30/11/2008
Infuria la polemica sul decreto anti-crisi che aumenta dal 10 al 20% le aliquote sugli abbonamenti alla tv a pagamento. Una «tassa» che rappresenta «un favore a Mediaset», accusano l'ad di Sky Mockridge. E se la maggioranza pare voler tirare dritto, l'opposizione protesta rispolverando il «conflitto di interesse» di Berlusconi.
Il governo fa quadrato in difesa del provvedimento. Spiega La Russa: «Anch’io sono abbonato a Sky ma non bisogna dimenticare che quando nacque la pay tv noi demmo uno sconto che gli altri non avevano. Oggi è stata riportata a livello degli altri, è cioè stato tolto un privilegio». Per il ministro della Difesa, infatti, «in tempi di crisi i privilegi vanno tolti a tutti». Più cauto il il ministro del Welfare Maurizio Sacconi: «Se sarà mantenuto l’aumento dell’Iva per Sky dal 10% al 20% come previsto dal pacchetto anti-crisi lo deciderà il Parlamento che è chiamato a trasformare in legge il decreto».
L'opposizione va all'attacco. «C’è poco da fare. Il conflitto di interessi è destinato a caratterizzare di nuovo il corso di questa legislatura. La scelta, di fatto, di penalizzare Sky attraverso una norma inserita nel decreto anticrisi è la conferma che quando si toccano gli interessi nel campo televisivo scende come un macigno nella politica italiana l’eterno conflitto di interessi che accompagna da sempre la destra berlusconiana», afferma il deputato del Pd Giorgio Merlo, vice Presidente Commissione Vigilanza Rai che parla di un «malcostume politico che aleggia attorno al caso Villari» che «conferma platealmente» il conflitto d’interessi dovuto al fatto che il presidente del Consiglio è proprietario di televisioni.
Insorge anche Di Pietro che parla di «norma scandalosa». «Berlusconi, come al solito, invece di lavorare per gli interessi dei cittadini, pensa a tutelare i propri affari», accusa il leader dell’Italia dei Valori. Sulla stessa linea Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo21: «Il governo tratti Sky come ha trattato Rete4. Quando si è portatori insani del virus del conflitto d’interessi non si può invocare la clemenza della corte. Può persino rispondere alla verità che il governo presieduto dal proprietario di Mediaset non volesse colpire alle spalle uno dei pochissimi concorrenti sopravvissuti, ma la decisione assunta è sbagliata nel metodo e nella sostanza. Il governo ha un solo modo per manifestare pacatezza e moderazione ed è quello di riservare a Sky (e non solo a Sky) , la stessa amorevole attenzione che, proprio all’inizio di questa legislatura dedicò alla proprietà del medesimo presidente convenzionando un bel decreto per illuminare Rete4 e per spegnere Europa7».
1 commento:
Il buon Silvio ha precisato che anche Mediaset pagherà l'I.V.A. al 20%: un vero spudorato, ma lo sappiamo !
L'aumento di tassazione riguarda le pay-tv e Mediaset ha ben tre canali in chiaro !
Ma che siamo diventati tutti scemi ?
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