lunedì 20 ottobre 2008

Processo Marussig, Veltroni in aula a Palermo smentisce pentito



ROBERTO ORMANNI
IL VELINO
20 OTTOBRE 2008


Roma, 20 ott (Velino) - Il leader del Pd, Walter Veltroni, è stato interrogato oggi, come testimone della difesa, al processo in corso a Palermo riguardante presunte infiltrazioni della mafia nella costruzione di un centro commerciale. La deposizione di Veltroni, che era stato convocato già una volta e non si era presentato rischiando la diffida e l’accompagnamento coattivo, è durata una ventina di minuti. La testimonianza di Veltroni, iniziata poco prima delle 11, era stata richiesta dalla difesa di uno dei principali imputati, l’imprenditore Paolo Marussig e riguardava i presunti rapporti tra il segretario del Pd e Giuseppe Mannino, un ex consigliere comunale di Villabate (il comune dove avrebbe dovuto essere realizzato il centro commerciale).

Secondo quanto dichiarato dal pentito di mafia Giuseppe Campanella, Mannino si era opposto più volte alla costruzione del complesso commerciale ma la sua opposizione sarebbe, poi, stata superata per un intervento di Veltroni, a sua volta “sollecitato” da Marussig.


Rispondendo alle domande dell'avvocato Enrico Sanseverino, legale di Marussig, Veltroni ha confermato di conoscere Paolo Pierfrancesco Marussig, legale rappresentante della Asset Development, la società concessionaria dell’appalto che, però, non è stato comunque portato a termine.

“Era amico di mio fratello Valerio – ha ricordato Veltroni – e lo conobbi quando eravamo bambini, perché veniva qualche volta a casa mia”.

Il leader dell'opposizione ha tuttavia escluso qualsiasi intervento nei confronti di Mannino e ha negato di conoscere anche Giuseppe Daghino, indicato sempre da Campanella come il tramite tra gli imprenditori interessati ai lavori e lo stesso Veltroni.

A questo proposito il pm Nino Di Matteo, nel corso del controinterrogatorio, ha però fatto rilevare al testimone e al tribunale che Daghino era uno dei componenti dello staff della societa Rpr, Risorse per Roma. Veltroni ha però ribadito di non conoscere Daghino e ha spiegato: “Un'amministrazione come Roma e' molto grande e non posso conoscere tutti”.


Il Pm ha quindi chiesto chiarimenti sui rapporti di “amicizia o frequentazione” tra Valerio Veltroni, fratello di Walter, e Pierfrancesco Marussig: “Non so se si frequentino o si conoscano – ha risposto l’ex sindaco di Roma – da quando sono in politica abbiamo scelto, insieme con i miei familiari, di tenere le nostre vite separate, per quanto ci siano rapporti di grande affetto. Per questa ragione – ha proseguito Veltroni – non posso affermare e nemmeno escludere che Valerio mantenga rapporti con Marussig”.

L'ipermecato di Villabate avrebbe dovuto ospitare, secondo i progetti, anche una ventina di sale cinematografiche. Ed è proprio a questa circostanza che il collaboratore di giustizia, Campanella, ha fatto riferimento parlando delle presunte pressioni di Veltroni. Valerio Vetroni infatti si interessa di cinema e di produzioni e distribuzioni cinematografiche.

Anche a questo riguardo il pm ha chiesto chiarimenti a Walter Veltroni: “La fidanzata di mio fratello, Federica Lucidano, è una produttrice – ha precisato il segretario del Pd – ma non conosco di rapporti di alcun tipo con Marussig”.


Anche il presidente della quinta sezione penale del tribunale di Palermo, Maria Patrizia Spina, ha rivolto alcune domande a Veltroni. In particolare ha voluto sapere di eventuali rapporti recenti tra lo stesso Veltroni e Marussig. “L’ho rivisto qualche tempo fa – ha ricordato il leader dell’opposizione – ma non ricordo con precisione quando. Credo – ha aggiunto – che sia stato in Campidoglio, nel corso di una cerimonia. Ci siamo salutati, ma ci siamo solo chiesti come stessero i rispettivi parenti. Ricordo che la loro era una famiglia molto numerosa”.

Concludendo il suo controinterrogatorio il pm Di Matteo è tornato ad insistere sui rapporti tra la società di Marussig e l’amministrazione comunale di Roma. “Vorrei ricordare al teste – ha detto il pm – che la Assest Development fa riferimento all'Assest Group, la quale è socio del Comune di Roma e di altre aziende ad esso collegate”. Anche su questo punto Veltroni ha negato di essere a conoscenza del rapporto. “Mi dispiace – ha detto - ma non posso conoscere tutti i meandri delle attività amministrative della città di cui sono stato sindaco fino all'anno scorso”.
(ror) 20 ott 2008 12:36


NOTE
Roberto Ormanni è
direttore de IL PARLAMENTARE (www.ilparlamentare.it),
collabora con il quotidiano LA GENTE D'ITALIA (www.lagenteditalia.com) su cui ha la rubrica settimanale "Giustizia e dintorni".


2 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

beh, non mi viene da pensare troppo male, per fortuna. Ma perché le altre volte Veltroni aveva rischiato la diffida o l'accompagnamento coattivo? Per dire 'ste due cose non avrebbe fatto meglio a presentarsi subito?
Un caro saluto
Carolina

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Bella domanda, Carolina.
Potendolo la girerei all'interessato.