Corriere: Qual'è stata la sua prima reazione a questa dichiarazione “alleanza finita”?
Antonio Di Pietro: Beh, detta da Veltroni ho pensato subito che in realtà volesse dire “alleanza finita, ma anche”. In realtà qualsiasi persona e qualsiasi dirigente politico di buonsenso sa che di fronte al fenomeno Berlusconi c'è necessità di fare opposizione dura, determinata e pura. Una opposizione che finalmente Veltroni si è accorto di dover fare, e paradossalmente, nel momento in cui se n'è accorto, se la prende con me che me ne sono accorto dal primo giorno.
Corriere: E questo perché secondo lei?
Antonio Di Pietro: Perché appunto, da eterno secondo, se ne accorge il giorno dopo. Se ne accorge oggi, e si accorgerà domani che una rottura con l'Italia dei Valori non potrà essere praticabile per lui. Mentre stiamo parlando, in Trentino Alto-Adige stanno completando la fase della competizione elettorale dove si vota tra qualche giorno, dove stiamo camminando assieme. In Abruzzo l'Italia dei Valori gli ha messo a disposizione un candidato presidente,
A me pare che questo suo discorso era più un atto dovuto per sedare qualche ennesima corrente quotidiana, o ennesimo mal di pancia quotidiano, all'interno del suo partito. Mi hanno detto peste e corna perché sto raccogliendo le firme contro il Lodo Alfano per il referendum, quando alcuni dei suoi dirigenti stanno facendo la stessa cosa e se la prende con me che non sono del suo partito. Evidentemente se la prende con me perché non ha la forza ed il coraggio a riprendere qualcuno all'interno del suo partito. Insomma, mi pare più un atto di debolezza e di paura più che una decisione.
Corriere: Veltroni ha detto che l'alleanza è finita il giorno in cui lei non ha rispettato l'impegno di formare un gruppo unico in Parlamento.
Corriere: Cosa succede allora, a questo punto, per l'elezione alla commissione di vigilanza con Orlando. Lei ha dichiarato “vigliacco chi non lo vota”.
A
Corriere: Le parole di Veltroni di oggi, secondo lei, nascondo anche un cambiamento di linea sul candidato della Commissione Rai e, ad esempio, un'apertura alla maggioranza per Pecorella?
Antonio Di Pietro: Non lo so, bisogna chiederlo a lui se ha fatto tutti questi ragionamenti. A me pare semplicemente che si sia rifugiato in un angolo per non affrontare i problemi all'interno del suo partito.
Corriere: A questo punto cosa succede? E' una litigata per aggredire o c'è spazio per rifar pace e rimettersi insieme a far opposizione?
lunedì 20 ottobre 2008
Lui gioca a golf, io a rugby
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