lunedì 8 settembre 2008

Di Pietro: "Non parlo di Veltroni ma contro Berlusconi"



La Repubblica
8 settembre 2008


CERNOBBIO - "Ho imparato anch'io come si fa comunicazione. Oggi a voi giornalisti non interessa tutto ciò che ho detto contro Berlusconi, ma state cercando un mio intercalare contro Veltroni. Io parlo però contro Berlusconi". Così il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, replica a una domanda sulle polemiche all'interno del Pd, soprattutto dopo gli interventi di Arturo Parisi aspramente criticati da Walter Veltroni alla chiusura della Festa democratica a Firenze. "Noi dell'Italia dei Valori" ha spiegato Di Pietro a margine del workshop Ambrosetti in corso a Cernobbio, "ci battiamo contro il governo Berlusconi che rappresenta un avversario politico da battere e un modello negativo da far conoscere al Paese". Di Pietro, rivolto ai partiti dell'opposizione, ha quindi aggiunto: "Coloro che sono all'opposizione e non la fanno, riflettano perché il governo Berlusconi toglie ai poveri e dà ai ricchi. Senza legalità gli affari continueranno a farli i soliti furbi ed è per questo che noi dell'Italia dei Valori vogliamo rilanciare l'etica nella gestione della cosa pubblica". Poi, Di Pietro risponde con una battuta ai giornalisti che gli chiedono se sia più popolare Berlusconi, che è andato in pizzeria a Napoli e al supermercato in Sardegna, o lui e Veltroni: "Io al supermercato ci vado tutti i giorni per fare la spesa, Berlusconi ci va con la scorta e con i fotografi. Chiedetegli quanto costa un chilo di pomodori...".
Piero Fassino, ministro ombra degli Esteri, anche lui a Cernobbio, è entrato nella polemica di questi giorni all'interno del Pd rivendicando la credibilità dell'opposizione al governo fatta fino a oggi. "E' credibile - ha spiegato - l'opposizione che è vicino alle aspettative dei cittadini e riesce a perseguire dei risultati". Questa opposizione, secondo Fassino, il Pd l'ha fatta: "Ogni volta che abbiamo giudicato in modo negativo i provvedimenti del governo. Lo abbiamo fatto quando si è discusso di provvedimenti di giustizia che ritenevamo sbagliati e quando abbiamo contestato l'anticipazione di una manovra finanziaria che non ci sembra all'altezza. Ogni volta abbiamo anche avanzato le nostre proposte". Fassino ha quindi ribadito che in Parlamento l'opposizione viene sempre fatta: "D'altra parte abbiamo a che fare con un governo che ha fatto la voce grossa con gli immigrati e ora sono arrivati più clandestini di prima, ha detto che toglieva l'Ici e ora si prepara a mettere una nuova tassa e così via". Infine, alla domanda se è più popolare Berlusconi o Veltroni, Fassino si è limitato a replicare che "la popolarità è una caratteristica importante per ogni uomo pubblico ma i politici che lasciano il segno sono ricordati per le cose che hanno fatto". "Veltroni non ha mai smesso di essere leader" è stato il commento di Giuseppe Fioroni all'intervento di ieri alla Festa democratica di Firenze. Ai cronisti che gli fanno notare come Veltroni abbia dato la sensazione di volersi riprendere la leadership del partito, Fioroni spiega che "spesso si confonde la costruzione di un partito, che è una cosa anche faticosa, con pochi titoli sui giornali: fa più notizia un insulto che non la costruzione silenziosa". Veltroni, ha aggiunto, "ha dimostrato come il partito possa abbandonare lo stile anziano del ricordo per consegnare al popolo un futuro fatto di ottimismo. Non si può - ha concluso - continuare ad avere un partito di dieci mesi che pensa solo al passato".

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