giovedì 24 novembre 2011

"Padania", conti in rosso I giornalisti: sciopero delle firme


di RODOLFO SALA

Il vento dell'opposizione sembra non far bene alla Padania. Nel senso del giornale, l'organo ufficiale del Carroccio dove da ieri i 31 giornalisti sono in stato di agitazione. Sciopero delle firme, si va avanti fino a quando la proprietà non darà risposte "certe" alla redazione, assai preoccupata, si legge nel comunicato del Cdr pubblicato a pagina 6, per "la situazione della testata che sta attraversando un momento di grave difficoltà sul piano economico-finanziario".

Insomma le vendite non vanno bene (tiratura ufficiale 60mila copie, quelle acquistate sono molte di meno, anche se nessuno in redazione è disposto a quantificare la diffusione reale), e il direttore generale ha prospettato al corpo redazionale un futuro prossimo non certo roseo: incentivi all'esodo, cassa integrazione a rotazione, contratti di solidarietà e quant'altro può servire ad alleggerire i costi con pesanti tagli. Nonostante i quasi 4 milioni che riceve ogni anno grazie ai contributi previsti dalla legge sull'editoria per i fogli di partito, la Padania perde qualcosa come un milione, sempre all'anno.

I giornalisti lanciano un grido d'allarme con lo sciopero delle firme e ricordano che metà di loro sono già stati interessati a un lungo periodo di cassa integrazione: quattro anni, e la scadenza è al 31 dicembre. Per questo chiedono al direttore
Leonardo Boriani di mettere finalmente nero su bianco gli impegni, finora rimasti lettera morta, per il rilancio del quotidiano: una rinfrescata grafica, un formato diverso e più appetibile per i lettori, maggiore attenzione alla politica. "Un rilancio - dice il comunicato approvato dall'assemblea di redazione - che permetta di uscire dalla logica dei puri tagli alle spese del personale giornalistico".

Ma in redazione sono in tanti a ritenere che la sola chance di sopravvivenza sia legata ala possibilità che la Lega ripiani i debiti, attingendo dal finanziamento pubblico. La proprietà della Padania fa capo all'Editoriale Nord, una società cooperativa nel cui consiglio di amministrazione siedono il capogruppo al Senato Federico Bricolo (presidente), il governatore del Piemonte
Roberto Cota (vice), il capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni, la vicepresidente del Senato Rosi Mauro e Stefano Stefani. I giornalisti hanno atteso per tutto il giorno che la proprietà li convocasse: non è successo e domani il quotidiano uscirà di nuovo senza firme.

(23 novembre 2011)

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