venerdì 25 novembre 2011

“Se crolla l’Italia finisce l’euro”: Merkel e Sarkozy al fianco di Monti per evitare il peggio

Olli Rehn, commissario europeo per gli Affari economici e monetari

La Commissione Ue, incaricata di monitorare l’attuazione delle misure da parte dell’Italia, farà la prima relazione sul Paese all’Eurogruppo martedì. In queste ore l'incontro tra il premier italiano e il vicepresidente della Commissione europea

“Se crolla l’Italia finisce l’euro”. Parola di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, che nel vertice di ieri hanno confermato il loro massimo sostegno al governo di Mario Monti proprio per evitare il baratro. Le parole dei due leader sono state rese note dal comunicato di Palazzo Chigi, diramato al termine del consiglio dei ministri di stamane, in cui l’esecutivo ha imposto un’accelerata sulla questione delle riforme. Come ha detto il premier Monti, il programma di riforme strutturali conterrà misure incisive, ma eque e da mettere a punto con il consenso delle parti sociali. Resta il fatto che bisogna fare in fretta, come è confermato, del resto, dalle parole del vicepresidente della Commissione europea Olli Rehn, oggi in visita a Roma, dove è in corso l’incontro con Mario Monti.

La crisi dei debiti sovrani si sta diffondendo come un virus: ”Il contagio” si sta spostando “dai paesi periferici a quelli centrali dell’Unione europea”. E’ l’allarme lanciato da Olli Rehn, secondo cui “l’acquisto di titoli dei paesi in difficoltà da parte della Bce è stato fatto in modo adeguato e ben congegnato”. Secondo Rehn “il Consiglio della Bce avrà il coraggio per continuare a svolgere questo ruolo sostanziale” contro la crisi anche nel quadro del rafforzamento del fondo salva-stati Ue.

Gli eurobond, fortemente osteggiati dalla Germania, non saranno da soli “uno strumento sufficiente per contrastare la crisi”. Nonostante questo, a detta di Rehn, l’emissione dei titoli europei è necessario ma dovrà “andare di pari passo con una sorveglianza fiscale molto rafforzata”. Per far cambiare idea agli stati membri più scettici “serviranno forti sforzi”, per convincerli “dei vantaggi degli eurobond”. Oggi il commissario, durante l’audizione alla Camera dei deputati, ha aperto alla modifica dei trattati: “Per la commissione europea è importante rafforzare la governance economica e creare un’unione economica che integri quella monetaria. Non escludiamo una modifica dei trattati, ma si tratterà di modifiche puntuali per contrastare la crisi”, poi in un secondo momento si potranno fare altri interventi. Il commissario Ue ha sollecitato poi l’adozione della tassa sulle transazioni finanziarie, la Tobin Tax. “L’Unione europea dovrebbe approvarla, o almeno i paesi della zona euro dovrebbero fare passi avanti”, ha detto durante l’audizione alla Camera. La Gran Bretagna si oppone fortemente al prelievo sulle operazioni finanziarie, temendo una fuga di capitalia dai mercati europei.

Lo sguardo si è poi spostato sulla situazione italiana: martedì all’Ecofin ci sarà una prima relazione sull’andamento dei conti pubblici del nostro Paese. Per i ”paesi vulnerabili”, per quanto riguarda il debito, “non c’è strada alternativa a quella della riduzione del rapporto debito-Pil. Ma in Italia sono necessarie anche le riforme strutturali per incentivare la crescita”. Le parole di Rehn ricalcano quelle pronunciate oggi dal governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. “Negli ultimi mesi l’Italia ha fatto dei progressi” ha detto Rehn, citando la “lettera di impegni alla Ue”. Ma il commissario si è poi soffermato sul problema dell’alta disoccupazione giovanile. In Paesi come la Spagna e l’Italia “è a livelli preoccupanti. E’ uno spreco eccessivo”, ha detto, spiegando che “se fossi un giovane italiano o un giovane spagnolo mi chiederei perchè da noi la disoccupazione è così alta rispetto all’Austria o all’Olanda”. La Commissione Ue “incoraggia interventi” per far fronte agli alti tassi di senza lavoro tra i giovani.

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