domenica 30 novembre 2008

Se dell'Utri sta con Obama

GIORGIO BOCCA
L'ESPRESSO


Il modello Berlusconi ha fatto scuola: Fini e Alemanno antifascisti, Calderoli apre all'Onda. È la politica stile commesso viaggiatore . Di un liberale moderato che si era messo a fare l'interventista e il nazionalista, Mussolini, che non era privo di humour, disse: "Questa è concorrenza sleale".

La destra italiana la pratica senza esitazione e ritegno. In testa gli ex missini di Alleanza nazionale: tutti in pellegrinaggio a Gerusalemme, allo Yad Vashem, il sacrario dell'Olocausto, e appena tornati tutti comprensivi e solidali con gli studenti di sinistra che scioperano contro la Gelmini. L'esempio viene dall'alto, dal presidente del Consiglio e aspirante alla presidenza della Repubblica Berlusconi. Si ricorda di lui, quando era impresario edile, che compariva all'ufficio vendite per fare tutte le parti: del venditore come del tecnico, dell'impresario come del consulente, del cliente soddisfatto come di quello in cerca di spiegazioni. Alla vigilia delle elezioni americane abbiamo saputo che era per Obama e non per McCain. Come i suoi fedelissimi Bondi e Dell'Utri. Restando amico di Putin e sodale di Gheddafi a cui, incredibile ma vero, pare abbia promesso aiuto in caso di attacco americano. E il ministro Frattini, uomo di garbo e di mondo, ha subito dichiarato che "tra Silvio e Obama ci sono molte affinità".

Siamo alla politica da commesso viaggiatore, da mercante in fiera pronto a tutto pur di vendere i nostri callifughi, sicuri che in piazza ci sarà sempre uno pronto a comprare le medicine miracolose, le lozioni per la rinascita dei capelli.

È difficile capire se l'italiano comune segua Silvio nelle sue evoluzioni perché crede davvero che sia il re Mida che trasforma in oro tutto quello che tocca o perché il piacere di servire il più forte è sempre un gran piacere. Fatto sta che il modo o la moda attuale di far politica, questo populismo generalizzato e moltiplicato dalla mentalità pubblicitaria dominante, sono praticati da tutti, senza distinzioni di partito o d'ideologia. La democrazia è pur sempre una parola magica, un marchio di buon governo? Il sindaco neofascista di Roma Alemanno e il presidente della Camera Fini sono oggi i più rapidi, pronti, sicuri testimoni della democrazia, più democratici dei giudici della corte costituzionale, più antifascisti del presidente dell'Anpi. Gli studenti manifestano nelle piazze? Il leghista Calderoli, quello che un tempo non amava 'i culattoni' e detestava 'i maomettani' della sinistra, trova parole di comprensione e di apertura.

La lezione del Silvio 'incantatore di serpenti' è diventata luogo comune, precetto virtuoso da copiare. Se vuoi vendere la tua merce, buona o cattiva che sia, devi piacere all'uditorio, alla platea, pensare all'ovvio e non al complicato, all'uomo comune e non all'eccezione. La voga che hanno le trasmissioni sul tempo, che ripetono i discorsi rituali sulla pioggia e sul freddo dall'inglese da caricatura, l'inglese che esce con ombrello e galoche anche se splende il sole, confermano che anche noi siamo maturi per i conformismi dominanti. Politici come Silvio sono prontissimi a farne uso, incuranti del vero e anche del verosimile. L'importante è avere i soldi ed essere a capo dello Stato, che il liberismo denigra e combatte, ma che resta il padrone del 60 per cento della spesa pubblica, del giro di miliardi.

Il politico Mussolini non era uno sprovveduto quanto a conoscenza dei difetti degli italiani. Ma neppure lui avrebbe potuto prevedere che i suoi eredi avrebbero cavalcato anche i modelli della democrazia e dell'antifascismo.
(28 novembre 2008)

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