domenica 14 dicembre 2008

AMANDA KNOX

LA STAMPA
14/12/2008
LORENZO MONDO


Ad Amanda Knox, coimputata nel feroce omicidio di Perugia, sembrerebbero convenire, quali che siano le sue precise responsabilità, i tratti di una viziosa, stravolta furia. Ma dopo i tredici mesi passati in carcere la ragazza offre di sé un aspetto del tutto rassicurante: contano, chissà, l’influenza della reclusione o il suggerimento dei difensori, senza escludere una sua augurabile maturazione interiore. I capelli ravviati, appena un velo di rossetto, maglietta e jeans, ha l’aria di una bella educanda. E alla fisica «conversione» contribuisce anche un filmino girato in prigione, al quale partecipa insieme con altre detenute. Da indiziata protagonista di un reality show ispirato al genere horror, a interprete di una edulcorata finzione in cui si trova a coltivare, manco a dirlo, il sogno della fuga.

A pochi giorni dalla proiezione la Regione Umbria, che ha finanziato l’impresa (con una spesa tra i 10.000 e i 15.000 euro) è stata però indotta a rinviarla per ragioni di opportunità, vista l’imminente apertura del processo. D’altronde, afferma l’assessore competente, non si voleva creare un caso, contribuire alla malsana pubblicità che ha investito Perugia: «Per noi le detenute sono tutte uguali». E invece no. L’affermazione suona per lo meno incauta, dal momento che Amanda, quella vera, è diventata un’eroina per tanti deficienti che affollano il circuito mediatico, pronti a inchinarsi davanti a una notorietà, a un «successo» comunque raggiunto. Escludiamo l’intento furbesco, ma non appare neanche persuasiva l’autodifesa del regista, il quale protesta che l’idea del suo film è nata ben prima che avesse luogo la truce vicenda.

Ma questo significa cambiare le carte in tavola, perché in discussione è soltanto il successivo, e tempestivo, inserimento di Amanda nel cast. Che senso ha inoltre coinvolgere negli asseriti propositi rieducativi del film una persona che non è stata ancora condannata e che potrebbe, per avventura, risultare innocente? Girala come vuoi, ma i chiarimenti ufficiali non convincono e certo non aiutano ad attenuare il risentimento dei familiari di Meredith, la vittima, alla quale non è stata assegnata nessuna parte nel film. E vien da pensare che forse la regione umbra potrebbe spendere i suoi soldi con maggiore avvedutezza.

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