Arturo Bendetti Michelangeli era in possesso di un finissimo orecchio musicale che gli consentiva di percepire sfumature che sfuggivano anche a celebri direttori d'orchestra. Questa esecuzione del secondo movimento del quinto concerto per pianoforte ed orchestra (adagio un poco sostenuto), se la si ascolta in modo comparativo con altre esecuzioni celeberrime di celeberrimi pianisti, appare ed è veramente unica per l'equilibrio della dinamica del suono e per il gesto interpretativo sobrio e quasi ieratico.
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Arturo Bendetti Michelangeli era in possesso di un finissimo orecchio musicale che gli consentiva di percepire sfumature che sfuggivano anche a celebri direttori d'orchestra.
Questa esecuzione del secondo movimento del quinto concerto per pianoforte ed orchestra (adagio un poco sostenuto), se la si ascolta in modo comparativo con altre esecuzioni celeberrime di celeberrimi pianisti, appare ed è veramente unica per l'equilibrio della dinamica del suono e per il gesto interpretativo sobrio e quasi ieratico.
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