
di Luigi Morsello
Sig. Comandante di Reparto
Casa Circondariale
L O D I
Sig. Comandante di Reparto,
ho appreso con sgomento la notizia del gravissimo incidente occorso all’Assistente Capo di Polizia Penitenziaria Marina Viviani ed ho seguito l’evolversi delle sue condizioni di salute, apparse subito gravi tanto da motivarne l’immediato trasporto con elio-ambulanza presso la clinica Humanitas di Rozzano.
Leggevo nei giorni successivi e ciò che leggevo non apriva il cuore alla speranza. Purtroppo, questa notte Marina è venuta meno, all’affetto dei suoi figli e della sua anziana madre, ed a quello dei suoi colleghi e superiori gerarchici.
È un dramma nella tragedia, quello della scomparsa di una donna ancora giovane, che, se non ricordo male, non ha parenti prossimi, almeno in Lodi, che possano occuparsi dei tre figli e della madre, molto ammalata.
Marina ha lavorato con me fin dal mio arrivo a Lodi, verso la fine del 1997, la ricordo come una unità molto valida, una donna riservata e poca incline alla confidenza, molto preparata e assolutamente incapace di disapplicare, nemmeno involontariamente, le regole di comportamento di un operatore penitenziario: una virtù rara.
Si è poi allontanata, per motivi privati, dal servizio a Lodi e vi ha fatto ritorno dopo la mia uscita di scena e, con mia grande sorpresa (l’ho detto, era molto riservata), ogni volta che accedevo al carcere mentre ancora occupavo l’alloggio di servizio, e poi anche dopo, fin quando le circostanze me lo hanno permesso, mi accoglieva con un sorriso luminoso e parole di grande cordialità, simpatia e stima, che io ho sempre ricambiato.
La sua scomparsa in circostanze così tragiche mi impedisce di commentare, almeno in questa sede, l’incidente in cui è rimasta coinvolta (sarebbe stata travolta sulle strisce pedonali vicino il Tribunale da un automobilista ipovedente e, forse, distratto) e le parole spese dai vari sacerdoti, probabilmente immemori che le responsabilità penali sono diverse da quelle morali e cadono, le prime, sotto l’osservazione del magistratura per il grado di responsabilità colposa di un incidente evidentemente solo colposo.
Adesso prevale la ‘pietas’ cristiana e la solidarietà morale, con la sua famiglia, i suoi colleghi di lavoro tutti e il Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio oggi presso il carcere lodigiano.
Rivolgo preghiera alla S.V. di provvedere a far consegnare un cuscino di fiori a mio nome ai suoi funerali, per quando si svolgeranno, con la sola dicitura “Il suo ex-direttore”.
Luigi Morsello

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