sabato 26 novembre 2011

Sottosegretari tecnici, partita chiusa E Fini annuncia: "Le misure a giorni"


La partita sottosegretari è chiusa, ora è tempo di occuparsi di questioni più elevate senza intralciare il governo. Ne è convinto Pier Ferdinando Casini, che rilancia l'ipotesi di una squadra di tutti tecnici . Il segretario dell'Udc aggiunge: "Anzi, la partita non è mai stata aperta. I partiti oggi devono semplicemente agevolare il governo, deve partire rapidamente l'azione di riforma per la crescita del Paese: tutto il resto sono baggianate che non possono intralciare una missione più alta".

Ad una decina di giorni dalla fiducia, il governo non è ancora riuscito a completare la squadra. C'è accordo sul fatto che i sottosegretari debbano essere tecnici, poiché espressi da un governo tecnico, come ha ripetuto questa mattina Casini, ma le polemiche non mancano. Il nodo, comunque, deve essere sciolto martedì, quando potrebbe esserci un consiglio dei ministri straordinario.

Per
Angelino Alfano, la decisione spetta a Mario Monti ma non è un problema particolarmente urgente: "Non mi pare che l'emergenza siano i sottosegretari, fino alla scorsa settimana l'emergenza erano gli spread e la crisi economica", ha detto il segretario del Pdl a margine di un convegno organizzato a Milano dai Riformisti Italiani e Stefania Craxi.

Il Pd sosterrà le scelte di Monti, ha assicurato il vicesegretario
Enrico Letta. "Siamo d'accordo on la lista di sottosegretari e viceministri che Monti porterà in aula. Abbiamo totale fiducia nei confronti del governo e di Monti se farà le scelte giuste. Noi le sosterremo in pieno".

Assoluta fiducia al premier arriva anche da Fli per bocca di Fabio Granata, secondo cui "è fisiologico" che i sottosegretari non siano stati ancora nominati. "L'importante - ha aggiunto - è che ci siano figure capaci di fare da raccordo con il Parlamento e le commissioni".

All'attacco parte invece
Roberto Calderoli, accusando Monti di aver tenuto un vertice segreto con segretari e capi di partito al fine di spartire sottosegretari e viceministri, secondo il metodo del manuale Cencelli. Altro che governo tecnico, attacca il coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord. "Se così fosse Monti presentando il proprio esecutivo come tecnico avrebbe mentito al parlamento e al paese e chi mente, evidentemente, non può fare il presidente del Consiglio", sostiene. "Niente da dire, proprio un bel governo-truffa...".

Anche il leader dell'Italia dei Valori ribadisce la necessità di sottosegretari tecnici. "Guai se si verificassero spartizioni da parte dei partiti perché", dice
Antonio Di Pietro, "in questo modo si avrebbe il ritorno della partitocrazia, un vero e proprio inciucio. Pd-Pdl e Terzo Polo non formerebbero una maggioranza istituzionale ma politica". Per Felice Belisario, presidente dei senatori Idv, la "gazzarra" dei partiti per un posto da sottosegretario in più o in meno sta distogliendo da questioni molto più importanti, "costringendo il presidente Monti, che ha bisogno del sostegno parlamentare più ampio possibile, a una serie di ritardi insopportabili sia per la nomina di viceministri e sottosegretari sia per il varo delle prime misure anticrisi".

Nichi Vendola, invece, invita a non considerare finito Silvio Berlusconi. Secondo il leader di Sel, il Cavaliere è ancora "l'azionista di maggioranza di questo governo". Berlusconi non è stato sconfitto, dice ancora Vendola, e gli italiani devono continuare la "lotta" al berlusconismo che, dice, ha profondamente cambiato l'Italia.

Il governo oggi ha avuto una mattinata di lavoro. Il presidente del consiglio, Mario Monti, oggi in qualità di ministro dell'Economia è al lavoro in via XX Settembre con il ministro delle Politiche Comunitarie, Enzo Moavero, e il direttore generale del ministero, Vittorio Grilli. Nel frattempo, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, ha incontrato, a palazzo Chigi, il presidente della Ferrari e di Ntv Luca Cordero di Montezemolo.

E già la prossima settimana arriveranno i provvedimenti del governo noti per l'economia, assicura Gianfranco Fini. "Non c'è alcuna nebbia, c'e la necessità di fare le cose bene non soltanto di farle in fretta. E per farle bene occorre qualche giorno. Sono convinto che già nella prossima settimana i provvedimenti saranno noti", ha detto il presidente della Camera ai microfoni del Gr3, a proposito di quanto scrive il Financial Times che parla di 'nebbia' che avvolge i provvedimenti dell'esecutivo Monti. Fini ha poi parlato delle dimissioni di Berlusconi: "Non ho elementi per giudicare le
ragioni delle dimissioni. Se Bossi ha qualche elemento in più, lo dica". "Devo dire - ha aggiunto Fini - che Berlusconi con le sue dimissioni ha aiutato l'Italia perchè ha favorito il passaggio al nuovo governo. Ha capito che non poteva continuare a reggere il governo senza la maggioranza alla Camera. Era contro le leggi della fisica".

(26 novembre 2011)

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