mercoledì 2 novembre 2011

La bugia smascherata da Atene


STEFANO LEPRI

Ma non è giusto dare la parola alla gente, quando si tratta di sopportare sacrifici così pesanti? In questo caso no. Sulla materia di cui si dovrebbe decidere, la sovranità nazionale della Grecia non esiste più. Sarebbe come se, poniamo, per decidere se costruire o no centrali nucleari in Italia si fosse posta la domanda ai cittadini di un’unica Regione (mentre, saggiamente, la nostra Costituzione vieta di sottoporre a referendum i trattati internazionali).

Finora tutti i governi dell’area euro avevano trovato comodo occultare questa realtà. La mossa a sorpresa di Giorgos Papandreou involontariamente smaschera una menzogna collettiva. L’ira in altre capitali è comprensibile, ma potevano ammettere prima che se si condivide una moneta comune il potere dei governi nazionali è limitato. Soprattutto lo è quello della Grecia, che per colpe precise (del governo precedente, di altro colore politico) si trova in una situazione insostenibile. Non può fare da sé un Paese che, perfino dopo tutti i tagli agli stipendi e gli aggravi di tasse degli ultimi due anni, continua a vivere al di sopra dei propri mezzi.

Un Paese che produce 100 e consuma 108, come accade alla Grecia del 2011, ha vitale bisogno dell’aiuto degli altri. Riescono solo gli Stati Uniti a sostenere per lungo tempo uno squilibrio dei pagamenti correnti con l’estero perché sono la maggiore potenza mondiale e hanno il dollaro; tuttavia in proporzione è circa la metà di quello greco. Per di più, il governo di Atene è nella condizione di dover contrarre nuovi debiti anche solo per ripagare i debiti vecchi; visto che i mercati non offrono credito, non può andare avanti senza soccorsi esterni.

Nei fatti i greci non sono in grado di decidere sul piano di austerità. Possono cambiare governo, se vogliono (può darsi che sia questo l’esito, invece del referendum); eppure qualsiasi scelta di politica economica, compresa l’insolvenza totale e l’uscita dall’euro, non potrà sottrarli ad una austerità durissima. In più, l’attesa del referendum alimenta il peggiore contagio in tutta l’area, perché i mercati si scatenano sulle ipotesi di cui sopra. Oltretutto, al primo sondaggio che preveda una vittoria del no, potrebbero essere i greci stessi a spostare in massa i propri capitali all’estero: cercando ciascuno di salvare il proprio patrimonio, tutti insieme porterebbero alla rovina il Paese.

Così funziona un’unione monetaria. Già nei mesi passati fingere che la mutua interdipendenza fosse un fattore secondario ha portato a prendere decisioni collettive sempre tardive, talora sbagliate, per motivi di politica interna. A loro volta, gli errori hanno alimentato la diffidenza tra le diverse nazioni. Siamo al punto che il governo di Berlino rinuncia a sgravi fiscali che sarebbe in grado di elargire ai propri elettori «per non dare il cattivo esempio» ai Paesi euro costretti a fare l’opposto.

Nel tentativo di ogni Paese di scaricare le difficoltà sugli altri l’Europa si produce in un multiforme autolesionismo. Ora l’area euro si presenta davanti alle altre potenze globali, al G-20 di Cannes, ridotta a mendicare soccorso dalla Cina, o da un Fondo monetario internazionale potenziato. Il resto del mondo teme che dalla combinazione di irresponsabilità e reciproca diffidenza dei governi del nostro continente scaturisca un nuovo patatrac finanziario collettivo; ma non può risolverne i problemi (come possiamo pretendere che la Cina usi i suoi soldi per aiutare Paesi i cui cittadini sono molto più ricchi dei suoi?). Sull’Italia, che a causa dei propri errori è finita nella prima linea dell’infezione greca, incredibilmente viene a pesare una responsabilità planetaria: se riusciamo a rimetterci in piedi, allontaneremo il pericolo per tutti.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Carissimo Luigi, quando ogni sera termino di leggere la tua rassegna stampa mi verrebbe da piangere ! Ma dove cazzo andiamo a finire ? o ci siamo già finiti ? Buona notte Silvio

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Ci siamo già finiti. Basta aver seguito lo speciale stasera de La7 di Enrico Mentana, con Roberto Napolitano - direttore Sole24ore - e Massimo Mucchetti - Corriere della Sera - e le espressioni sconsolate dei tre circa le notizie filtrate dal Consiglio dei Ministri in previsione del G20 di Cannes domani e, sopratutto, la verifica di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy circa il rispetto dell'ultima lettera d'intenti di B. con la UE. Siamo nella merda fino al collo, prossima tappa gli occhi.
Buona notte a te, anche se temo che le notti degli italiani saranno da domani in poi molto agitate.

Francy274 ha detto...

Bene, bene, il peggio è arrivato!
Non ritenermi matta per quanto sto per scrivere :)
A questo punto mi auguro che la Grecia vada alle urne e bocci l'Europa, che l'Itialia crolli... e finalmente toccheremo il fondo degli abissi, tutti insieme.
L'Unione Europea voluta dalla stessa Italia, con un obiettivo diverso da quello odierno, è stata realizzata per i loschi scopi dei soliti noti, che ci hanno condotto a questo punto, tenendoci tutti "sotto controllo".
Niente di meglio che farli finire all'inferno con il crollo totale... allora... o i Paesi risalitanno la china rimboccandosi le maniche, o resteranno arenati sul fondo per sempre.
Di certo la finiremmo di sentirci angosciati dalle notizie di questo snervante saliscendi!
Restare appesi a un esile filo è inutile, ci vuole il grande coraggio di reciderlo!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Matta no ma ingenua e imprudente si! ;-)
Ricorda che al peggio non c'è limite e, salvo che tu possegga denaro in paradisi fiscali, potresti varcare anche tu come me la soglia di povertà. Non scherziamo col fuoco.

Francy274 ha detto...

Ancora con questa ingenuità?
Caro Luigi, la situazione italiana è dovuta in gran parte a b. e Co., ma molto al sistema bancario europeo, non si va da nessuna parte in questo stato di cose.
Inoltre, in una Tua risposta a un mio commento hai testualmente scritto :"Altro che finito! Solo un tracollo economico dell'Italia potrebbe portare a un terremoto così sconvolgente da consentire la uscita di scena di tanti delinquenti e cretini."
Aggiungo : non solo in Italia ma in tutti i Paesi coivolti in questo marasma, delinquenti e cretini finirebbero di dettare leggi assurde.
Ma poi Te la sei vista la scorsa puntata di Report? E' interessante.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

... ma non me lo sono augurato! Non solo. Si può sempre cambiare idea! Non in questo caso però.
Quanto all'ingenuità, che ti fa arrabbiare, bada bene che non è sinonimo di stupidità, fosse anche solo politica, ma una dimensione mentale che solo l'approfondimento può correggere. E non basta seguire Report (no, non l'ho seguito) per maturare un lavoro di sintesi. Occorre anche leggere, non solo vedere un programma, eccellente quanto si vuole, per capire in profondità per quanto è dato capire a un esterno al sistema politico. Come quando si fa un puzzle, occorre mettere tutti i tasselli al proprio posto per avere la visione d'insieme.
P.S.: la situazione italiana è dovuta agli italiani, B.&C. ne hanno solo approfittato.

Francy274 ha detto...

Lo dici a me come bisogna comporre un puzzle? Pensi davvero che mi sia soffermata solo a Report?
Abbiamo discusso ampiamente di questo nel mio post "Un mondo in catene". Soffermarsi alla sola situazione italiana non risolverebbe molto, ormai quasi nulla.
Solo l'esempio degli islandesi è la strada da percorrere, altrimenti resteremo qua a fare solo analisi, senza mai risolvere nulla.
Non darmi più dell'ingenua, non lo sono. So benissimo che la mia, la nostra situazione di essere italiani ci trova in condizioni peggiori rispetto agli altri cittadini europei, dovuta a noi stessi. Ma torno a dire, e non mi stanco, se non si distrugge l'attuale sistema bancario... non ce la faremo, non possiamo farcela, perchè, come dici Tu stesso, il denaro nei paradisi fiscali a loro assicura lunga e agiata vita.
Sempre con stima e rispetto :)

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Si, lo dico a te, tra l'altro non essendomi ma appassionato a questo gioco di pazienza, io non ne ho molta.
Continui al collegare il concetto di ingenuità con quello di insulto.
Così non va bene.
Io mi sono sentito dare tante volte dell'ingenuo da chi ingenuo non era e sempre, dico sempre, ho dovuto dar loro ragione.
Poi, a mia volta sono maturato e non ho più commesso (molte) ingenuità.
Siccome però sentirti dare dell'ingenua da me ti disturba, per un po' smetterò di dirtelo, chiudendomi in un prudente silenzio.

Francy274 ha detto...

Non fraintendermi, conosco bene il significato di ingenuo, non è sinonimo di stupido, e so altresì che quando lo fai è per benevolenza nei miei confronti. Ma posso avanzare il mio non ritenermi tale? E' possibile che un giorno Ti darò ragione, ma ora mi sento nel giusto, non mi sento ingenua, semmai arrabbiata. In questo caso preferisco sentirmi dire che sono impulsiva nelle mie analisi, e questo è il mio più grande pecco :)
Ingenua no, non mi piace :DDD