giovedì 22 dicembre 2011

La manovra passa al Senato con 257 sì Monti: "Già iniziata la fase 2 del governo"




Il decreto "Salva Italia" è legge. L'Aula del Senato ha approvato la manovra economica, dopo che sul dl il governo aveva posto la fiducia. I voti favorevoli sono stati 257, quelli contrari 41, nessun astenuto. Il decreto è stato approvato senza modifiche rispetto a quello varato dalla Camera.

A favore hanno votato Pdl, Pd, Terzo polo, Coesione nazionale e Mpa. Contrari Idv, Lega nord, Svp e Uv. Lo scorso 17 novembre l'esecutivo del professor Monti alla sua prima fiducia, ottenne 281 sì e 25 no. A favore votarono tutti i gruppi parlamentari tranne quello della Lega nord, composto appunto da 25 senatori.

Monti, "Lieto che sia legge". Poco prima della fine delle operazioni di voto al Senato sulla manovra economica è risuonato per la chiama anche il nome del presidente del Consiglio Mario Monti. Il quale, come il senatore a vita, ha pronunciato il suo "sì" sotto i banchi della presidenza del Senato, alla manovra su cui il governo aveva posto la fiducia. "Mi pare di capire che il decreto legge è definitivamente approvato. Ne sono lieto", ha detto il premier, subito dopo il via libera del Senato alla manovra. E in merito all'attività futura del governo, Monti ha detto: "La fase due è già cominciata, era dentro la fase uno. Adesso verrà sviluppata a grande velocità". 
Intanto, il presidente del Senato Renato Schifani ha annunciato che il premier sarà in Senato a gennaio per un question time. 

24 voti in meno. Il Governo Monti ha ottenuto al Senato 24 voti di fiducia in meno rispetto al 17 novembre scorso. I senatori dell'Idv sono 12, quelli di Svp e Union Valdotaine 4. I senatori assenti sono stati 23 contro i 15 della votazione di novembre. Il coordinatore regionale del Pdl lombardo Mario Mantovani non ha votato nè il 17 novembre nè oggi.

Finocchiaro: "Italia torna in Europa". "Questa è una manovra che consente Di far andare l'Italia a testa alta in Europa, perchè dimostra quanto interesse, rigore e lealtà l'Italia stia mettendo per raggiungere obiettivi indispensabili per aiutare se stessa e l'Europa a superare la crisi". Lo afferma Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato conversando con i giornalisti a palazzo Madama.
"Monti ha detto che in questa manovra è stato riequilibrato il carico ed è vero", prosegue Finocchiaro, "Peraltro io rivendico anche che l'operazione di riequilibrio, che ha portato all'introduzione di varie forme di tassazione delle rendite e dei patrimoni, è stata fatta anche grazie all'incalzare del Partito Democratico, con proposte avanzate già durante il governo Berlusconi e ovviamente mai ascoltate".
"C'è davanti a noi - sottolinea la presidente dei senatori del Pd - un grande cammino ancora da fare su due questioni cruciali, che sono quelle sulle quali abbiamo insistito nel confronto sulla manovra: il lavoro e la crescita. Su queste due questioni anche il presidente Monti si è impegnato e penso che avremo un confronto preliminare e poi un esame dei testi, che ci terrà occupati nei prossimi mesi. Si tratta di due questioni fondamentali per l'Italia, perchè il nostro paese si rimetta in piedi, attraversi la crisi e approdi a una situazione di serenità, sviluppo e tranquillità sociale".

Gasparri: "Pdl coeso". Dopo il voto di fiducia, la prima voce del Popolo della libertà è quella di Maurizio Gasparri: "Sono grato ai senatori del Pdl che pressochè all'unanimità hanno partecipato alla votazione esprimendo il loro sì alla fiducia sulla manovra economica. Ciò è avvenuto nonostante, come ho sottolineato anche nel mio intervento, il provvedimento, accanto a misure che per molti aspetti condividiamo, sia caratterizzato da scelte che noi avremmo fatto in modo diverso", dice il senatore
"L'importante è aver dimostrato ancora una volta", ha aggiunto Gasparri "l'alto grado di coesione Pdl al Senato, un punto di forza per l'azione di rafforzamento del nostro partito non solo in Parlamento ma su tutto il territorio nazionale".

Calderoli: "Orgogliosi della censura".  Roberto Calderoli, coordinatore delle segreterie della Lega, affida il suo commento sulla giornata a una nota: "Noi senatori leghisti siamo orgogliosi della censura che ci è stata comminata, perché continuiamo a ritenere illegittimo questo governo e illegittima la maggioranza che lo sostiene e a considerare il tutto come un colpo di stato". "Tra l'altro", prosegue Calderoli, "faccio notare che avevamo annunciato l'intenzione di ritirare quasi tutti i nostri emendamenti tranne dieci, ritiro che avrebbe favorito un'accelerazione dei lavori, invece con la solita arroganza hanno voluto chiedere la fiducia, non per velocizzare i lavori, quanto per coprire i sempre più palesi dissidi di una maggioranza che ormai scricchiola sempre di più".

(22 dicembre 2011) 

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