Il Corriere della Sera
27 settembre 2008
Karl Tausch, il vicebrigadiere della Wehrmacht accusato di essere il «boia» di Bassano del Grappa, dove il 26 settembre 1944 furono impiccati 31 giovani prigionieri su ordine del tenente delle SS Herbert Andorfer, si è tolto la vita con un colpo di pistola alla testa giovedì 25, vigilia del tragico anniversario. Lo ha confermato la procura di Darmstadt al quotidiano Frankfurter Rundschau. A fine agosto Tausch (85 anni) aveva presentato un’autodenuncia in relazione al massacro di Bassano presso l’Ufficio centrale che indaga sui crimini nazisti a Ludwigsburg, nel sud-ovest della Germania. Nel memoriale, l’uomo affermava di non essere l'esecutore materiale del massacro e premeva affinché i fatti venissero chiariti.
SI SENTIVA PERSEGUITATO - L'ex vicebrigadiere della Wehrmacht, che tra due settimane avrebbe compiuto 86 anni, viveva da solo nella cittadina di Langen, nell'Assia, dopo la morte della moglie, da lui sepolta in una tomba anonima, desiderio espresso anche riguardo alla sua sepoltura. La procura di Verona indaga ancora sul massacro di Bassano. Fino all’ultimo Tausch ha respinto ogni accusa. Secondo la Frankfurter Rundschau, la lettera di addio da lui lasciata non contiene nessuna ammissione di colpa. Nel testo Tausch spiega di considerarsi piuttosto vittima di una campagna denigratoria avviata dai media italiani. Nelle ultime settimane, scrive il giornale, l’uomo si sentiva perseguitato da cittadini italiani a Langen, dove viveva da tempo. Raccontava di avere udito oggetti lanciati contro le serrande della sua abitazione, e che all'inizio di questa settimana gli sarebbero corsi dietro due ragazzini per dirgli: «Festeggia venerdì prossimo». Il 26 settembre, anniversario dell'eccidio del 1944.
VOLEVA DIMOSTRARE LA SUA INNOCENZA - Karl Tausch era nato a Olmuetz, in Cecoslovacchia, il 9 ottobre 1922 e dopo la guerra era stato condannato dal tribunale di Brno a 20 anni di carcere per collaborazionismo. Dopo sette anni di lavori forzati in una miniera di Ostrava, il boia di Bassano era stato liberato e nel 1955 era emigrato in Germania, dove si era rifatto una vita lavorando per tre anni come funzionario della Criminalpol a Ludwigshafen. In seguito si era trasferito a Langen, dove aveva seguito un corso di programmatore elettronico. Tausch aveva raccontato al giornale di Francoforte di essere tornato per 16 volte in Italia dopo la guerra, presentandosi nei vari alberghi ogni volta con il suo nome ed aggiunse di aver visitato anche i luoghi della sua permanenza durante la guerra, tra i quali Bassano del Grappa, dove aveva cercato di ripercorrere il proprio passato. La Frankfurter Rundschau scrive che, confrontato con le accuse rivoltegli di essere stato il boia di Bassano, Tausch aveva reagito sempre in maniera composta, spiegando con dovizia di particolari gli avvenimenti di allora e presentando documenti che avrebbero dovuto dimostrare la sua innocenza.
1 commento:
Non sarebbe stato meglio che il colpo di pistola alla testa se lo fosse sparato il 25 settembre 1944 ? Magari dopo avere sparato al tenente Andorfer ?
Doveva aspettare di arrivare a 83 anni ?
I 31 impiccati non ci sono arrivati a 83 anni.
E aveva anche l'insensatezza di proclamarsi innocente.
Riposi in pace all'inferno.
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