potrebbe assestare l'ultimo scossone alle timidezze di Pd e Pdl. Come le fibrillazioni sulle quotazioni dei Bot hanno di fatto determinato la caduta di Berlusconi, così potrebbero imporre una nuova svolta bocciando la credibilità di una squadra senza politici. In quel caso l'ipotesi di blindare l'esecutivo con una significativa rappresentanza proveniente dai partiti si ripresenterebbe prepotentemente. A quel punto la richiesta del senatore a vita di vedere al suo fianco Gianni Letta, Pierluigi Bersani e Pier Ferdinando Casini o in alternativa di immaginare un tandem Amato-Letta tornerebbe sotto esame. Ma di certo, Monti e Napolitano hanno l'esigenza di chiudere la partita in tempi brevissimi. Nessuno può sfidare troppo a lungo i mercati.

(15 novembre 2011)

3 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

ORMAI E' CHIARO: SIA IL PDL - FATTO CHE NON SORPRENDE - CHE IL PD SONO BUONI SOLO A ROMPERE I COGLIONI!

Anonimo ha detto...


Forse abbiamo stappato troppo presto la bottiglia di spumante...
Madda

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

NON DIMENTICHIAMOCI DI GIORGIO NAPOLITANO.