giovedì 5 gennaio 2012

Nasce a Cortina il Partito dei Ladri




PETER GOMEZ

Che finisse così non ci voleva un genio per capirlo. Bastava fare un giro per Cortina o per qualsiasi altra località di villeggiatura. Eppure i dati diffusi dall’Agenzia delle Entrate fanno lo stesso effetto.

Nel corso del tanto contestato blitz di Capodanno degli ispettori del fisco, durante il quale i funzionari pubblici hanno controllato che 35 esercizi commerciali battessero lo scontrino, gli incassi dei ristoranti sono aumentati fino al 300 per cento rispetto allo stesso giorno di 12 mesi prima, quelli dei bar del 40, quelli dei negozi di lusso fino al 400 per cento.

Come dire: molti di quei 
commercianti sottoposti a verifica erano semplicemente dei ladri. Quasi quanto i 42 clienti trovati a bordo di auto di grossa cilindrata a loro intestate, sebbene alle imposte dichiarassero redditi inferiori ai 30mila euro l’anno.

È ovvio, il tema dell’evasione è complesso. Ci sono piccoli imprenditori e liberi professionisti che, tartassati come sono da balzelli e imposizioni di stampo medievale, se non evadessero qualcosa non riuscirebbero a mantenere la famiglia. Ma fatti i dovuti distinguo una cosa bisogna dirla chiara:
c’è un pezzo importante della popolazione italiana che semplicemente non paga per egoismo, mancanza di senso civico o, addirittura, per spirito criminale.

Si tratta di un vasto strato di cittadini che gode di precise protezioni politiche. Che non hanno mancato di farsi sentire subito dopo il blitz.

Fabrizio Cicchitto, il capogruppo del Pdl alla Camera, sconvolto per quanto era accaduto nella Perla delle Dolomiti, martedì 3 gennaio ha per esempio detto : “Coloro che sovrintendono alla lotta all’evasione fiscale e in primo luogo il dottor Attilio Befera (il direttore dell’Agenzia delle Entrate ndr) devono avere la consapevolezza che operazioni come quelle fatte a Cortina, con controlli a tappeto in tutta un’area solo perché presumibilmente popolata in queste vacanze da ricchi, sono del tutto inaccettabili e chiaramente ispirate ad una confezione ideologica del controllo fiscale”.

Pure a noi le ideologie piacciono poco. Eppure, anche se non sovrintendiamo a niente, abbiamo un’altra consapevolezza: o Cicchitto è un politico talmente poco intelligente da non riuscire a prevedere l’esito dei controlli, oppure ha un piano. Rinunciare all’elettorato onesto (che c’è anche nel centro-destra) e cementare invece lo zoccolo duro degli elettori-evasori offrendo al mondo una nuova lettura all’acronimo del suo movimento: d’ora in poi non più Popolo della Libertà, ma solo e semplicemente Partito dei Ladri.

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Come dire: la domanda contiene la risposta!