lunedì 14 novembre 2011

Niente festa, siam cazzulli


di Marco Travaglio

Confessate, perdio, dite la verità: sabato sera avete goduto come ricci? Avete stappato uno spumantino? Siete scesi in strada a fischiare, esultare, cantare l’Alleluja di Händel? Avete suonato il clacson in segno di giubilo? Avete postato sui social network qualche battutaccia liberatoria, tipo “il nano è tratto”, “sic escort gloria bunga”, “Che fai, Ruby o party?”? Avete, Dio non voglia, gridato “ladro in galera” o, peggio ancora, lanciato una monetina verso la Berlusmobile funebre che trasportava la nota salma al Quirinale? Vergognatevi e arrossite.

Dovevate chiedere l’autorizzazione preventiva a Ferruccio de Bortoli, che ve l’avrebbe senz’altro rifiutata visto che, in un videoeditoriale sul pompiere.it , avverte: “Non c’è nulla da festeggiare nella caduta di Berlusconi. Si chiude un periodo, fine”. Invece mi sa che non vi è venuto in mente, e ora peggio per voi.

Beccatevi le rampogne del vicepompiere Aldo Cazzullo contro la vostra “gazzarra senza coraggio”, il vostro “spettacolo preoccupante”. Cazzullo vi voleva composti, disciplinati, pettinati. British. Perché “nell’ora delicatissima in cui potrebbe nascere un governo di solidarietà nazionale, in un momento in cui il Paese è chiamato al massimo sforzo di unità, nessuno può chiamarsi fuori”.

Ecco: dovevate rintanarvi in casa, meglio se nel freezer, a sorseggiare l’ultima lectio magistralis del prof. Mario Monti alla Bocconi, a recitare a memoria il board di Goldman Sachs, a delibare l’ultimo best-seller cazzulliano Viva l’Italia! con l’inno di Mameli a palla.

Possibile che, mentre il regime tira le cuoia, non abbiate pensato di “rinunciare alle asprezze polemiche e cercare un minimo comune denominatore con l’avversario per percorrere insieme un tratto di strada”?

Invece niente: anziché cercare un denominatore comune e percorrere un tratto di strada con chi ha strangolato Costituzione, giustizia, informazione, scuola pubblica, università, ricerca, cultura e lavoro per farsi i cazzi suoi mentre il Corriere lo esortava alla “rivoluzione liberale” con P2, P3, P4, Ciarrapico, Dell’Utri, Verdini, Gasparri, Gelmini, Carfagna, Bondi, Cicchitto, Brunetta, Calderoli, Stracquadanio e Scilipoti, avete “inscenato una gazzarra” che è “il contrario di ciò che il mondo si aspetta dall’Italia”.

Per la verità, a giudicare dal giubilo con cui tutti i governi (tranne Putin e Lukashenko) e i giornali del mondo han salutato la dipartita del Cainano, ma anche dalle contestazioni subìte da Blair appena rimise il naso fuori di casa, si direbbe che il mondo si aspettasse esattamente quel che è accaduto sabato sera. Senza violenze o incidenti.

L’ha riconosciuto anche il ministro uscente Giorgia Meloni: “Anche questa è democrazia”. Ma il pompierino no. Distratto sulla vera violenza dei Ferrara che gridano al “golpe” e delle Santanchè che minacciano “una brutta fine per i traditori”, Cazzullo vorrebbe che i cittadini comuni umiliati da 17 anni di regime si imbalsamassero nel mutismo e nella rassegnazione, come se non fosse accaduto niente: B. “non è stato battuto da un voto elettorale” (prendete nota: voto elettorale, acqua bagnata, ghiaccio freddo), ma solo dalla “crisi internazionale e dalla propria inadeguatezza a farvi fronte”, ergo non sta bene festeggiare. Pare brutto.

E siccome B. “in 17 anni ha sempre avuto un vasto consenso nel Paese”, chi non l’ha mai votato e l’ha sempre subìto deve starsene zitto per “rispetto dei sentimenti e delle opinioni di chi in Berlusconi ha creduto”. Cioè di chi per 17 anni ci ha dato dei comunisti, coglioni, terroristi, mandanti morali.

Il noto cuor di leone, autore di memorabili interviste-scendiletto ai gerarchi del regime, chiude il sermone con una lezione di temerarietà: “Non occorre grande coraggio per andare a urlare sotto casa di B.”. In effetti occorre molto più coraggio per scrivere certe scempiaggini.

Ps. In serata anche Minzolingua e Polito el Drito tuonano contro la festa in piazza. Appunto.

2 commenti:

Francy274 ha detto...

Non avevo visto la segnalazione del link.
Sai cosa colgo? La stessa mia rabbia. La rabbia sorda di chi per 17 lunghi anni ha subito una classe dirigente, sostenata da una sinistra che si opponeva ai suoi elettori ma mai a b., e il ritrovarsi fra le mani di un Governo tecnico, insomma subire senza mai poter dire la nostra, senza mai una giusta rivendicazione. Capisco perfettamente quanto Tu sostieni su Monti, ma è triste Luigi, è triste ritrovarsi gettati da un potere vergognoso e pericoloso come quello guidato da b., nelle mani di un altro potere senza avere alcuna voce in capitolo.
Immagino la rabbia ancora più funesta di Travaglio che da anni ha provato a rinsavire almeno l'elettorato della sinistra, ci sperava.Nulla, calma piatta. Ora quello stesso elettorato fa la statistica all'ineluttabilità di Monti... e subito Bocchino propone le elezioni anticipate insieme al PD con Monti premier... ma ci ritengono davvero dei gran...Si, diversamente non si spiega! Non finirà mai!E' questa la verità.Noi cittadini seri non avremo mai voce in capitolo!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Però, che sfogo. Complimenti.
Due notizie. Antonio Tabucchi attribuisce al Fatto Quotidiano e alle sue denunce la causa delle dimissioni B.; inoltre definisce Travaglio il miglior giornalista italiana.
Quella di Bocchino era solo una provocazione, come l'interessato ha confessato, subendo le rampogne di Fini.