La ricetta del presidente per uscire dalla crisi: coesione nazionale, sacrifici e cambiamento degli stili di vita. L'Italia non può rialzarsi «in un clima di guerra»: «urge coesione». Per riconquistare la credibilità internazionale, l'Italia deve «ritrovare la strada della coesione sociale e nazionale che oggi si impone categoricamente», ha detto Giorgio Napolitano nel corso della sua visita a Conversano, in provincia di Bari, in occasione della cerimonia in ricordo del socialista Giuseppe Di Vagno, ucciso dal fascismo nel 1921. Occorrono, ha aggiunto il capo dello Stato, spirito di sacrificio, equità, comportamenti diversi.
CAMBIAMENTI - «Bisognerà cambiare molte cose nel modo di governare, produrre e lavorare, vivere e comportarsi di tutti noi», ha proseguito il presidente della Repubblica. «Indispensabile sarà lo spirito di sacrificio e lo slancio innovativo, affrontando anche decisioni dolorose che potranno apparire impopolari» ma che servono. Napolitano ha raccomandato: «Spirito di equità e giusta distribuzione dei pesi e dei carichi sul nostro tessuto sociale. Occorre una straordinaria coesione sociale e nazionale di fronte alle difficoltà molto gravi, alle prove molto dure che l'Italia deve affrontare nel quadro sconvolgente di crisi finanziaria che ha investito l'Europa e incombe sulla nostra economia e la nostra società. L'Italia non può trovare la sua strada in un clima di guerra politica. È indispensabile riavviare il dialogo tra campi politici contrapposti:».
Redazione Online
05 novembre 2011
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