mercoledì 7 dicembre 2011

Manovra: da Pd proposte, non emendamenti Commissione: "Salvare pensioni più basse"


L'iter della manovra alla Camera è partito oggi con un primo ciclo di audizioni, mentre domani mattina inizierà la discussione generale. E dai partiti che sostengono il governo, per ora, arriva l'impegno a garantire tempi rapidi. Il testo, che è all'esame congiunto delle Commissioni Bilancio e Finanze di Montecitorio, approderà in Aula martedì della prossima settimana. Venerdì alle 11 scade il termine per gli emendamenti e il vaglio delle ammissibilità è invece previsto intorno alle 19 della stessa giornata. I relatori sono il deputato del Pdl Maurizio leo e il deputato del Pd Giampaolo Baretta. Martedì il testo sarà in Aula. Intanto la Commissione Lavoro della Camera ha chiesto di garantire la perequazione automatica sulle pensioni fino a tre volte il minimo, ossia fino a 1.400 euro: "Per quanto riguarda la perequazione automatica dei trattamenti pensionistici di cui all'articolo 24, comma 25 - sottolinea la Commissione - si valuti la possibilità di garantire una forma di copertura rispetto all'andamento del costo della vita anche ai trattamenti compresi tra due e tre volte il minimo". Dalla Lega Nord voto contrario al parere della Commissione, perché troppo "blando".

"Spero che ci sia solo un miniemendamento. Mi aspetto aggiustamenti, non stravolgimenti. Non ce li possiamo permettere", ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che dopo l'apertura a modifiche sulla contingenza, davanti all'ipotesi di un maxiemendamento ha sottolineato ancora una volta la necessità di fare in fretta: "I tempi sono stati dettati dall'emergenza finanziaria. C'era necessità di fare in fretta e questo in qualche modo ha sacrificato il dialogo, ma potremo ancora migliorare".

Ma un'indicazione importante, su una possibile modifica, era arrivata dal vice della Fornero, Michel Martone: "Sta emergendo una proposta interessante sulla deindicizzazione delle pensioni 1secondo la linea aperta dal ministro Fornero. Il governo presterà attenzione, ma resta il problema dei saldi invariati", aveva detto a margine della commissione Lavoro alla Camera. "Il governo prende atto della proposta e del senso di responsabilità manifestato dalla Commissione di ragionare a saldi invariati in un momento di grande difficoltà", ha detto più tardi, commentando il parere della Commissione Lavoro sulla manovra in cui si chiede di garantire la perequazione automatica sulle pensioni fino a tre volte il minimo.

Il Pd, dal canto suo, garantisce tempi certi e la "massima velocità" per approvare la manovra e assicura che "non ci sarà l'assalto alla diligenza" con una montagna di emendamenti, ma propone "alcune correzioni mirate", annuncia il capogruppo
Dario Franceschini. E il segretario del partito, Pier Luigi Bersani, invita a non trasformare la manovra in una gara a chi presenta l'emendamento più popolare.

Consapevole del momento difficile si dice ancora una volta il capogruppo del Pdl,
Fabrizio Cicchitto: "Il decreto del governo Monti, che raschia il barile e che esprime una linea di 'lacrime e sangue' presenta aspetti che non ci convincono e lo voteremo per senso di responsabilità se il governo metterà la fiducia".

Il leader del Sel
, Nichi Vendola, spera in un'apertura da parte del governo e invoca l'adozione di misure più
eque nei confronti di lavoro e pensioni. ''Ci rivolgiamo al governo con atteggiamento rispettoso: apprezziamo il cambio di passo e di stile ma chiediamo di non rinunciare all'interlocuzione di merito'', ha detto Vendola

Promette battaglia il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, che sul suo blog definisce "rigorosa, ma non equa" la manovra Monti e invita il Pd a fornire spiegazioni sul motivo per il quale non può essere modificata: "Abbiamo votato la fiducia, chiarendo subito che non poteva essere a scatola chiusa. Quando ci va di mezzo la vita di milioni di persone, non si vota proprio niente a scatola chiusa. “Chi ci critica - ha sottolineato Di Pietro -
deve saper dire perché è giusto mandare in pensione tanta povera gente con sei anni di ritardo e invece non sarebbe giusto rinunciare all'acquisto di 131 aerei da guerra, che ci costano 18 miliardi di euro".

Frequenze tv. Chiede di bloccare le frequenze tv gratis a "beneficio dell'indicizzazione delle pensioni che deve essere ripristinata anche a beneficio delle pensioni medio-basse e piccole abitazioni" Carmelo Briguglio, vicecapogruppo di Fli a Montecitorio: "Sono mesi che Fli chiede che si faccia un'asta regolare delle frequenze televisive. Oggi non ci interessa tanto che il cosiddetto beauty contest abbia come destinatario principale Mediaset, ma che questo pacco-dono è scandaloso perché si regala un bene pubblico di milioni di euro a fronte di una manovra che impone agli italiani durissimi sacrifici. Il governo Monti intervenga a bloccare questa operazione e predisponga un'asta regolare. La previsione dell'entrata vada a beneficio dell'indicizzazione delle pensioni che deve essere ripristinata anche a beneficio delle pensioni medio-basse e piccole abitazioni".

Dello stesso avviso è il deputato e capogruppo del Pd in commissione Trasporti e Telecomunicazioni alla Camera, Michele Meta: "Alla luce dei salti mortali che si chiedono agli italiani con la Manovra appena varata dal Governo non sussistono più le ragioni, discutibili già allora, del precedente Governo che ha scelto di assegnare 25 nuovi canali televisivi digitali, senza asta pubblica, ai principali soggetti imprenditoriali del Paese". E che la questione debba essere affrontata in modo serio è convinto il ministro dell'Istruzione, Università e ricerca, Francesco Profumo: "Credo che su questo tema sia necessario sedersi. Il Paese ha bisogno di riprogettarsi. Questo è un tema complicato, bisogna farlo partire da dati oggettivi e credo che sui dati oggettivi si possa ragionare".
(07 dicembre 2011)

Nessun commento: