domenica 20 novembre 2011

Nomine last minute L’ultima informata del governo Berlusconi


MALCOM PAGANI

Prima di lasciare il ministero dei Beni culturali, Galan ha nominato nelle commissioni cinema Antonia Postorivo, moglie del senatore D’Alì, Valeria Licastro, moglie del commissario dell’Agcom Antonio Martusciello e il giornalista di Panorama Carlo Puca, Gigi Marzullo e altri. La Gelmini invece ha piazzato al Cnr Gennaro Ferrara, rettore della peggiore università del Paese, Parthenope

Raccontano i bene informati che Giancarlo Galan, ex ministro dei Beni culturali, vorrebbe raccontare un’altra storia. Non quella vietata e già impallinata dall’ironia delle nomine last-minute, crocevia di tanti governi più o meno balneari quando la fine è una prospettiva certa e il domani una comoda poltrona per qualcun altro (leggi). Visti i nomi planati nelle commissioni cinema, però, le giustificazioni sull’obbligo di procedere alla sostituzioni delle precedenti (scadute a fine luglio) lasciano il proscenio alle valutazioni dei singoli. Ed è lì, in quella terra di mezzo tra “Prendi i soldi e scappa” e la “Stangata” che il ragionamento lascia spazio all’ilarità o per usare le parole del ministro uscente «all’indignazione».

Assieme ai competenti, su tutti
Laura Delli Colli e i critici omonimi, Valerio Caprara e Magrelli, il gran circo delle commissioni preposte a erogare denaro per oltre sei milioni di euro l’anno, è un zoo che riempie gli occhi. Ci sono nuove specie e tipi umani in via di estinzione, vecchi leoni e pantere d’assalto. Antonia Postorivo, moglie del senatore D’Alì, alla seconda esperienza (spostata di competenza, ma sempre lì, combattiva, saldamente al suo posto). Poi Valeria Licastro, moglie del commissario dell’Agcom Antonio Martusciello, dama di compagnia delle relazioni istituzionali Mondadori. Non si è mai occupata di cinema in vita sua, ma ruggirà nella sezione “riconoscimento culturale dei cortometraggi”. L’occhiale del giornalista Carlo Puca di Panorama, esperto di politica, brillerà invece nella sottocommissione preposta alla promozione dei film d’essai, assise cult in cui di dividere il desco con Puca, si occuperà Gigi Marzullo, da anni, responsabile culturale di Rai 1, conduttore di “Cinematografo” sulla stessa rete, vera fucina di occupanti delle stanze ministeriali (dallo stesso programma anche il già citato Caprara e la conferma della moglie di Giuliano Ferrara, Anselma Dall’Olio, critica di Liberal, al quarto mandato).

PUCA HA PARLATO con Michele Anselmi del Secolo XIX rilasciando dichiarazioni chiare sui criteri di elezione: “Qualche tempo fa andai a intervistare Galan per Panorama. Non lo conoscevo. Finita l’intervista, ci siamo messi a parlare d’altro, cordialmente. Qualche giorno dopo mi chiamò al telefono per propormi di far parte di una delle quattro commissioni per il cinema: “Vorrei che tu ci fossi””. Puca ci sarà, benché fanno sapere dal ministero, sarebbero giunte almeno quattro lettere in cui i neoesperti (bontà loro) rimetterebbero il mandato al gradimento del neo ministro dei Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, altro esperto in materia. Le nomine hanno avuto il via in equanime misura da Galan e dalla Conferenza stato regioni. Il ministro si difende sostenendo che a fine ottobre non c’era nessuna crisi di governo, ma anche se così fosse e a maggior ragione, un’attenzione più viva ai criteri di cooptazione sarebbe stata d’obbligo. Al contrario, hanno vinto appartenenze politiche (nume tutelare il destrorso
Alessandro Voglino, già direttore del Dipartimento cultura, spettacolo e sport della Regione Lazio guidata da Storace) e imperscrutabilità.

Il misconosciuto
Ivo Rapa, ad esempio. Nessuna esperienza cinefila. Nessuna esperienza artistica. Secondo mandato, in quota Campania. Mistero puro e caso diverso da quello di Gianvito Casadonte, inventore del Magna Grecia Film Festival che almeno, conosce il mestiere. Nominare all’ultimo istante è una mania che da sempre assale gli uscenti di destra e sinistra e ogni ambito della vita nazionale. Caso esemplare, trafitto dalla penna di Gian Antonio Stella, quello del 74enne Gennaro Ferrara, promosso dal ministro Gelmini, in difficoltà con tunnel e neutrini, al Cnr. Nonostante, come ricorda Stella, Ferrara sia stato rettore della peggiore università del Paese, Parthenope, una delle più care amiche di Bisignani non si è dimenticata di lui. Largo ai giovani e in alto i cuori. Della velocità della luce, Mariastella ha infine compreso la lezione. Senza arrossire, a schiena dritta, fino alla prossima nomina.

Articolo aggiornato da Redazione web alle ore 18.00

da Il Fatto Quotidiano del 17 novembre 2011

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