sabato 1 novembre 2008

Alitalia: Cai presenta l'offerta Piloti e assistenti la rifiutano



L'Unità
Pd: politica irresponsabile del governo

L'intesa tra la Cai e quattro sigle sindacali e la presentazione di un'offerta per Alitalia rappresentano «un primo passo, siamo ancora all'inizio e c'è tanto da fare». L'amministratore delegato di Cai, Rocco Sabelli, commenta così «la tappa» del progetto di salvataggio per Alitalia che dopo un tira e molla «ha permesso a Cai di presentare una offerta e di coagulare il consenso di forze rappresentative della base dei nostri futuri dipendenti».
Nonostante il no di cinque sigle sindacali autonome, che rappresentano la maggioranza di piloti ed assistenti di volo di Alitalia, con l'accordo con i sindacati confederali la Cai ha «gli strumenti» necessari per andare avanti: «abbiamo quello che ci serviva per passare alle fasi successive - dice Sabelli - un criterio di selezione dei dipendenti ed un contratto di lavoro da applicare». Quanto alla mancanza della firma di cinque sigle sindacali, «sarebbe stato meglio averle tutte, ma da un punto di vista tecnico abbiamo quello che ci serve». Ora, dice Sabelli, «le trattative sindacali sono terminate ma continueremo a lavorare nella logica del clima sindacale che ci sarà in azienda».

Il progetto di salvataggio di Alitalia va ora realizzato «il prima possibile», bisogna fare in fretta perchè è un'azienda che da molto tempo ha gravi problemi». L'amministratore delegato di Cai difende i criteri per la selezione del personale criticati dalle cinque sigle sindacali che non hanno aderito all'accordo: «è una cosa assolutamente equilibrata«, dice Sabelli, sottolineando che il lavoro della nuova società creata da una cordata di imprenditori italiani è improntato a valori etici. Quanto invece alle trattative per la scelta di un partner straniero Sabelli non indica una scadenza: «stiamo lavorando, ci sono ancora delle cose da fare: le tempistiche sono fatte per essere mancate, invece il lavoro porta a realizzare le cose».

Dopo il no i piloti dell'Anpac e dell'Unione Piloti e gli assistenti di volo dell'Avia e Anpav e l'SdL hanno annunciato un'assemblea di informativa lunedì per tutti i lavoratori coinvolti. Secondo il presidente dell'Anpac, Fabio Berti, è stata abbandonata una linea condivisa da tutti« e i documenti dalle organizzazioni sindacali di categoria aderenti a Cgil, Cisl, Uil e Ugl »fanno saltare i presupposti dell'accordo di Palazzo Chigi«.

Durissima la posizione del presidente dell'Avia, Giuseppe Divietri secondo il quale «i criteri di assunzione previsti da Cai producono mostri sociali», con una «discrezionalità assoluta» nelle scelte dell'azienda, con il sindacato relegato «al ruolo di notaio». Insomma, la 'Nuova Alitalia' - secondo Divietri, è »un'azienda arida, priva di etica e senza cuore«. Intanto il presidente della Cai Roberto Colaninno aveva annunciato: se oggi non verranno firmati i contratti di lavoro della nuova Alitalia, la Cai sarà fuori dalla partita. E non aveva nascosto il suo sconcerto Corrado Passera, amministratore delegato di Banca Intesa Sanpaolo, e grande 'sponsor' dell'intera operazione: «Sarebbe una scelta drammatica quella di far fallire Alitalia avendo fatto il lavoro che era necessario per rilanciarla».

«A mezzanotte non c'è più Alitalia, senza l'accettazione dell'offerta di Cai perchè il 31 è il termine ultimo per sopravvivere» aveva detto intorno alle 14 il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, durante l'incontro con i sindacati a Palazzo Chigi. Al tavolo, con i vertici Cai e il commissario straordinario Alitalia Augusto Fantozzi, Letta aveva anche sottolineato: «Siamo vicini al baratro, non c'è più margine per trattativa, l'alternativa è il fallimento». E il presidente della Compagnia aerea italiana aveva avvertito: «Senza una firma sui contratti oggi al tavolo a Palazzo Chigi la Cai è fuori da Alitalia». Ora, è da capire quale effetto avrà sul Cda della Cai la spaccatura tra i sindacati confederali e gli autonomi.

Senza firma, la vecchia Alitalia non potrà nemmeno andare dal giudice per dare corso alla vendita degli asset: insomma , dice il commissario straordinario Augusto Fantozzi, «è necessario che il contratto sia sottoscritto da tutti. Non è un ultimatum – dice – ma i tempi sono scaduti. Stiamo bruciando risorse per i creditori».

C'è una responsabilità grave se Alitalia fallisse da parte di chi non ha firmato? «Giudicate voi...». Così Silvio Berlusconi ha risposto ai giornalisti, uscendo da Palazzo Grazioli, per «sgranchirsi le gambe». Alla domanda se la compagnia di bandiera ora rischi il fallimento, il premier ha preferito non rispondere. Ha sentito Roberto Colaninno? «No - ha risposto il presidente del Consiglio - l'ho incontrato con il dottor Letta prima della riunione con i rappresentanti sindacali».

Il Pd torna ad accusare il governo di «assoluta irresponsabilità politica» sulla vicenda Alitalia. È il ministro dell'Economia nel governo ombra, Pierluigi Bersani, a commentare le ultime trattative: «Stiamo vivendo un passaggio che in ogni caso renderà più debole la soluzione. È la dimostrazione della assoluta irresponsabilità politica di chi ha impostato dall'inizio questa vicenda».

Tuttociò mentre la posizione finanziaria netta del Gruppo Alitalia al 30 settembre (che alla data non comprende Alitalia Servizi e Alitalia Airport) è pari a 1,199 milioni di euro, con decremento dell'indebitamento di 47 milioni rispetto al 31 agosto. È quanto rende noto un comunicato della compagnia, in cui si spiega anche che relativamente ai 300 milioni avuti dal Tesoro, questi non sono inclusi nell'indebitamento finanziario «in quanto, ricorrendone i presupposti, sono stati portati ad incremento del patrimonio netto».

La posizione finanziaria della capogruppo al 30 settembre - continua la nota - è quindi di 1.173 milioni di euro, con un decremento di 46 milioni di euro. Quanto alla disponibilità e ai crediti finanziari a breve del gruppo, al 30 settembre sono pari a 245 milioni di euro, con un aumento di 16 milioni (+7%) rispetto ai 229 milioni di fine agosto. Alitalia ricorda poi di essere stata ammessa, il 29 agosto, alla procedura di amministrazione straordinaria, che «ha 'cristalizzato' l'indebitamento finanziario delle società, determinandone la scadenza».

Pubblicato il: 31.10.08

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