sabato 1 novembre 2008

Alitalia, Cai presenta l'offerta vincolante



IL CORRIERE DELLA SERA
31 OTTOBRE 2008
Berlusconi: «Ottimista, Letta ce la farà»
I sindacati confederali dicono sì al lodo, ma resta lo stop dagli autonomi. Matteoli: «Prevalga il senso di responsabilità»


ROMA - Dopo una giornata di passione Cai, la Compagnia Aerea Italiana, ha presentato l'offerta vincolante al commissario di Alitalia, Augusto Fantozzi, per l'acquisizione di beni e asset. Cai si aspetta una risposta entro la prossima settimana. Lo ha deciso il cda della società, che si è riunito sotto la presidenza di Roberto Colaninno, dopo la firma dei contratti da parte di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Resta il no delle cinque sigle autonome Sdl, Avia, Anpac, Anpav e Up. Dalla loro mancata firma secondo Colaninno «non sorgeranno problemi perché hanno firmato le quattro sigle confederali». Fantozzi ha comunicato che l'offerta della Cai sarà esaminata lunedì 3 novembre.

VIA LIBERA DELLA UE - Resta inoltre in piedi la condizione vincolante del via libera da parte dell'Unione europea che attesti l'assenza di aiuti di Stato in merito al prestito ponte da 300 milioni di euro (decisione attesa per il 12 novembre) e dell'autorità garante per la concorrenza e il mercato, che dovrebbe arrivare nella seconda metà di novembre. Secondo indiscrezioni riportate dai media francesi, il 12 novembre dovrebbe essere anche il giorno in cui Cai annuncerà la scelta del partner straniero: in corsa sempre Air France e Lufthansa, mentre sembra più lontana l'ipotesi di British Airways, con la quale però non sono stati sospesi i contatti. Ora la Cai ha una trentina di giorni per mettere a punto tutto i dettagli della nuova compagnia aerea: il commissario Fantozzi ha infatti detto di avere liquidità fino al primo dicembre.

TRATTATIVA RIAPERTA - Il Cda della Cai è tornato a riunirsi dopo una fumata nera, con la decisione di non presentare alcuna offerta seguita al no delle associazioni dei piloti e degli assistenti di volo. Ma in serata si sono aperti nuovi spiragli: la trattativa è stata riaperta grazie alla mediazione di Gianni Letta e il presidente Colaninno e l'amministratore delegato della società Rocco Sabelli hanno lasciato la sede di Banca Intesa a Roma per raggiungere Palazzo Chigi. «L'intesa con le quattro sigle sindacali e la presentazione di un'offerta per Alitalia rappresentano un primo passo, siamo ancora all'inizio e c'è tanto da fare», ha commentato Sabelli, riconoscendo che «la regia del governo è stata importante nell'ultima fase, il momento era grave». Berlusconi se l'è presa con i rappresentanti dei lavoratori per la mancata firma: «C'è una responsabilità grave se Alitalia fallisse da parte di chi non ha firmato? «Giudicate voi...». Ma poi si dice ottimista: «Letta ce la farà anche questa volta, esisterà ancora una compagnia aerea italiana».

IL LODO LETTA - Poco prima a Palazzo Chigi c'era stato l'estremo tentativo di trovare un terreno comune, con un documento messo a punto da Gianni Letta. Un testo firmato da Cgil, Cisl, Uil e Ugl, ma non dalle sigle autonome Sdl, Avia, Anpac, Anpav e Up (le categorie che rappresentano la maggior parte degli assistenti di volo e piloti). Il cosiddetto lodo Letta è un documento di premessa al contratto e ai criteri di selezione del personale nella Nuova Alitalia in cui il sottosegretario alla presidenza del Consiglio si pone come «garante dell'intesa».

ASSEMBLEA LUNEDÌ - In serata i sindacati confederali sono tornati a Palazzo Chigi, su richiesta di Letta, «per perfezionare la sottoscrizione dei contratti collettivi, consentendo così alla Cai di presentare l'offerta per Alitalia nei termini previsti e prima della scadenza» spiega un comunicato di palazzo Chigi. Resta invece il secco 'no' dei cinque sindacati autonomi, che stanno valutando una posizione comune ma sono d'accordo nel non firmare l'accordo. «Anpac, Unione Piloti, Sdl, Avia e Anpav confermano il giudizio negativo sul metodo del confronto odierno e sui contenuti dei documenti proposti per la firma» si legge in una nota. Le cinque organizzazioni hanno organizzato per lunedì un'«assemblea informativa di tutti i lavoratori coinvolti nel progetto Cai».

«PREVALGA RESPONSABILITÀ» - «Un altro significativo passo avanti è stato compiuto con il positivo concorso di tutte le grandi confederazioni sindacali, il ruolo fattivo del governo e la conferma della volontà di promuovere una nuova compagnia di bandiera da parte della società Cai» ha detto il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, aggiungendo che «ancora una volta i profeti di sventura sono stati smentiti». Soddisfatto anche il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli: «Alla fine è prevalso, come abbiamo sempre auspicato, il senso di responsabilità. Con la firma sui contratti e sull'accordo complessivo da parte di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, la nuova Alitalia potrà davvero decollare. Auspico che anche le altre sigle sindacali aggiungano la loro firma dimostrando analoga responsabilità». Il ministro delle Riforme Umberto Bossi dice di non capire l’interesse dei sindacati a far fallire Alitalia: «Se la vogliono far fallire alla fine fallirà. Io mi auguro che invece trovino l'accordo».

«ACCORDO STRAVOLTO» - Le sigle autonome non hanno firmato anche per «le gravi esclusioni sociali che sono state avanzate dall'azienda nel documento, come quella delle donne in maternità e di coloro che assistono persone disabili». In alcuni casi si tratta di «veri mostri sociali», spiega il presidente di Avia Giuseppe Divietri, con l'azienda che ha la «discrezionalità assoluta sulle persone da assumere e quelle non da assumere». La denuncia avanzata nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi viene però respinta da Cgil, Cisl, Uil e Ugl che affermano che questa lettura è «da escludere categoricamente. È un'ipotesi priva di fondamento, assolutamente da smentire». E comunque i sindacati ricordano che, in caso di dubbi, si può sempre ricorrere alla mediazione della presidenza del Consiglio, così come previsto dal lodo Letta. «C'è stato il tentativo di stravolgere l'accordo raggiunto a settembre» denuncia il leader dell'Anpac Fabio Berti. Per il numero uno del'Unione piloti, Massimo Notaro, il risultato «è un progetto nano da un punto di vista etico e morale. Da quando, trentacinque giorni fa, abbiamo firmato l'intesa - spiega - abbiamo perso tempo». Duro l'attacco nei confronti degli altri sindacati: Berti si chiede come «chi ha dato l'ok abbia mai potuto farlo»

«EVITATA TRAGEDIA»
- Il leader della Uil Trasporti, Giuseppe Caronia, para gli attacchi: «Abbiamo evitato una tragedia sociale. Forse qualcuno non se ne è reso o non se ne vuole rendere conto. Finalmente abbiamo messo fine a una condizione di incertezza che pesava sulle famiglie e sul trasporto aereo, asset strategico del nostro paese». Sulla stessa linea Claudio Claudiani della Cisl: «Non capiamo chi ha firmato l'accordo a settembre e non l'ha fatto oggi. Qui non ci sono più spazi per rilanci». Secondo il segretario di categoria della Cisl il lodo Letta è «coerente con gli accordi di settembre». Il leader della Filt-Cgil, Franco Nasso, spiega che «la stesura dei contratti non è definitiva perché ci sono ancora dei punti con delle criticità, abbiamo firmato una premessa. Ma buona parte dei problemi è alle nostre spalle. Per noi - continua - che l'abbiamo sottoscritto significa stare nella traccia degli accordi di settembre». E auspica un «ripensamento» di chi ha respinto il documento. Roberto Panella dell'Ugl ricorda che la strada del fallimento era una strada concreta e «questo ci ha indotto a firmare».

DI PIETRO: «SPECULATORI» - Il leader dell'Idv Antonio Di Pietro si schiera invece dalla parte dei sindacati autonomi: «Il governo la smetta di dividere i lavoratori con ricatti e minacce per obbligarli ad accettare le proposte indecenti dei loro amici della Cai. E si adoperi affinché la nuova compagnia garantisca i diritti dei piloti, degli assistenti di volo e del personale di terra. È questo il compito del governo, e non quello di fare da braccio armato degli speculatori». Ben diversa la posizione di Maurizio Lupi (Pdl), vicepresidente della Camera: «Ci dispiace che, proprio ora che si comincia a vedere l'uscita dal tunnel per l'Alitalia, ci sia chi insista nel portare avanti una battaglia ideologica sulla pelle dei lavoratori: non possiamo non criticare la posizione dei piloti e degli assistenti di volo che non hanno firmato l'accordo per il rilancio della compagnia di bandiera».

SINDACATI IN ALITALIA - La rappresentanza sindacale di Alitalia è suddivisa tra sindacati confederali, autonomi e associazioni di categoria. Tra i confederali il sindacato più pesante è la Filt-Cgil che conta 2.200 iscritti tra piloti, personale di terra e assistenti di volo. Alla Fit-Cils sono iscritti 2.050 lavoratori tra piloti, personale di terra e assistenti di volo, mentre alla Uil trasporti sono 1.900. Infine l’Ugl trasporti conta 1.030 iscritti. Tra gli autonomi, l’Sdl ha 1.650 iscritti tra piloti, personale di terra e assistenti di volo. Le associazioni di categoria invece sono rappresentate dai piloti dell’Anpav e dell’Up che si sono unite e contano 1.200 iscritti su circa 3.000 piloti in totale. Infine gli assistenti di volo fanno capo ad Avia ed Anpav con rispettivamente 300 e 500 hostess e steward.

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Bravi ! Gli stanno facendo il mazzo, se lo meritano, mai fidarsi delle promesse di marinaio: nero su bianco o, come dice Di Pietro, "carta canta !"