mercoledì 31 dicembre 2008

Berlusconi: «Non è Di Pietro che pilota le inchieste sul Pd»

IL CORRIERE DELLA SERA

MILANO - Di Pietro dietro le inchieste sul Pd? Una «sciocchezza assoluta». Silvio Berlusconi, in una intervista al Giornale, è categorico. «Non sono un esperto di complotto - dice il premier - so però che in Italia ci sono duemila pm fuori da ogni controllo». Per questo «affermare che ora sono pilotati da Di Pietro mi sembra una sciocchezza assoluta». Il Cavaliere ribadisce la sua posizione «garantista con tutti, specialmente nei confronti dei nostri avversari politici». Quindi non entra nel merito «di accuse che attendono tre gradi di giudizio». Però «è certo: la sinistra pensava di essere 'diversa', di avere una sorta di monopolio dell'etica. Non è mai stato vero nel passato, non è vero adesso».

PENSIONI - Berlusconi affronta poi alcuni dei principali temi politici ed economici. Sulla parificazione dell'età pensionabile delle donne dice: «Si potrà fare in modo graduale e volontario. Non è praticabile l'ipotesi di lasciare senza esecuzione la sentenza della Corte di giustizia europea». Berlusconi esclude comunque interventi più generali sulle pensioni. «Già in campagna elettorale avevamo escluso di intervenire di nuovo sulle pensioni - dice il premier - anche se c'era un buon motivo per farlo. Il Governo Prodi, per tenersi buoni i sindacati, aveva infatti manomesso la nostra riforma per eliminare il cosiddetto 'scalone', con un costo di 10 miliardi di euro per il bilancio pubblico. Si tratta di un onere ingente, del tutto ingiustificato se si pensa che serve per mandare in pensione chi ha appena 58 anni ed ha davanti a sé una aspettativa di vita di almeno altri 20 anni».

TASSE - Sulla pressione fiscale: «Sono certo - spiega il premier - che entro la fine della legislatura la rivoluzionaria innovazione della finanziaria per tre anni, inattaccabile dalle lobbies parlamentari, darà i suoi frutti e ci consentirà di far scendere la pressione fiscale». Per farlo, però, oltre a «ridurre drasticamente il costo della macchina statale» bisogna intervenire anche sull'evasione fiscale. «il fenomeno è diffuso al di là di ogni immaginazione», spiega il premier, raccontando che anche a lui hanno tentato di vendere senza fattura una pianta rara per il suo parco botanico in Sardegna. «Se si arriva a questo punto di sfrontatezza, quando c'è di mezzo il presidente del Consiglio, significa che questa prassi è ritenuta addirittura normale». Ma il «federalismo fiscale ci darà grande aiuto per sconfiggere questo malcostume, perché i Comuni saranno coinvolti nell'accertamento dei redditi dichiarati».

31 dicembre 2008

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Quand'anche fosse vero potrebbe mai Silvio ammetterlo ? Farebbe propaganda gratuita al suo unico oppositore !
In ogni caso, anche questa volta non ha perso occasione per spararle grosse e, purtroppo, la massa gli crede !