lunedì 29 dicembre 2008

Daniele l'inquisitore

L'ESPRESSO
di Guido Quaranta
26 DICEMBRE 2008

Il portavoce di Berlusconi, l'ex segretario radicale Daniele Capezzone, ha l'aspetto di un rispettoso precettore d'altri tempi ma gli atteggiamenti irruenti e minacciosi di un attore un po' gigione.

Se indossasse un abito talare e si mettesse un candido jabot sul petto, lo scambiereste per uno di quei giovani precettori che, due secoli fa, istruivano i rampolli delle famiglie titolate. Perché il capello tenuto corto, il viso accuratamente rasato, l'occhialetto e il contegno rispettoso ce l'ha. E, come ogni buon educatore, conosce pure l'inglese.

Ma, di Daniele Capezzone - un ex segretario del partito radicale, emigrato in Forza Italia ed elevato da Silvio Berlusconi al rango di portavoce - si può dire tutto tranne che, alla prova dei fatti, si comporti come un antico e misurato precettore. Osservatelo, per esempio, quando partecipa con qualche esponente di sinistra a un dibattito televisivo. Appena sente un parere diverso dal suo, come del resto è auspicabile in un dibattito, s'incupisce, inarca il ciglio e con un'occhiata fulmina il malcapitato. Poi, trasformatosi in un giudice dell'Inquisizione, minaccia fuoco e fiamme, lancia moniti, accuse e vituperi, rafforzando le parole con una mimica degna di un attore un po' gigione.

Come tanti personaggi politici, Capezzone ama apparire in video e catturare l'attenzione del pubblico, prevaricando gli avversari e dimostrandosi un devoto, zelante e rigoroso difensore dei supremi interessi del partito. Ma, con i suoi furori televisivi, esagera. E rischia di diventare una macchietta.

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Che ritratto azzeccato e che personaggio odioso !