giovedì 9 ottobre 2008

Radio Padania Libera: è in onda la xenofobia


Daniele Sensi
L'Unità
8 ottobre 2008

Parole ambigue quelle pronunciate dal segretario provinciale della Lega Nord di Parma, Roberto Corradi, intervenuto su Radio Padania Libera per commentare la brutta vicenda che ha coinvolto Emmanuel Bonsu, il giovane ghanese che ha denunciato di essere stato malmenato e insultato da alcuni vigili urbani parmensi. «Se le cose si sono svolte così come ha raccontato il ragazzo si tratterebbe di fatti gravissimi», ha dichiarato Corradi, che però ha aggiunto: «A fronte di una sempre maggior insofferenza dei cittadini italiani per la presenza, sul nostro territorio, di stranieri irregolari il cui comportamento, quando va bene, si pone al limite della legalità, le forze dell’ordine hanno il dovere di agire in modo anche deciso, scegliendo ovviamente il bersaglio giusto». Affermazione che non solo rischia di farsi parziale giustificazione di eventuali tentazioni da giustizia sommaria, ma che pure tende a legittimare un uso della forza, da parte degli organi di polizia, in deroga ai princìpi della legalità, qualora si abbia a che fare con il “bersaglio giusto”, appunto.

L’ambiguità sugli allarmanti episodi di razzismo di questi giorni sembra essere la regola a Radio Padania. I vari conduttori che si alternano nel palinsesto respingono in continuazione le accuse loro mosse di giocare con la paura e con i rigurgiti xenofobi: «Noi non ce l’abbiamo con gli immigrati in quanto tali; ce l’abbiamo con chi viene qui per delinquere, non con quelli che lavorano», è il solito ritornello. Poi però viene mandato in onda, ogni venerdì, un invito al «boicottaggio permanente delle attività commerciali gestite da immigrati» (non sono lavoratori, questi?). Per non parlare della lettura in diretta di alcuni messaggi molto xenofobi lasciati dagli ascoltatori sul sito della Radio. Lo fa Pierluigi Pellegrin, ad esempio, animatore di punta della programmazione pomeridiana dell’emittente leghista, giornalista che sempre invita a non lasciare messaggi «offensivi o indecenti, altrimenti non li leggo», ma che non reputa abbastanza indecoroso rilanciare nell'etere l’appello di un simpatizzante a «difenderci dall’invasione dei vari negozi cinesi e dei vari uomini marrone scuro che infestano le nostre spiagge e i nostri parcheggi, facendo loro attorno terra bruciata e rompendo loro i coglioni».

Ed è proprio sul forum di Radio Padania Libera che in queste ore la base leghista si sta confrontando sull’immigrazione e razzismo. “Longobardia min” (utente iscritto dal 2006) non ha dubbi: «L’invasore, 99 volte su cento, non è mai stato cacciato con metodi gandhiani, ma con la battaglia. Dobbiamo quindi essere pronti a prendere la palla al balzo e rispondere». Gli fa eco “The Collector” (anche lui iscritto dal 2006): «Cominciate con l’armarvi, rispettando le leggi, per carità, perché comunque milioni di fucili censiti in Padania un qualche effetto lo avrebbero sulla politica». Metodi ancor più sbrigativi auspica invece “Spalton”: «I clandestini vanno buttati a mare come i desaparecidos cileni, perché mandarli a casa costa troppo». Per il Partito democratico e per chi “difende i neri”, invece, c’è l’accusa di «collaborazionismo» e, da parte di “Luigi”, l’invocazione di «diversi piazzali Loreto», senza i quali «non si combina niente». Anche i nuovi iscritti paiono fremere dalla voglia di partecipare al costruttivo dibattito. Tra loro spicca “Finn Mc’Coll”, che, forse riferendosi alla strage di Castel Volturno dello scorso 18 settembre (e facendo una certa confusione geografica), si chiede quale differenza ci sia tra «negri e napoletani, dal momento che sia gli uni che gli altri puzzano di merda». Osservazione cui un utente più anziano consiglia maggior moderazione nei toni, ma mica per altro: «altrimenti rischi di essere bannato».

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Popolo becero, ignorante, egoista e profittatore.
Ne sono profondamente disgustato.