Vero è che, in cornice nazionale in cui gli sprechi di miliardi (di lire) non fanno nemmeno più notizia, ciò che intendo segnalare è, probabilmente, un granellino di sabbia.
Siccome però si tratta di denari del comune, quindi anche di denari del cittadini ebolitani, è ben che se ne parli, se ne scriva.
Eboli è ormai una cittadina decaduta, un comune di n. 38.528 abitanti censiti, che nei fatti superano di gran lunga le 45.000 unità presenti.
Sono venuto in possesso di reperti fotografici della Eboli prebellica, addirittura della I^ guerra mondiale, che testimoniano l’evoluzione di una cittadina verso l’abbellimento del proprio aspetto fino alla disastrosa II^ guerra mondiale, in cui un dittatore fascista l’aveva precipitata improvvisamente (“mi servono un migliaio di morti per sedere al tavolo della pace alla pari con la Germania di Hitler” pare abbia detto) e il terremoto del 1980 per iniziare un decadimento sempre più accelerato, che oggi è sotto gli occhi di tutti.
Sono già pubblicati sul mio blog con uno slide-show.
Diceva Ennio Flaiano che l’italiano, quando si ricorda di essere italiano diventa subito fascista. Oppure non se ne ricorda affatto e allora parla laconicamente del nostro paese, con distacco, scetticismo; diventa banale e, in genere, lagnoso. Ma Appena lo zoom si restringe al borgo natio … si accende la passione, la frase si colora, lo sguardo diventa originale. (Curzio Maltese – I padroni delle città – Serie Bianca Feltrinelli – 2007 – pag. 11).
Credo che questo credo non possa adattarsi ai piccoli comuni, sono sicuro che così è anche per Eboli, dove vige stagnazione, dove il sindaco in carico e quello precedente, oggi consigliere regionale, si scaraventano addosso accuse reciproche (Martino Melchionda dichiara “Ha lasciato solo debiti” e sfida il suo predecessore ad un pubblico dibattito, chiosa questa mattina (3 settembre 2008) la stampa locale.
È il bene del paese ? La gestione della ‘res publica’ ? I bisogni, le necessità, le esigenze, le urgenze dei cittadini ? Chi ci pensa ? E lo stato dall’ordine pubblico in Eboli, la situazione del tessuto sociale sempre più sfilacciato e degradato ? Interessa a qualcuno ?
Ma sapete quanto che ce ne importa della vostra ‘rese dei conti’ ?
Ho visto qualche giorno fa una macchina del comune che recava sulle fiancate una scritta (la ripeto come ricordo) “Servizio controllo abusivismo edilizio”: m’è venuto (quasi) da ridere, ricordando l’ossessione (sacrosanta) del precedente sindaco in tale direzione, mentre in casa propria, non a Campolongo, si perpetravano le peggiori sciagure, lo scempio del patrimonio edilizio comunale (v. in questo blog: Giorgia Meschini - “Alla ricerca della qualità urbana perduta..” – 2 settembre 2008).
Si tratta di perdite irreparabili di memorie storiche, che dovevano essere oggetto di “restauro conservativo”, nel rispetto dell’aspetto anteriore alle distruzioni e al degrado.
Torniamo al ‘piccolo’ spreco, quasi certamente della precedente gestione comunale.
Si tratta di un impianto di semafori, installato per gestire la viuzza che da piazza Borgo porta fino all’inizio della salita che porta a S. Antonio.
Per intenderci, quella dove sta al pizzeria Perrotta.
Incredibilmente, questo impianto, installato, non è stato mai messo in funzione.
Si compone, anzi si componeva di due gruppi di semafori, ad inizio e fine della stradina, e otto palificazioni con dispositivi intermedi per segnalare lo stato della viabilità. Almeno credo, perché sono rimasti solo gli otto pali, gialli, dei dispositivi che vi erano stati installati nemmeno l’ombra.
Ciò che più lascia perplessi è la circostanza che quell’impianto di semafori appariva ed appare, ‘icto oculi’, del tutto inutile, posto che il flusso di macchine nei due sensi di marcia è quasi inesistente.
Anche in questo caso il possesso della qualifica e dei poteri-doveri del pubblico ufficiale dovrebbe consigliare al sindaco “pro-tempore” di inviare informativa alla sezione giurisdizionale della Corte di Conti di Napoli, come ho già consigliato di fare per la ricostruzione del complesso conventuale di S. Francesco e per l’inutile, anzi dannoso rifacimento di piazza della Repubblica, rifacimento che ha comportato la scomparsa dell’assetto ovoidale, con una doppia ellissi, interna ed esterna, della piazza medesima.
A tale ultimo proposito sono venuto a conoscenza che per la posa in opera dell’attuale pavimentazione si è provveduto alla rimozione di uno spesso strato di terreno, e fin qui va bene, e la realizzazione di un massetto di cemento armato molto spesso, in calcestruzzo ed una rete metallica elettro-saldata inserita nel massetto, quasi come se la pavimentazione avrebbe dovuto sopportato enormi carichi di lavoro e non ospitare i cittadini per il passeggio,così come in passato.
Inoltre, radici di alberi ingombranti sarebbero state tagliate, con seguente danno e moria di molti alberi.
Ripeto: sono venuto in possesso di venti fotografie d’epoca delle Eboli antica, con le quali ho attivato nel mio blog uno “slideshow” (immagini scorrevoli) a testimonianza di una evoluzione prima ed una involuzione poi (in nome di quale interesse ? Boh !) dell’edilizia ebolitana, fino al totale stravolgimento della memoria storica dell’antica architettura, che è visibile sulla prima pagine del blog, sul lato sinistro della pagina.
Ma insomma, cosa si vuole che importi una (ormai) anonima cittadina, la memoria della cui esistenza è ancorata unicamente ad un capolavoro di un medico-scrittore-pittore ebreo, che chiamò il suo maggiore successo editoriale “Cristo si è fermato a Eboli”).
Di due sprechi desideravo parlare, uno già consumato, uno “in fieri”.
Quello consumato l’ho già descritto.
Resta da parlare dell’altro, quello ancora in divenire, alludo, anzi indico chiaramente quello relativo al progetto di realizzare parcheggi sotterranei in piazza Borgo, contro i quali si formò un comitato di residenti, fieri oppositori del progetto.
Non se ne parla più, quanto meno io ne ho più saputo niente.
Al riguardo un coraggioso sottufficiale della Guardia di Finanza , nato e residente a Eboli, ma in servizio a Napoli, scrisse un articolo di forte denuncia (V. Il Giornale di Eboli – Armando Voza - Un progetto di sistemazione discutibile – 10 marzo 2008) al quale si rinvia.
Alla penna di Voza si deve un altro coraggioso articolo (v. La Cupola – Il Giornale di Eboli – 7 marzo 2008), mentre un altro articolo è stato pubblicato sul mio blog (Il Giornalieri – Prima che sia troppo tardi – 25 maggio 2008) che pure appare opportuno compulsare.
Chi scrive non ha potuto non notare l’accuratezza della ricostruzione dei fatti, operata dal Voza, il cui unico desiderio, la cui unica aspirazione sembra essere quella di far pulizia.
Nel tempo mi sono formato un’opinione ben precisa, tornando più volte in piazza borgo, anche per motivi privati.
Il progetto è demenziale !
Pensare di poter scavare a ridosso dei fabbricati in uno spiazzo lungo e stretto per ricavarvi un certo numero, modesto, di posti macchina e box auto da affittare o vendere ha il sapore di una pura e semplice speculazione edilizia, camuffata di “project financing”, in cui il beneficio per l’erario sembra essere modesto, mentre cospicuo sembra essere quello a favore del gruppo di finanziatori.
Il giudizio resta negativo anche nell’ipotesi in cui, com’è verosimile, la superficie della piazza continui, a lavori finiti, ad essere utilizzata per parcheggio, com’è oggi.
Anche se non conosco il progetto e i disegni tecnici che lo corredano, per mia lunga esperienza, durante 40 anni passati alla direzione di carceri, vecchie e nuove, in cui anche nelle nuove abbisognava manutenzione ordinaria degli immobili, mentre per i vecchi carceri occorreva anche manutenzione straordinaria, non mi è difficile capire che la rampa di accesso all’autorimessa sotterranea e la via di fuga in caso di pericolo si ‘mangeranno’ tutto lo spazio disponibile agli attuali accessi a piazza borgo dal “centro storico” e dalla piazza dell’attuale mercatino ortofrutticolo del sabato, alle spalle della chiesta di S. Maria della Pietà.
Proporre un intervento di simile dimensioni poi un una situazione viaria degradata, in cui non esistono parcheggi liberi, delimitati da strisce bianche e parcheggi residenziali delimitati da strisce gialle (destinato ai residenti che ne facciano richiesta e paghino una tassa annuale – a Lodi è di 100 euro l’anno), ma solo parcheggi delimitati da strisce blu, solo teoricamente a pagamento (mancando le zone del tutto libere, nessuna multa per parcheggio in divieto potrebbe essere elevata – ma ciò non esime la polizia municipale di farle le multe), cos’è realmente questo progetto, disancorato da un piano generale di riassesto, che non mi risulta esistente) se non un insulto alla memoria storica di Eboli.
Certo, ve ne sono stati tanti di insulti !
Ma un buon amministratore deve accettare o proporre trovare una simile dirimente ?
1 commento:
Naturalmente, ho inoltrato il mio contributo alle "autorità competenti" !
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