domenica 28 settembre 2008

Porcellino o materasso?



Michele Serra
L'Espresso


Con la crisi finanziaria diventa difficile tutelare i risparmi. La parola d'ordine è riconversione: tornano i buoni investimenti di una volta La crisi finanziaria riapre il dibattito tra gli analisti: come proteggere i propri risparmi, e se proprio capita perfino quelli degli altri? La new economy ha forse esaurito il suo ciclo, come sospettano migliaia di clienti della banca d'affari americana Hugh & Jim che, accorsi agli sportelli per reclamare i loro risparmi, sono stati accolti dalla signora delle pulizie che aveva l'incarico di liquidarli con le piante di ficus di plastica dimenticate nell'atrio dagli impiegati in fuga?

Le city di tutto il mondo stanno correndo ai ripari. Per non perdere la clientela, la parola d'ordine è riconversione. "I buoni vecchi investimenti di una volta", spiega il giovane broker Jeff Lugosi dalla sua cella di San Quintino, "saranno la salvezza".

Semplificazione La Morgan & Hardy, la Stanley & Laurel, la Morrison & Rosenberg cambieranno ragione sociale. Basta con la mania del doppio nome in ditta. Intanto le insegne costano il doppio, e poi la gente ha capito che le banche con due cognomi sono una vera e propria trappola: raddoppiano la possibilità che uno dei soci sia un imbroglione, e sono lacerate da continui litigi. Per esempio Morgan e Hardy, durante il recente crack, si sono accusati a vicenda di essere un imbecille, arrivando a spintonarsi davanti ai clienti costernati. Meglio le banche con un solo nome, possibilmente latino o cinese per dare l'idea che la grande finanza non è più una casta di miliardari bianchi viziosi e corrotti che si ubriacano al club, ma apre le porte anche a faccendieri e intrallazzatori di altre etnie. Imminente il debutto sul mercato della Chang e della Esposito. Dietro le quali si nascondono sempre Morgan e Hardy, ma senza farsene accorgere.

Porcellino Il porcellino di terracotta è considerato il baluardo futuro del risparmio. Le banche americane lo consegnano ai correntisti insieme alla tradizionale agenda e al volume fotografico 'Capolavori dell'arte Navajo', cento istantanee di tamburi di pelle tutti identici, ma inquadrati da angolature diverse. Il problema delle strenne omaggio è considerato insuperabile: "Nessuno sa spiegare perché", racconta un editore di strenne bancarie che vuole conservare l'anonimato, "ma ogni anno le banche di tutto il mondo dilapidano miliardi per regalare ai clienti assurdi libroni che finiscono subito nel cassonetto. Non so più cosa inventarmi: dopo 'L'assiolo nel suo ambiente naturale', 'I cappelli di Manhattan' e 'Il Nebraska in scooter', ho esaurito le idee".


Materasso I soldi sotto il materasso: i nostri nonni sapevano custodire il loro denaro senza rovinose tentazioni speculative. La Morgan & Hardy (sempre all'avanguardia) fornisce ai suoi clienti materassi con apposita fodera-portafogli, dove riporre denaro contante, libretti degli assegni e titoli di Stato. Dormire coricati sui propri risparmi è molto rassicurante, specie indossando uno speciale collare anti-acari che preserva la carta moneta dall'assalto dei parassiti.

Mattone La parola d'ordine 'torniamo al mattone' ha generato molti equivoci nei risparmiatori meno accorti, molti dei quali hanno acquistato interi bancali di laterizi, tegole e tavelle accatastandoli in cortile. Sbagliati anche gli investimenti in case di compensato sulla costa della Florida, spazzate via dagli uragani: rimane solo il water imbullonato al pavimento, e il proprietario seduto sopra che telefona al suo consulente finanziario gridando "venga qui, idiota, a ripetermi le sue cazzate sugli investimenti immobiliari". Bene invece i loft a Manhattan, che raddoppiano di prezzo ogni anno grazie ai continui acquisti di Lapo Elkann, che ne ha comperati una cinquantina sperando di accaparrarsi quello fotografato sulla copertina di 'Vogue Casa', già abitato da Lou Reed. È a Chicago, ma nessuno ha trovato il coraggio di dirglielo.
(26 settembre 2008)

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

E' come dire che siamo "con le pezze al culo", per chi se le ricorda.