sabato 19 novembre 2011

Salameletta


di Marco Travaglio

Prima di esporre il suo sobrio programma alla Camera dei deputati, il presidente del Consiglio, Sua Eccellenza prof. Mario Monti, si è rivolto a un’Alta Personalità presente in tribuna: “Sia ieri sia oggi, una persona che so essere molto rispettata da tutti mi ha usato la cortesia di essere in tribuna ad ascoltarmi. Si tratta del dottor Gianni Letta. Ha ricevuto apprezzamenti più elevati del mio, ai quali intendo associarmi”.

L’Alta Personalità si è alzata in piedi, ha abbozzato un sobrio sorriso e, vincendo la naturale ritrosia, ha alzato le braccia congiungendole in un cenno di deferente saluto e solenne benedizione, mentre dall’emiciclo si levava una standing ovation di sobri ma ammirati applausi bipartisan dinanzi a cotanta luce sprigionatasi dall’Alta Personalità.

Del resto il presidente del Consiglio uscente, on. cav. dott. Silvio Berlusconi, al quale va tutta la nostra gratitudine per averci così ben governati e a cui infatti anche Sua Eccellenza Monti ha rivolto “un pensiero rispettoso e cordiale” e un “riconoscimento dell’impegno nel facilitare la mia successione nell’incarico”, aveva definito l’Alta Personalità “dono di Dio” e “benedizione del Cielo”.

E il segretario del Pd, on. Pier Luigi Bersani, nel comunicare al Colle la dolorosa rinuncia all’alto apporto dell’Insigne Statista nel nuovo governo (altrimenti il rozzo Di Pietro, inspiegabilmente insensibile alle virtù taumaturgiche dell’Alta Personalità, non avrebbe votato la fiducia), aveva ribadito che nei Suoi confronti non vi era “nulla di personale”, ma soltanto stima e gratitudine imperiture.

Il leader dell’Udc, on. Pier Ferdinando Casini, ammoniva a non infliggere “umiliazioni a Gianni Letta, uomo apprezzato da tutti e che per primo, per evitare imbarazzi politici, ha detto di esser pronto a fare un passo indietro”.

E il leader dell’Api, on. Francesco Rutelli, esortava l’Alta Personalità a riprodursi ancora e a figliare al più presto, perché “di Letta ce ne vorrebbero almeno tre: Gianni, Enrico e uno per noi del Terzo polo”, ma purtroppo il figlio di Letta, Giampaolo, è già impegnato a Medusa Cinema, la figlia Marina è occupata nella moda e nel catering con il marito, e la sorella Maria Teresa è distaccata alla Croce rossa.

Dal canto suo il Capo dello Stato, Sua Eccellenza on. dott. Giorgio Napolitano, nel conferire l’incarico a Sua Eccellenza il prof. Monti, non aveva voluto far mancare un cenno di “speciale ringraziamento al dottor Gianni Letta per la scrupolosa collaborazione istituzionale, la sensibilità e lo spirito di sacrificio che ha contribuito a tenere vivo e lucido il rapporto fra il Presidente della Repubblica e il Governo nell’interesse della coesione nazionale”. Subito ricambiato dall’Eccellenza Letta: “Sono molto grato al Presidente che ha compreso il senso del mio gesto”.

Intanto, prima di ringraziare le Eccellenze Letta e Berlusconi, l’Eccellenza Monti, aveva voluto salutare l’Eccellenza Schifani, “il vostro, nostro presidente del Senato che ha voluto accogliermi, fin dal primo istante di questa mia missione – come potete immaginare, non semplicissima – svoltasi, in gran parte, a Palazzo Giustiniani, con una generosità e una cordialità che non potrò dimenticare”.

In questo clima di ritrovata coesione istituzionale, non poteva mancare il cenno deferente al Capo dello Stato dell’apprezzato intrattenitore Rosario Fiorello, sempre sobrio e garbato.

Né il gesto di alta responsabilità, in un momento così grave per i destini della Nazione, del noto attore Lino Banfi, che ieri ha comunicato alla cittadinanza l’intenzione di rivestire i panni prematuramente abbandonati di nonno Libero nella sobria e garbata fiction Un medico in famiglia perché, spiega l’artista pugliese, “me l’ha chiesto anche il Capo dello Stato”.

Forse è una sensazione infondata, nel qual caso chiediamo sobriamente perdono.

Ma in questo tourbillon di inchini, riverenze e salamelecchi in cui tutti ringraziano tutti di qualcosa, abbiamo come l’impressione che convenga camminare rasente i muri.

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

IMPRESSIONE CHE CONDIVIDO. QUESTO RITUALE E' STATA L'UNICA, MA INEVITABILE, NOTA STONATA!