giovedì 1 dicembre 2011

Bersani avverte il governo Monti "Non sia sordo alle nostre richieste"


"Non si non si tratta di porre condizioni. Si tratta di dire le proprie idee. Noi le abbiamo. Le presenteremo e ci aspettiamo che non si rimanga sordi e disattenti". Così Pier Luigi Bersani in un'intervista alla tv del partito Youdem. Alla vigilia della manovra a firma Mario Monti - pensioni in primis - , il segretario del Pd avverte il premier: "Noi conosciamo bene, meglio di altri, l'emergenza che deve affrontare il Paese e infatti abbiamo detto da tempo che saremmo finiti nei guai per via delle mancate risposte degli ultimi tre anni e sappiamo che bisogna fare uno sforzo collettivo". Insomma, per il leader del Nazareno è necessario "uno sforzo di tutti, ognuno deve prendersi le proprie responsabilità". Il Pd chiede una cosa però: "L'equità. Chi ha di più deve dare di più".

Quelle che chiede Bersani sono misure eque e non recessive. "Una delle cose che chiediamo è di non tenere al riparo chi ha di più questo è il nostro punto di partenza e cercare di fare in modo che queste misure che non saranno indolori siano il meno possibile recessive e abbiamo occhio alle esigenze di consumi, di redditi e delle situazioni più difficili e dei ceti popolari più ampi. I particolari li vedremo quando conosceremo precisamente le intenzioni del governo perchè finora si è discusso di supposizioni".

Perplesso sulla riforma pensionistica anche
Antonio Di Pietro. "E' certo che i lavoratori che hanno pagato per quarant'anni i contributi hanno diritto alla pensione indipendentemente dall'età anagrafica. Se proprio si deve intervenire sulla previdenza, si pensi alle pensioni pagate agli ex parlamentari che con pochi anni di legislatura, o addirittura pochi giorni, percepiscono redditi da pensione clamorosi e si colpisca invece chi ha quattro o cinque pensioni - commenta il leader dell'Italia dei Valori - Quando ci ha chiesto la fiducia, ci ha detto che al primo posto avrebbe messo la giustizia sociale. Ciò vuol dire che a pagare i conti devono essere coloro che non lo hanno mai fatto e non gli onesti lavoratori che hanno svolto quarant'anni di servizio effettivo e non figurativo".

Durissimo il segretario nazionale di Rifondazione comunista,
Paolo Ferrero, che torna ad attaccare l'esecutivo composto da "tecnocrati", e "messo lì dalla Banca centrale europea". "Stando alle indiscrezioni di questi giorni, quella che sta per essere varata sarà una manovra recessiva, con la quale continueranno a pagare i lavoratori e i pensionati. Siamo pronti allo sciopero generale".

Nel frattempo il capo dello Stato avverte: "C'è bisogno di un grande sforzo politico, morale, sociale per affrontare questa grave crisi che dobbiamo riuscire a vincere". Intanto, prosegue il lavoro di Monti sulla messa a punto delle misure anti-crisi che saranno varate dal Cdm di lunedì mattina. L'iter parlamentare della manovra dovrebbe iniziare dalla Camera, dove già la prossima settimana approderà il pacchetto di provvedimenti e il via libera dovrebbe esserci il 15 dicembre, per poi passare all'esame del Senato e concludersi, come chiesto dal governo, entro Natale.

(01 dicembre 2011)

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