
Franco Giubilei
La Stampa
23 settembre 2008
Che fra i promotori ci sia l’amministrazione di Predappio, paese natale di Mussolini e teatro tre volte all’anno dei raduni dei nostalgici – per l’anniversario della nascita, della morte e della marcia su Roma – non deve trarre in inganno: Giorgio Frassineti, assessore all’urbanistica e anche alla memoria storica, è un esempio vivente di romagnolo di sinistra Doc, ma non per questo vuole dimenticare i monumenti costruiti sotto il regime. Al contrario, vuole valorizzarli e farne oggetto di interesse anche per i turisti. Ex diessino confluito nel Pd, membro di una giunta di centrosinistra racconta che l’idea è nata un paio d’anni fa, quando nella casa di Mussolini era allestita la mostra del pittore futurista Uberto Bonetti: «In quell’occasione abbiamo invitato i sindaci di Latina, Torviscosa e Tresigallo, e abbiamo cominciato a ragionare su come valorizzare al meglio quello che l’architettura razionalista aveva lasciato nelle nostre città».
Dato che Latina aveva già avviato un progetto analogo su scala regionale, l’iniziativa ha preso un respiro più ampio, coinvolgendo prima Arborea e Alghero, per poi allargarsi ad altri 16 località, da Sestrière a Lametia Terme a Carbonia, tutti invitati fra qualche giorno a Latina per aderire al protocollo d’intesa «Città di Fondazione». A Predappio negano che dietro all’operazione ci sia un intento revisionista: «Io voglio bene al mio paese, sono sempre vissuto a Predappio, e questi edifici li ho sempre sentiti come miei, giocavo a pallone dietro al’ex Casa del fascio, per dire – aggiunge Frassineti - Certo, sono state fatte anche delle brutture, ma quella razionalista era una grande architettura, e la riscoperta della grande architettura di quel periodo mi sembra un fatto del tutto naturale».
Negli Anni Settanta, ricorda l’assessore, rossi e neri venivano qui a darsele tutte le domeniche, ora però quei tempi sono finiti da un pezzo e comunque, ci tiene a precisare, «noi oggi parliamo solo di architettura». Predappio nuova contende ad Arborea in Sardegna (che all’epoca si chiamava Mussolinia…) lo scettro di prima città fascista, essendo stata fondata il 30 agosto del 1925. Oggi cerca di ridar vita agli edifici di quel periodo: in collaborazione con la facoltà di architettura dell’Università di Cesena, vuole creare un Centro di documentazione dell’architettura razionalista nell’ex casa del fascio.

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