Curzio Maltese
La Repubblica
6 settembre 2008
Un nuovo disco di Paolo Conte è sempre un evento, ormai per tutto il mondo. Ma a differenza di tanti eventi, è anche una sorpresa per il pubblico. Lo è stato il concerto di presentazione, a Parigi, naturalmente, ma non all'Olympia. Stavolta in un tempio colto come la Salle Pleyel, con la straordinaria orchestra sinfonica dell'Ile de France diretta da Bruno Fontaine.
Una serata indimenticabile, divisa in due parti. La prima di Paolo con il suo gruppo e i capolavori più noti (Hemingway, Sotto le stelle del jazz, Via con Me, Bartali, Genova per noi, Diavolo Rosso...), la seconda con l'orchestra, in un mosaico di vecchio e nuovo in versione sinfonica, da Dancing a Psiche.
Ma la vera sorpresa è il disco, in uscita il 19 settembre in Italia. Psiche è un'opera assai differente e più bella di Elegia, di quattro anni fa, che era distante dalla precedente Razmataz, a sua volta diversissima da qualsiasi cosa ascoltata prima. C'è qualcosa d'incredibile in questo uomo di settantuno anni che non si limita a raccogliere premi in tutto il mondo, a tenere concerti perfetti, a ripetere il suo stile in nuove variazioni, ma si rimette ogni volta in gioco.
Psiche piacerà ai contiani fedeli, che vi ritroveranno i miti di sempre, dalla bici al circo, dai misteri femminili alle suggestioni esotiche. Ma ci sono anche sapori e colori inediti, una ricerca musicale che accantona per un po' jazz e swing e sposa per la prima volta l'elettronica, "i suoni di gomma e di plastica dei sintetizzatori, con la loro strana poesia".
Raccontare una raccolta di Conte in poche frasi è difficile e soprattutto inutile, visto che lui, da solo, riesce a riassumerlo meglio di chiunque altro. Quindi, ecco il nuovo Conte visto da Conte, canzone per canzone. "Psiche è il titolo: si potrebbe ammettere che un certo sapore "psicologico" sia presente un po' in tutta la raccolta". Il Quadrato e il Cerchio "è una confessione di attualità pellerossa". "Il quadrato è lo spazio costruito dai bianchi, il cerchio invisibile è il senso mistico che hanno gli indiani". L'Amore che "è una esagerata e casanoviana evocazione dell'amore".
Velocità Silenziosa "è, ovviamente, un'elegia alla bicicletta". Ludmilla, "di gusto slavo-balcanico, è ambientata al circo equestre, con i sentimenti forti che vi transitano". Berlino "è nel gusto musicale-cinematografico che si annusava negli anni cinquanta". La Danza della Vanità "è un burlesque nel sapore della Louisiana". Coup de Theatre, "cantato in francese in duetto con la giovane e interessante interprete Emma Shapplin, è una teatrale conversazione sentimentale". Leggenda e Popolo "è nel gusto di certe ballate inglesi con un testo alla maniera "eroica" di Kipling". Big Bill, "forse la più avventurosa musicalmente, è dedicata ad un uomo che fugge in direzioni opposte". Bella di Giorno, "in un gusto musicale misto di francese e di tedesco, osserva in distanza una donna e i suoi misteri, veri e finti". Così o non così, "è dedicata ai dubbi e agli equivoci degli incontri casuali". Silvery Fox, "eseguita in inglese con orchestra, è di gusto "college americano", è dedicata alle magie di un plenilunio". Omicron, "è una canzone etnico-psico-somatica, di inquieta decifrazione". Intimità, "essenza impalpabile di sentimenti nascosti". E infine Psiche, "percorsa da cima a fondo da un senso di brivido e lapidata da poche, insinuanti, parole" .
Che altro aggiungere? Parlando del suo ultimo divertimento, Paolo Conte, è riuscito a citare i filosofi arabi Averroè e Avicenna, che non si sentivano nominare in una conferenza stampa da decenni. Ha parlato della sua passione per la pittura delle avanguardie novecentiste che hanno di sicuro influenzato un disco concepito come una mostra di quadri, un esperimento di colori. Ha parlato del cinema, anzi dei suoi ricordi di cinema, visto che non entra più in una sala da diversi anni ("l'ultimo film che mi ha impressionato è stato Millior Dollar Baby di Clint Eastwood, e poi anche Central do Brasil") e ha confessato di coltivare un altro sogno, quello di scrivere una colonna sonora di film.
Gliene hanno rubate molte di canzoni, ma incredibilmente ancora nessuno gli ha chiesto di scrivere un'intera musica da film. Nel caso qualcuno sia interessato "la condizione è di fare le musiche soltanto dopo la fine del montaggio". Il concerto è stato un trionfo. La sua Parigi non sa più come omaggiarlo, ormai lo considerano più loro che nostro. Eppure in fondo a tanti anni e tanta gloria internazionale, Conte è sempre lo stesso, un uomo solo al piano che nel fumo di una sigaretta s'inventa un mondo. Il nuovo concerto sarà a Milano allo Smeraldo dal 14 al 19 ottobre, a Roma al Sistina dal 18 al 23 novembre.
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