giovedì 15 dicembre 2011

Se non fa il tecnico, cosa fa il governo Monti?


CATERINA SOFFICI

Se fosse un governo tecnico, farebbe le cose tecniche che i partiti non sono in grado di fare. Ossia taglierebbe le pensioni (misura che non piace al Pd e alla sinistra) e farebbe le liberalizzazioni e la lotta all’evasione (non piace al pdl). Andrebbe avanti con i tagli alla casta (spiace a tutti). Privatizzerebbe la Rai (non piace ai partiti) e venderebbe le frequenze tv (il Pdl non vuole). L’elenco delle cose da fare è lungo e ormai tutti sappiamo quali sono le cose che servono all’Italia per ripartire. A cominciare dalla riforma elettorale. Un governo tecnico dovrebbe tecnicamente decidere quali sono le misure che più sono utili al paese, cercando di minimizzare l’impatto sulla popolazione.

Monti aveva la possibilità di farlo (appellandosi all’emergenza per ignorare le lobby e i partiti che difendono interessi di parte), perché poteva dire: chiedo sacrifici e faccio cose spiacevoli, ma lo faccio nell’interesse nazionale. Monti tiene il Parlamento sotto scacco, perché è chiaro che se lui fallisce, si sciolgono le Camere e si torna a votare e i parlamentari perdono la cosa che più interessa loro: il diritto al vitalizio. Senza contare la tempesta finanziaria che si scatenerebbe contro l’Italia e le ripercussioni a livello europeo. Ergo, il professore ha un potere di ricatto enorme: le dimissioni. Se non accettate le misure tecniche che da tecnico vi propongo, allora io tecnicamente mi dimetto.

Ma è chiaro che il governo Monti non è tecnico e queste cose non le farà. E allora cosa sta facendo? Per aumentare la benzina e le tasse non c’era bisogno di un governo tecnico. Per tagliare le pensioni da mille euro e non toccare chi ne cumula di quelle milionarie anche. Per salvare caste e privilegi e non scalfire gli interessi dei poteri forti, anche.

Quindi chiamiamo il governo Monti per quello che è: un governo politico. Ma un governo politico dovrebbe essere eletto, e il governo Monti non è eletto. Che sorta di ibrido sta allora prendendo delle decisioni così importanti sulle teste dei cittadini italiani? Credo che la maggioranza degli italiani fosse disposta ad accettare un governo tecnico se si fosse comportato da governo tecnico, ma un governo tecnico che si comporta come un governo politico ma non è politico, è il peggio che ci potesse capitare.

Come uscire da questa situazione?

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Il nucleo centrale di questo post (l'enorme potere di ricatto del governo Monti) è condivisibile, però mi appare eccessivo lo schematismo del ragionamento.
Infatti, nella carta costituzionale non vi sono governi tecnici in senso stretto in quanto poi le decisioni e le proposte del governo c.d. "tecnico" debbono essere consolidate o approvate dal Parlamento.