di Marco Travaglio
Tutti (si fa per dire) si domandano perché Renzi abbia scelto proprio Giorgio Gori come regista dell’operazione Leopolda ed estensore delle sue Cento Idee e perché abbia scelto proprio Martina Mondadori per dire “Matteo tocca a te, ti vogliamo presidente del Consiglio”.
Ma forse la domanda va rovesciata: perché Gori e
Giorgio Gori viene da Bergamo. Da giovane bazzicava gruppi di destra, poi negli anni 80 fu adocchiato da Craxi e divenne craxiano. Dunque dirigente del gruppo Fininvest, dove se non eri craxiano non ti si filava nessuno. Carriera folgorante: nel
Ora, al fianco di Renzi, Gori dice di voler “liberare
Sarà un caso, ma l’indomani Renzi è subito ospite di Matrix, da cui Mentana fu cacciato appena ospitò Di Pietro. E sarà un caso, ma l’unico tema trascurato alla Leopolda, assieme alla giustizia e alla mafia, è stato proprio il conflitto d’interessi televisivo.
Dal 2001 Gori è fondatore, presidente e azionista di Magnolia, casa di produzione di format televisivi. Ieri s’è dimesso da presidente per dedicarsi a “nuove sfide” (Renzi), ma rimane azionista di una società fornitrice negli anni di Rai, Mediaset, La7 e Sky. Una mossa che ricorda tanto quella di un altro signore che nel '94, con la morte nel cuore, annunciò che lasciava
Martina Mondadori, classe 1981, figlia di Leonardo alleato di B. nella guerra di Segrate vinta da B. grazie a una sentenza comprata, siede nel Cda della casa editrice che fu della sua famiglia e che ha appena rimborsato a De Benedetti 560 milioni di danni per quella mega-corruzione. Alla convention di Renzi ha detto: “La nostra generazione vuole impegnarsi per cambiare l’Italia e la politica”. Evviva. Ma forse dimettersi dal Cda di una società rubata potrebbe essere un buon inizio.
Ps. No, non ci siamo dimenticati la domanda d’esordio: perché Renzi piace a tanti berluschini. Una possibile risposta, davvero strepitosa, la dà Billy Costacurta come potete leggere qui a fianco.
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