giovedì 10 novembre 2011

Le ultime volontà


di Marco Travaglio

Buona l’idea di Napolitano di fidarsi della parola di un uomo sincero e trasparente come B. e di sottoscrivere la sua promessa di dimissioni quando pare a lui, cioè dopo l’approvazione di una misteriosa “legge di stabilità” che nessuno conosce. Insomma di dargli qualche altro giorno di tempo.

Era già accaduto un anno fa, quando Fli presentò la mozione di sfiducia assieme a quelle delle opposizioni, ma il Quirinale pensò bene di far rinviare la votazione di un mese, dopo la Finanziaria, così intanto il Cainano si comprò una ventina di deputati e, anziché la sfiducia, incassò la fiducia.

Vedremo quali armi persuasive userà stavolta. Verdini? Dell’Utri? Soldi? Ragazze? Lupare bianche? Quando Chiara Danese chiamò Emilio Fede, sconvolta da una cena elegante, si sentì rispondere col pilota automatico: “Vuoi i soldini?”. Ora forse non serviranno neppure quelli: basterà far capire ai malpancisti dell’ultima ora che un nuovo governo non ci sarà, dunque si andrà subito al voto, e tanti saluti alle speranze di pensione per i 400 parlamentari di prima nomina che per guadagnarsi disonestamente il vitalizio dopo soli 5 anni devono assolutamente completare la legislatura.

Così magari torneranno indietro in 7-8 e oplà: lui domenica si presenterà con una bella fiducia: “Dimissioni? Io avevo detto erezioni, il vegliardo avrà capito male”.

Nell’attesa, siamo entrati in possesso della bozza di “legge di stabilità” scritta a sei mani e tre nani da B, Brunetta e Scilipoti, che giungerà sabato alla Camera per galvanizzare i mercati e che le opposizioni incastrate dal Colle approveranno a scatola chiusa.

La pubblichiamo in esclusiva mondiale.

1. Riforma dei mercati finanziari: immediata chiusura delle Borse finché il titolo Mediaset non avrà smesso di scendere.

2. Riforma del diritto ereditario: quando il patrimonio appartiene al padre di cinque figli che ne vuole diseredare tre per premiare gli altri due, la “legittima” è abolita e il padre lascia i suoi beni a chi pare a lui.

3. Riforma del Codice civile: se uno è stato condannato a risarcire un concorrente per avergli scippato un’azienda, nel caso in cui l’azienda in questione sia una casa editrice, la sentenza è da ritenersi nulla e lo scippato deve restituire il risarcimento allo scippatore nella misura del doppio della cifra calcolata in sentenza. E i giudici che l’hanno emessa vanno passati per le armi.

4. Riforma del Codice di procedura penale: il “processo breve” entra in vigore con effetto immediato e retroattivo, nel senso che tutti i processi iniziati e non ancora conclusi a carico di un premier (anche se ex) si estinguono all’istante.

5. È fatto espresso divieto ai governi dei prossimi 100 anni di modificare o peggio abrogare leggi approvate negli ultimi 17 (norma facoltativa, tanto il centrosinistra non ne ha mai abrogata una).

6. Diventa immediatamente operativo il Lodo Alfano-ter, detto anche “legge dell’ex”. Tutti gli ex presidenti del Consiglio che abbiano retto il governo per almeno tre volte e per non meno di 9 anni diventano senatori a vita e godono di eterna immunità penale, civile, fiscale, sportiva e sessuale.

7. Il vertice Rai in scadenza è prorogato sine die, almeno finché Piersilvio avrà mandato totalmente in rovina Mediaset, nel qual caso diventerà amministratore unico.

8. Nell’ordinanza che prevede multe ai clienti di prostitute appena emessa dal Comune di Arcore, la parola “multe” è sostituita con “ricchi premi”.

9. Chi ha cambiato partito negli ultimi 12 mesi verrà arrestato e interdetto dai pubblici uffici, ma solo nel caso in cui provenisse dal Pdl o zone limitrofe.

10. Le parole “legalità”, “conflitto d’interessi” e “dimissioni” sono abolite dal dizionario della lingua italiana e soprattutto dalla Gazzetta Ufficiale.

11. L’ultimo presidente del Consiglio diventa capo dello Stato.

12.Viva la gnocca. Ci avevate creduto, eh?

1 commento:

Anonimo ha detto...


Ahahahahahah :DD

Bravissimo! Mi ha strappato una risata...non è poco di questi tempi ;-D

Madda